Nel corso del 2023 si è registrata una notevole crescita nella diffusione dell’AI generativa.
Un nuovo studio di IBM analizza come sta cambiando, in Europa e in Italia, la leadership nelle aziende con la crescente adozione di AI generativa per ottenere maggiori efficienze e competitività
di Leo Castelli
A fine novembre 2023, IBM ha presentato il nuovo report “Leadership in the Age of AI”, realizzato sulla base di un sondaggio che ha coinvolto più di 1.600 senior leader e dirigenti C-level, nel Regno Unito e in Francia, Spagna, Germania, Italia e Svezia, con l’obiettivo di esplorare e analizzare come si sta trasformando la leadership all’interno delle aziende, grazie all’adozione dell’AI generativa.
Nel corso del 2023 si è registrata una notevole crescita nella diffusione dell’AI generativa. La sempre maggiore adozione e affermazione di questa tecnologia nel mercato ha stimolato l’azione dei leader più lungimiranti e intenzionati a ricoprire un ruolo determinante nella trasformazione in atto.
Il 2024 sarà con tutta probabilità un anno di grandi cambiamenti, in cui un numero considerevole di aziende seguirà questo trend, spinte anche da un crescente senso di responsabilità dei dirigenti nel prendere le decisioni più efficaci.
Lo studio europeo condotto da IBM ha evidenziato che il 96% degli intervistati italiani, in linea con quelli degli altri Paesi coinvolti, ha dichiarato di aver adottato, o che adotterà, l’AI generativa e che è attivamente impegnato nella creazione di nuovi framework etici e di governance all’interno della propria organizzazione.
Uno studio europeo condotto da IBM ha evidenziato che la gran parte degli intervistati italiani, in linea con quelli degli altri Paesi coinvolti, ha dichiarato di aver adottato, o che adotterà, l’AI generativa.
IL RUOLO DELL’AI GENERATIVA
Il report ha esaminato il ruolo della leadership nell’era dell’AI in Europa, e anche in Italia, in un contesto in cui i dirigenti sono impegnati nella valorizzazione del potenziale dell’AI e nel fronteggiare l’incremento delle minacce alla sicurezza, in un panorama normativo ed etico in continua evoluzione.
“L’AI è il punto di svolta definitivo. Un potente catalizzatore con il potenziale di promuovere un progresso globale trasformativo. E la sua rapida ascesa sta dando all’Europa, che ospita sette dei dieci Paesi più innovativi al mondo, la possibilità di svolgere un ruolo di primo piano”, ha commentato Ana Paula Assis, Presidente e General Manager EMEA di IBM.
“Ma questo non rende i leader aziendali ciechi alle sfide. Governance, etica e sicurezza sono al centro delle preoccupazioni dei C-level, impegnati ad adottare l’AI in modo sicuro e responsabile. È una responsabilità che coinvolge ogni aspetto delle aziende, dai propri dati alle persone che ne fanno parte, fino all’organizzazione nel suo complesso. E il successo richiede un cambiamento organizzativo a cui pochi sono preparati”, ha proseguiro Assis.
“Se è vero che nessuna impresa vuole rimanere indietro, di fronte a clienti, investitori, dipendenti e peer, occorre adottare questa nuova tecnologia rivoluzionaria avendo ben chiaro il purpose, l’obiettivo. E la fiducia ne è la chiave. Questo momento richiede una leadership affidabile, che infonda una buona governance in ogni azione intrapresa”, ha aggiunto Assis.
“Tutte le strategie di AI di successo dipenderanno da una governance dell’AI efficace e responsabile, e farlo nel modo giusto garantirà alle aziende di essere preparate e pronte a cogliere i benefici della rivoluzione dell’AI”, ha spiegato Assis.
“Questa ricerca mostra che vi è la percezione di un reale senso di opportunità nei board delle aziende europee. Si tratta di una percezione particolarmente forte in Italia, dove la maggior parte delle imprese è già pronta a cogliere le opportunità offerte dall’AI per raggiungere nuovi traguardi di crescita”, ha evidenziato Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato di IBM Italia, con riferimento ai dati italiani.
“Questo, in particolare, ora che l’AI generativa, basata su Foundation Model, rende più veloce e semplice l’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende, anche di piccole e medie dimensioni, finora frenate dagli alti livelli di costo e competenze necessarie. Vedere l’AI generativa in cima alle priorità dei CEO italiani per il 2024 non rappresenta una sorpresa”, ha dichiarato Rebattoni.
