L’ATE, stazione digitalizzata di collaudo automatico per le elettrovalvole di Camozzi Automation. Nella foto di apertura: la macchina Mongoose di Ingersoll dedicata al posizionamento delle fibre nel settore aerospace.
Il Gruppo Camozzi ha stretto un accordo con il Politecnico di Milano volto a esplorare nuove strade di utilizzo dei robot collaborativi, sviluppare componenti e software in ottica 4.0 e studiare il processo di manifattura additiva.
di Riccardo Oldani
L’innovazione nell’automazione industriale e nello sviluppo di macchine utensili, oggi, è trainata dalla crescente digitalizzazione, che impone alle aziende del settore di unire la capacità dei suoi tecnici a una visione manageriale in grado di definire strategie complesse, accordi con università e centri di ricerca, integrazione di competenze, non solo meccaniche ed elettroniche, ma anche informatiche e robotiche. Insomma, lo scenario che rende possibile lo sviluppo di macchine e sistemi di automazione sempre più efficienti è assai più complesso rispetto a un tempo e richiede un approccio coraggioso e innovativo.
Lo testimonia la serie di iniziative intraprese di recente dal Gruppo Camozzi, che riunisce aziende di primaria importanza attive nell’automazione, nella produzione di macchine utensili e tessili, lavorazione dei metalli, oltre che nel mondo digitale e IIoT.
“La stampante 3D MasterPrint, attualmente la più grande al mondo”.
ACCORDO PER LA RICERCA
Il 2 agosto scorso, il Gruppo ha firmato un accordo di collaborazione con il Politecnico di Milano per avviare iniziative congiunte di ricerca e formazione scientifica. Si tratta di una sinergia che si sviluppa su tre direttrici. La prima riguarda la robotica collaborativa e, in particolare, l’individuazione del modo ottimale per impiegare i robot nelle linee di produzione di Camozzi, dalle fasi di assemblaggio dei componenti fino alla comunicazione con il MES aziendale (Manufacturing Execution System) per l’ottimizzazione dei layout e dei job scheduling. Particolare attenzione sarà rivolta ai processi di pianificazione intelligente dei task e di analisi e monitoraggio attraverso l’utilizzo di dispositivi di percezione delle azioni di robot ed operatori.
Manufatto gigante realizzato dalla stampante 3D MasterPrint.
INDUSTRY 4.0 E STAMPA 3D
Le ulteriori due direttrici dell’accordo tra Politecnico di Milano e Camozzi Group riguardano lo sviluppo di componentistica, sensoristica e software di ultima generazione in ottica Industry 4.0 e lo studio e la caratterizzazione di processi di manifattura additiva per la produzione di componenti. Una strada, quella dell’additive manufacturing, che molti produttori stanno provando a percorrere, soprattutto per la realizzazione di parti speciali, lotti minimi e componenti di ricambio. In questo ambito, il Gruppo ha sviluppato specifiche competenze grazie all’attività della sua controllata Ingersoll Machine Tools, con sede negli Stati Uniti, che produce macchine dedicate alla stampa 3D di materiali avanzati per pezzi di grandi dimensioni per i settori aerospaziale, aeronautico, nautico, Power-Gen, oltre che per grandi impianti industriali e grandi infrastrutture.
L’accordo prevede l’utilizzo da parte degli studenti del Politecnico di Milano delle strutture del nuovissimo Centro Ricerche Camozzi, collocato all’interno della sede di Innse Milano, altra società del Gruppo.
Lodovico Camozzi, Presidente e Chief Executive Officer del Gruppo Camozzi, si è dichiarato molto fiero “di aver concluso un accordo di tale rilievo, che mette in luce le capacità dei giovani nello sviluppo di nuove idee per le tecnologie digitali e nell’ideazione di modelli di produzione basati sulla connessione di sistemi fisici e digitali” – e continua –: “auspichiamo di poter condividere sempre di più il nostro consolidato know-how dei processi industriali e i costanti investimenti a contenuto tecnologico”. Ferruccio Resta, Rettore del prestigioso ateneo milanese, da parte sua ha sottolineato come: “Camozzi rappresenti un esempio virtuoso di azienda che investe nella ricerca e che valorizza i processi di innovazione digitale nel sistema produttivo, offrendo l’opportunità unica agli studenti e ai ricercatori dell’ateneo di operare in laboratori all’avanguardia”.
Camozzi Digital, paradigma dell’innovazione nel mondo IIoT.
UN NUOVO ASSETTO STRATEGICO
L’accordo con il Politecnico milanese coincide anche con una riorganizzazione delle attività delle due aziende del Gruppo operanti nel settore delle macchine utensili: la Innse-Berardi di Brescia, che produce grandi macchine altamente performanti per svariati settori industriali e la Ingersoll Machine Tools di Rockford, in Illinois. Queste realtà ora sono state riunite in partnership per formare la nuova Camozzi Machine Tools Division.
D’ora in avanti, le due aziende che vantano entrambe una notevole esperienza nei settori aerospace, difesa, meccanica pesante, energia, navale, minerario e ferroviario, pur mantenendo nomi e identità distinte, potenzieranno la loro capacità di penetrazione su tutti i mercati per servire i clienti di tutto il mondo.
La riorganizzazione ha lo scopo di armonizzare la produzione a livello globale e l’attività di vendita, al fine di fondere le capacità di fornitura “turn-key” delle due società, per approdare a una strategia “team-key”, cioè fondata sul lavoro di squadra. Le due aziende proseguiranno le loro attività di produzione di macchine di grandi dimensioni, sviluppando al tempo stesso competenze specifiche, che per Ingersoll riguardano la stampa 3D, la posa di fibra di carbonio e altri materiali, la lavorazione di materiali compositi e aerospace, mentre per Innse-Berardi si concentreranno maggiormente su ingegneria meccanica e i settori della difesa, energia e ferroviario. L’offerta di prodotti risulterà dunque ampliata in quattro aree chiave: la manifattura additiva, la lavorazione di materiali compositi e, infine, la produzione di centri di lavoro multitasking verticali e orizzontali.
Atlas Vision, la macchina verticale di Innse-Berardi.
CAMOZZI DIGITAL, LA SUA MISSION È L’INNOVAZIONE NEL MONDO IIOT
Camozzi Digital è la divisione del Gruppo che offre una piattaforma digitale con una serie di soluzioni per connettere gli impianti alla piattaforma Cloud, permettendo la gestione intelligente dei dati.
Una delle più recenti novità in questa direzione è stata lo sviluppo di una macchina innovativa, la ATE (Automatic Test Equipment), presentata in anteprima all’ultima edizione della fiera SPS IPC Drives Italia dello scorso maggio. Si tratta di una stazione di collaudo automatico per elettrovalvole, al momento solo per uso interno al Gruppo, che è in grado di trasformare in tempo reale, mediante algoritmi proprietari, le informazioni raccolte dalle tecnologie abilitanti in report di diagnostica dettagliata. Grazie a queste analisi è possibile monitorare costantemente le performance dei processi produttivi e pianificare in modo più efficace ed efficiente la manutenzione, riducendo notevolmente i tempi di inattività e i costi di esercizio. Il tutto consente anche di implementare un efficiente MES aziendale, customizzato, fortemente integrato con le macchine, anche quelle più datate. ©TECN’È