Rockwell Automation (www.rockwellautomation.com) ha messo a disposizione delle aziende una gamma ancora più estesa di tool per facilitare la migrazione dai sistemi DCS legacy al sistema di automazione di processo PlantPAx. Questi nuovi strumenti sono parte di un approccio graduale di migrazione che aiuta ad eliminare gran parte dei costi, dei rischi e delle complessità legate al passaggio verso una piattaforma di controllo moderna, scalabile e multidisciplinare. “Prevedere una singola piattaforma per tutte le discipline di controllo di un impianto offre alle aziende una serie di vantaggi, quali: una maggiore sincronizzazione tra i processi, la riduzione delle scorte di ricambi e minori interventi di manutenzione e costi di formazione”, ha dichiarato Mike Vernak, DCS Migrations Program Manager di Rockwell Automation. “Anche l’integrazione a livello di impianto risulta migliore, grazie al trasferimento continuo di dati in tempo reale provenienti da sistemi di controllo diversi, che consente di fatto di migliorare il processo decisionale e la flessibilità produttiva”. I nuovi strumenti di migrazione di Rockwell Automation includono: tool di conversione del database, soluzioni di cablaggio e I/O scanner per la migrazione di un sistema Siemens Moore Apacs; soluzione di cablaggio e tool avanzati di conversione del database, per la migrazione di un sistema Invensys Foxboro I/A; I/O scanner per Smart I/O Allen-Bradley, per la migrazione di un sistema Emerson Fisher Provox; interfaccia universale di controllo della rete per la migrazione del sistema Honeywell TDC3000.
A differenza della metodologia di migrazione rip-and-replace, Rockwell Automation utilizza un I/O scanner per affiancare il sistema esistente ed inviare i dati runtime al controllore ControlLogix Allen-Bradley, cuore del sistema PlantPAx. Questi dati vengono usati per simulare e collaudare il sistema e quindi ridurre i rischi in fase di conversione. Rockwell Automation, inoltre, ha sviluppato cavi con terminazioni personalizzate che consentono la rimozione di schede di I/O legacy, senza la necessità di rimuovere le terminazioni esistenti, riducendo in modo significativo i costi di installazione e i rischi associati alla sostituzione degli I/O. Da un lato i cavi progettati appositamente si collegano direttamente all’unità di terminazione legacy e dall’altro al modulo I/O ControlLogix. La società, inoltre, sfrutta gli applicativi e la configurazione del database per convertire le strategie di controllo esistenti in informazioni comprensibili per il sistema PlantPAx. Il fatto di non dover completamente riscrivere queste istruzioni permette di ridurre i rischi, i tempi di progettazione e quelli complessivi del progetto.
In passato, Schweppes Australia utilizzava per la sua sala sciroppi due diversi sistemi di controllo, un sistema DCS legacy e un Process Automation Controller di Rockwell Automation. In azienda era comunque crescente la preoccupazione rispetto all’affidabilità del proprio DCS, alla difficoltà di reperire i pezzi di ricambio e al potenziale rischio di un significativo fermo macchina dovuto al guasto di uno dei componenti. “Migrare e concentrare tutte le funzionalità di controllo di processo in una piattaforma ControlLogix è stata una scelta naturale, poiché a parità di livello delle funzionalità di un DCS corrisponde una maggiore flessibilità di espansione futura”, ha sottolineato Warren Ung, Project Engineer di Schweppes Australia. “Ci ha particolarmente soddisfatto la facilità con la quale è stato implementato questo sistema. Questa estensione consentirà a Schweppes di soddisfare via via le crescenti richieste del mercato”.