Il Motion Meeting 2012, organizzato da Fritz Studer, si è svolto sotto l’insegna “State of the Art – 100 anni di Studer”. Da ditta pioniera ad azienda leader nel settore della tecnica della rettifica, l’impresa di Steffisburg ne ha fatta di strada, proponendo un variegato e completo assortimento di macchine e tecnologie innovative che hanno fatto – e lo faranno anche per i prossimi cento anni – la storia della rettifica.
di Leo Castelli
Quasi sicuramente, nel 1912, Fritz Studer non aveva la benché minima idea di quella che sarebbe diventata la sua azienda nel futuro. Quando fondò a Steffisburg una piccola officina meccanica e tentò la fortuna, non poteva certo sapere che un giorno avrebbe realizzato le rettificatrici cilindriche più precise, affidabili ed efficienti. La genialità, come parte del bagaglio di numerosi imprenditori, lo condusse a realizzare rettificatrici cilindriche sulla base di una considerazione molto semplice: la produzione di componenti ad alta precisione richiedeva macchine ad alta precisione. L’impegno instancabile, le elevate capacità professionali e la straordinaria forza e concretezza del fondatore hanno contribuito in modo fondamentale a superare i problemi iniziali, accrescendo la notorietà dell’azienda e dei suoi prodotti presso gli specialisti di tutto il mondo, plasmando un’azienda con una cultura della collaborazione senza eguali. Un’azienda che ha festeggiato il suo centenario e che contribuisce in modo preponderante all’occupazione nella regione di Thun. Al Motion Meeting, oltre ai 100 anni, è stata però festeggiata una seconda ricorrenza: l’edizione numero 20, vent’anni di un evento in cui i partner di Studer si ritrovano per un confronto e un aggiornamento sulla tecnologia della rettifica, The Art of Grinding.
DATI DI MERCATO
Nell’anno appena trascorso, Studer ha registrato un incremento degli ordini di circa il 25% rispetto all’anno precedente, determinato dalla vendita di macchine a marchio Studer, dai proventi dei servizi d’assistenza e dalla produzione di sistemi realizzati per le altre società del Gruppo Körber Schleifring. In particolare, nello scorso esercizio, la grande sfida che Studer ha dovuto affrontare è stata quella relativa alla valuta e ai risvolti della stessa sugli affari sviluppati: le oscillazioni della valuta sul mercato hanno infatti determinato situazioni mutevoli, che hanno richiesto capacità di vedere il futuro e di gestire situazioni anomale. Questo andamento, dicono in Studer, continuerà anche nel 2012 e richiederà un grande impegno e una particolare attenzione. Nonostante ciò, Studer prevede per il 2012 un ulteriore incremento degli ordini, frutto di un’ulteriore crescita. Lo sguardo sarà rivolto in modo sensibile al buon andamento dei mercati asiatici, senza trascurare, però, la crescita prevista nei mercati abituali in Europa. Grazie al portafoglio diversificato e alla disponibilità, flessibile e orientata al lungo periodo, per quanto riguarda i prodotti, il 2012 di Studer dovrebbe dunque proseguire sulla scia del successo del 2011.
UN PASSO INDIETRO
Ma questi risultati sono solo il frutto di un cammino lungo e di successo iniziato in quella piccola officina meccanica di Steffisburg. All’inizio degli anni Trenta l’organico della Studer era nel frattempo salito a 36 collaboratori. Nonostante la crisi economica si facesse anche allora sentire, la produzione raggiunta di 38 macchine all’anno venne mantenuta, grazie a importanti ordini provenienti dalla Russia, Paese verso il quale, nel 1931 fu spedita la prima macchina esportata. Si trattava dei primi successi di Alfred Studer, entrato a far parte dell’azienda nel 1929. Dopo diverse fasi di costruzione negli anni 1944/45 e 1956, nel 1962 l’area dello stabilimento raggiunse i 10.000 m2. Da allora, l’azienda ha potuto realizzare costantemente nuovi lavori d’ampliamento, basati su sviluppo e nuove tecnologie, oltre che su nuovi approcci di produzione. Nell’ambito della terza generazione, Marc Studer presentò a diverse esposizioni macchine di colore bordeaux e bianco, al fine di testare i mercati. Dopo le positive reazioni della clientela, nel 1985 si decise d’introdurre quest’inconfondibile combinazione cromatica. Le macchine Fritz Studer AG non dovevano solo essere migliori di quelle della concorrenza, ma anche più belle. La gamma divenne sempre più ampia: dalle rettificatrici cilindriche convenzionali alle rettificatrici cilindriche CNC per pezzi di piccole e medie dimensioni. Per la produzione in grande serie furono sviluppate macchine monouso, con cicli di rettifica ottimizzati ed estrema disponibilità, mentre per la lavorazione dura-fine, altamente razionale, venne inserita nell’assortimento una macchina per la lavorazione combinata, al fine di ottimizzare i processi. Sempre la macchina adeguata, anche nel caso della rettifica cilindrica interna, con un massimo di quattro mandrini. Così nei primi cento anni di storia aziendale è stato possibile fornire in tutto il mondo oltre 21.000 rettificatrici cilindriche.