“Nell’era dell’AI, la leadership richiede un delicato equilibrio tra innovazione ed etica. Mentre le aziende italiane accelerano l’adozione dell’AI, è incoraggiante vedere che l’attenzione si concentra su entrambi i temi, così come la volontà di collaborare con i responsabili politici per garantire un uso appropriato di questa potente tecnologia, oggi e domani”, ha aggiunto Rebattoni.
Nonostante le complessità, si tratta di un’opportunità enormemente significativa; si prevede che l’AI generativa aggiungerà annualmente tra i 2,7 e i 4,4 trilioni di dollari all’economia globale (Fonte: McKinsey).
Le pressioni da parte degli investitori rappresentano il fattore principale di questa accelerazione. Il 96% afferma di dare priorità alla governance e all’etica nella definizione dei framework di applicazione interni e di settore.
I PUNTI CHIAVE DEL REPORT
Ecco quindi, in sintesi, le principali evidenze scaturite dal report di IBM.
Rispondere alla crescente pressione
- I leader aziendali intervistati hanno affermato che le tre maggiori fonti di pressione per l’adozione dell’AI generativa provengono da dipendenti, membri del Consiglio d’Amministrazione e investitori. In Italia, gli investitori e i partner (35% e 31%, rispetto a una media europea rispettivamente del 30% e del 27%) sono i principali attori che ne spingono l’adozione, vista l’attenzione che le imprese stanno dimostrando nel nostro Paese a rilanciare la competitività e aumentare le quote di mercato.
- Ciò deriva principalmente dal desiderio di modernizzare e migliorare l'efficienza operativa (48% a livello italiano, 45% negli altri Paesi), utilizzando l’AI per automatizzare i processi di routine e liberare il capitale umano a favore di attività di maggior valore, contribuendo a promuovere l’innovazione. A ciò segue il potenziale della tecnologia di migliorare l’esperienza del cliente (45% per i leader italiani, 43% per quelli dei restanti Paesi) e aumentare i risultati di vendita (38% per tutti i Paesi coinvolti).
- Nel rispondere relativamente all’agenda del Consiglio d’Amministrazione in materia di AI, i dirigenti italiani sono stati praticamente unanimi (97%, percentuale inversa di “Non credo che mi aiuterà a prendere decisioni di leadership migliori”) nel riconoscere il potenziale dell’AI generativa per migliorare la capacità decisionale (contro il 95% della media registrata negli altri Paesi). Qui, gli intervistati italiani si posizionano tra i più positivi in Europa, vedendo l’AI come uno strumento fondamentale per aiutarli a prendere le decisioni corrette in un contesto di business sempre più incerto.
Ruolo guida in materia di trasparenza ed etica
- Riguardo alle sfide nell’adozione dell’AI generativa, gli intervistati hanno identificato come principale l’importanza di impiegarla in un quadro etico e inclusivo, seguita dalla necessità di assumere talenti specializzati e sostenere i relativi costi.
- Mentre i responsabili politici, in Italia e nel resto d’Europa, lavorano per sviluppare rapidamente i framework delle politiche relative all’AI, ai dirigenti delle aziende viene richiesto di assumersi la responsabilità su una questione fondamentale: le implicazioni per la sicurezza (tra cui la privacy e la sorveglianza) per un’AI responsabile.
- La sicurezza dei dati e la privacy dovrebbero essere una priorità assoluta. Tuttavia, è importante che i leader comprendano il ruolo positivo che l’AI, se correttamente integrata, può svolgere nell’ambito della sicurezza. Il report IBM Cost of Data Breach del 2023 ha evidenziato che l’utilizzo dell’AI per la sicurezza può avere un impatto significativo nella riduzione dei cicli di violazione, un fattore importante da prendere in considerazione nella valutazione di quali debbano essere le aree prioritarie in cui integrare l’AI.
- Il fatto che i dirigenti italiani comprendano il valore della posta in palio e non sottovalutino questa responsabilità è molto positivo. Quasi tutti (96%) gli intervistati che hanno adottato o prevedono di adottare soluzioni di AI generativa hanno affermato che stanno facendo progressi concreti sulla governance. Tra le azioni principali hanno incluso lo sviluppo di un comitato etico dedicato, di un framework di governance e di valutazioni d’impatto.
Costante sviluppo delle competenze
- In generale, migliorare le competenze in materia di AI è una priorità fondamentale in tutti i settori, con il 97% (percentuale inversa di “Non stiamo attualmente adottando misure per risolvere questo problema”) dei dirigenti italiani intervistati che dichiara di adottare misure per garantire lo sviluppo di competenze appropriate in materia di AI nelle proprie organizzazioni, in linea con la media europea (95%). In questo caso, gli intervistati italiani preferiscono considerare l’outsourcing a fornitori di tecnologia prima di procedere nell’aggiornamento delle competenze della forza lavoro esistente e nell’assunzione di nuovi specialisti, in quanto cercano di utilizzare tutte le risorse a disposizione per colmare il gap di competenze il più rapidamente possibile.
