Come è cambiata la verniciatura negli ultimi decenni? I convegni organizzati da PoliEFUN mettono in luce gli sviluppi tecnologici di questo settore industriale.
Quanto sono cambiati nel tempo i trattamenti superficiali? È un dibattito aperto all’interno di UCIF, Unione Costruttori Impianti di Finitura, pur essendo difficile stilare un documento capace di illustrare la complessa evoluzione del settore.
di Marcello Zinno, Association Manager di UCIF
Molto difficile raccontare quanto i trattamenti superficiali, processo industriale fondamentale per tutti i manufatti, siano radicalmente cambiati negli ultimi decenni. All’interno di UCIF, Unione Costruttori Impianti di Finitura, se ne parla spesso ma è complesso mettere a punto un documento in grado di spiegare nel dettaglio i passi avanti che ha compiuto questo settore.
L’opportunità c’è stata in occasione del convegno organizzato da PoliEFUN dal titolo “The Surface Treatment’s Future. Less C02, Energy, AI and Automation”. Un convegno ripartito in due giornate separate, la prima dedicata al comparto verniciatura, organizzata il 23 settembre 2022, e la seconda focalizzata sui “Metal Treatment”, che si terrà il 15 dicembre 2022.
In occasione della prima data, UCIF ha messo a fattor comune le esperienze nonché le tecnologie (di prodotto e di processo) di diversi associati per creare una sorta di storyline, così da raccontare come è cambiata la verniciatura negli ultimi decenni. Il titolo dell’intervento è stato “Surface Treatments: Past, Present and Future” ed è stato strutturato in tre parti differenti.
IL RUOLO DELL’ASSOCIAZIONE E LA TRANSIZIONE 4.0
Il viaggio ha visto una prima parte concentrata sul chi siamo come associazione, quali e quante aziende del settore rappresentiamo e perché essere all’interno di un’associazione è così importante, in particolare per rappresentare il comparto e tutelare gli interessi delle aziende italiane. Inoltre, proprio parlando di aspetti più industriali e specifici rispetto alle attività dei nostri associati, ci si è focalizzati sulla vera e propria rivoluzione tecnologica vissuta dal settore degli impianti di finitura. Un’importante parentesi è stata dedicata al piano Industria 4.0, a cui ANIMA e UCIF hanno lavorato in collaborazione con Confindustria, che ha dato una fortissima spinta non solo per la digitalizzazione (intesa come mera produzione dei dati) ma anche verso l’interconnessione dei macchinari e delle informazioni da un lato, e la collaborazione strategica tra impianti e capitale umano dall’altro. Lo stesso capitale umano che sta abbracciando un grande cambiamento negli ultimi anni, andando incontro a una riformulazione del proprio ruolo professionale in vista di una nuova cooperazione con l’intelligenza artificiale che richiede attività formative specifiche: questo è uno dei fattori per cui il piano Industria 4.0 è stato ribattezzato da un anno Transizione 4.0.
PROGETTAZIONE E SOSTENIBILITÀ
Ma il cuore del know-how delle nostre aziende costruttrici sta proprio nella loro capacità di pensare e realizzare un impianto perfettamente affine alle esigenze delle diverse filiere che si va a servire. Non a caso la seconda parte di questo viaggio si è focalizzata sugli strumenti di progettazione degli impianti, raccontando come nei decenni si è passati dal tecnigrafo alla disegnazione in 3D e come oggi si possa parlare agilmente dell’utilizzo di software di simulazioni e di piattaforme in cloud con informazioni condivise per lo scambio istantaneo di dati.
Un approfondimento è stato dedicato al Virtual Commissioning, ovvero l’esercizio di riprodurre il comportamento fisico di un macchinario o impianto in maniera virtuale attraverso una simulazione software applicata al Digital Twin. Inoltre, anche il layout degli impianti è radicalmente cambiato, passando da impianti fuori terra e linee ritocchi di media produzione ad automazione spinta con riduzione del foot-print dell’impianto, sistemi di movimentazione più flessibili, movimentazione tramite AGV e tecnologia avanzata per la ricerca e la revisione dei difetti. Uno degli apici tecnologici raggiunti e su cui si lavorerà anche in futuro è l’overspray, intendendo la riduzione se non l’azzeramento della vernice che non aderisce alla superfice, importante riduzione di sprechi e costi.
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
Ma oltre alla parte costruttiva e impiantistica, affinché la verniciatura trovi effetto, occorre necessariamente passare attraverso la fase applicativa che ha rappresentato la terza fase del viaggio raccontato da UCIF in occasione del convegno. In quest’epoca, molto più che nel passato, l’applicazione è legata a una sfida imprescindibile, quella della Transizione Energetica Sostenibile, in cui sempre più gli investimenti delle aziende devono essere orientati verso una economia a basse emissioni di carbonio. Per “trasformazione energetica” non si intende solo mobilità sostenibile ed energie rinnovabili, ma anche nuove forme di alimentazione (idrogeno), digitalizzazione ed economia circolare. È stato interessante condividere le fasi evolutive della tecnica applicativa della verniciatura (a base solvente, a base acqua, mono e bicomponenti, polveri) dal 1700 ad oggi, il passaggio dal pennello alle pistole di ultima generazione. Questa rivoluzione è sicuramente fondamentale per una questione di ottimizzazione produttiva (incrementare la qualità del risultato finale, integrare automazione e digitalizzazione e spingere sulla flessibilità) ma anche di efficienza produttiva (riducendo i consumi energetici dei singoli processi, l’emissione globale di CO2, le materie prime impiegate e gli scarichi liquidi e gassosi). ©TECNeLaB
Sostenibilità, Transizione 4.0, Riduzione delle emissioni di CO2 sono alcuni degli argomenti al centro dei convegni organizzati da UCIF e PoliEFUN.