I problemi strutturali dell’ingegneria meccanica europea d’inizio anni Novanta hanno reso le collaborazioni un passo irrinunciabile, allo scopo di competere con la concorrenza proveniente dal Giappone e dagli Stati Uniti, grazie a un’offerta completa di tecnologia d’avanguardia. Dalla primavera del 1994, Fritz Studer AG entra a far parte del Gruppo Schleifring, a sua volta parte integrante del gruppo industriale Körber, assieme ad altre ditte attive nella rettifica d’utensili, in piano, di profili e nella rettifica cilindrica.
I GIORNI NOSTRI
E siamo così ai giorni nostri. L’attuale organizzazione vede Gerd König quale Responsabile dei settori Produzione e Supply Chain Management, nonché del “Reparto Ottimizzazione” interno a Studer, che implementa la fi losofi a PuLs ed è propositivo dell’introduzione di tutti i processi Lean Manufacturing e Lean Production. Fred Gaegauf, invece, oltre alle funzioni abitualmente svolte, è diventato anche Responsabile della Qualità, svolgendo la funzione per l’intera azienda. Michael Horn ha assunto la Presidenza della Direzione ed è Responsabile dei settori Finanze, Controlling e Personale. Grazie a questa struttura della direzione del settore tecnologico “Rettifica cilindrica”, nel futuro Studer e Schaudt Mikrosa saranno “guidate” da uno staff costituito da Michael Horn, Fred Gaegauf, Gerd König e Peter Weber.
INNOVARE PER IL FUTURO
Va aggiunto che una corretta valutazione della crisi del 2009 e 2010 ha consentito a Studer d’incrementare in modo significativo la quantità di prodotti realizzati nel secondo semestre 2011, trend che proseguirà anche nel corso del 2012. Per Studer è fondamentale investire in innovazione: ne è un esempio il progetto d’avanguardia che la vede oggi impegnata nella costruzione di un mandrino ad altissima precisione, un ulteriore pietra miliare nella tecnologia di lavorazione e nella ricerca di ottimizzazione dei risultati. Per continuare a offrire tecnologie così raffinate, è necessario da una parte contare su collaboratori brillanti, e dall’altra servirsi di tecnologia all’avanguardia durante i processi realizzativi.
I concetti di produzione più avanzati, come quello denominato Studer PuLs (Präzision und Leidenschaft) (Precisione e Passione), sono dunque le colonne portanti e costituiscono la quintessenza di una filosofi a aziendale in grado di apportare vantaggi in tutte le discipline. PuLs è una procedura metodica, applicata in Studer per essere ogni giorno migliori, evitando ed eliminando gli sprechi e realizzando un’organizzazione attenta e finalizzata alle necessità del cliente: Studer è best in class e lo rimarrà, grazie a processi sicuri, stabilità dei costi e altissima precisione.
Un ulteriore esempio di come si opera in Studer è dato dallo sviluppo interno di software e hardware e dalla collaborazione con gli Enti di ricerca di primaria importanza. La tecnologia e la competenza di Studer sono sottolineate da oltre 400 prove di rettifica eseguite grazie a un Customer Center e a un Tech Center. Tra alcuni anni – sostengono in Studer – le nostre macchine saranno realizzate in modo più semplice e dinamico, saranno contrassegnate da un’ulteriore intelligenza e dal senso del risparmio per quanto riguarda il consumo d’energia. Grazie alla Label Bluecompetence, Studer intende ridurre sensibilmente l’emissione di CO2 nella realizzazione e nella messa in funzione delle proprie macchine, in linea con il programma del Parlamento Europeo che vuole ridurre almeno del 20% il livello di CO2 nell’atmosfera entro il 2020. Per farlo, Studer ha identificato tutte le possibili fonti di consumo di una rettificatrice, conferendo loro una priorità di studio, a seconda dell’importanza, ricercando le soluzioni più utili e innovative, come già avvenuto nel corso dei suoi primi 100 anni. Nel contesto del proprio Centro Applicativo e con l’ausilio di modernissime infrastrutture, oltre 80 ingegneri e progettisti si occupano di queste problematiche, per clienti entusiasti e per tutelare l’ambiente.
Altri cento di questi anni Studer!