- A livello personale, gli intervistati italiani sono attivamente impegnati a migliorare la propria conoscenza dell’AI generativa (47% degli italiani, contro il 44% della media degli altri Paesi) e delle implicazioni etiche (44% degli italiani contro il 41% degli altri Paesi).
- Oltre a svolgere il proprio ruolo quotidiano, i leader aziendali si stanno anche assumendo una responsabilità proattiva e personale per aiutare a stabilire dei confini: il 79% dei dirigenti italiani, contro il 74% dei restanti europei, prevede di partecipare a discussioni attive con i propri peer o di collaborare attivamente con coloro che si occupano di regolamentare l’AI: si tratta della percentuale più alta rispetto agli altri Paesi coinvolti nel report.
- Tuttavia, nonostante queste affermazioni, c’è ancora molto da fare. Anche se il 90% degli intervistati italiani (e il 91% di quelli europei) afferma di avere una buona conoscenza del contesto normativo, una percentuale molto minore (53% degli italiani contro il 54% degli europei) ritiene di avere le idee chiare su cosa ciò significhi per la propria azienda.
Anche la regolamentazione relativa all’AI è oggetto di interesse: il 79% dei rispondenti prevede di partecipare a discussioni con i propri peer o di collaborare con i responsabili a livello politico: quella italiana è la percentuale più alta tra i Paesi coinvolti nel report.
UNA QUADRO NORMATIVO EFFICACE
“I decisori politici europei devono poter contare su un impegno attivo e di lungo termine da parte dei leader aziendali per delineare un quadro normativo efficace e adatto allo scopo”, ha commentato Bola Rotibi, Chief of Enterprise Research, CCS Insight, aggiungendo che: “migliorare le competenze investendo in programmi di formazione e istruzione accessibili sull’AI e l’AI generativa e avvalersi dell’assistenza di esperti garantirà che entrambe le tecnologie saranno utilizzate in modo efficace in tutta l’organizzazione”.
Watsonx è la piattaforma di dati e AI all’avanguardia di IBM basata su tre componenti: uno studio per creare e addestrare modelli di base, un archivio dati progettato specificamente per le esigenze dell’AI e un toolkit di governance per garantire un utilizzo sicuro. La piattaforma adotta un approccio olistico, integrando principi etici e di governance a ogni livello per consentire alle aziende di contare su un’AI affidabile, responsabile e in grado di rendere conto del proprio operato.
IBM ha individuato quattro principi chiave per una strategia AI responsabile:
- Dare priorità alla creazione di valore: ogni azienda che desidera ottenere il massimo dall’AI deve partecipare alla piena opportunità di creazione di valore dei modelli di base piuttosto che esternalizzare la propria capacità, la strategia e i propri dati a terze parti.
- Puntare sulla community: ovunque vada l’AI in futuro, un unico modello chiuso non li controllerà tutti. Integrando una combinazione dei migliori modelli open-source, privati e proprietari, le aziende possono trarre il massimo vantaggio dalla community aperta che sta alla base della rivoluzione.
- Assicurarsi che l’AI utilizzata possa essere eseguita ovunque, in modo efficiente: grazie allo sviluppo di tecnologie cloud ibride e aperte, le aziende possono ottimizzare i costi, le prestazioni e la latenza. Il futuro di queste tecnologie dipende da opzioni flessibili, economiche ed efficienti dal punto di vista energetico e le aziende che avranno successo saranno quelle che si prepareranno per prosperare in qualsiasi ambiente.
- Rendere conto del proprio operato: un’AI efficace è un’AI governata e, per coloro che intendono guidare il cambiamento, seguire questo principio in tutto ciò che fanno contribuirà in modo significativo a consolidarne il posizionamento.
METODOLOGIA DEL SONDAGGIO
In collaborazione con Censuswide, IBM ha intervistato 1.633 responsabili delle decisioni aziendali senior in aziende con più di 500 dipendenti nel Regno Unito e in Francia, Spagna, Germania, Italia e Svezia nel mese di settembre del 2023. Ci sono stati almeno 250 partecipanti per ogni mercato, con almeno 100 partecipanti tra i dirigenti di alto livello e provenienti da più di 15 diverse industrie e settori, come Finanza, Sanità, Manifatturiero, Vendita al dettaglio, Telecomunicazioni e Servizi pubblici. ©TECNeLaB
In linea con gli altri mercati europei, la privacy e la sicurezza dei dati sono considerate le sfide principali per la leadership.