Latteria Soresina ogni giorno tratta tra 11.000 e 14.000 q di latte. Un quantitativo che non ammette errori in fase di produzione.
Nel rimodernare il suo reparto di produzione del latte fresco e UHT, Latteria Soresina ha scelto un pacchetto di soluzioni particolarmente performanti e innovative fornite da Baumer, i cui sensori controllano e misurano un processo complicato.
di Elisa Maranzana
Tema molto discusso e spesso al centro di dibattiti e controversie, la produzione del latte è un settore strategico per l’economia di diversi Paesi, Italia in primis, ma, al tempo stesso, anche terreno di sfide complesse in termini di sicurezza, sostenibilità e competitività. La produzione del latte, che in Italia ammonta ogni anno a circa 3 milioni di tonnellate suddivise tra prodotto fresco, UHT e sterilizzato, richiede un’attenta gestione delle materie prime e una corretta applicazione delle norme di igiene e sicurezza per garantire la qualità e la salubrità di un prodotto di così largo consumo.
Al tempo stesso l’industria lattiero-casearia non può prescindere dall’introduzione di continue innovazioni per mantenere elevato il livello competitivo delle imprese che vi operano. Che si tratti di sicurezza, sostenibilità o competitività, nel processo di produzione industriale del latte la tecnologia gioca insomma un ruolo determinante.
Ne è ben consapevole Latteria Soresina, cooperativa che ha sede nell’omonima località in provincia di Cremona. Una realtà con oltre 120 anni di storia alle spalle e primo produttore al mondo di Grana Padano, che proprio lo scorso anno ha dato il via a una proficua collaborazione con Baumer, il produttore svizzero di tecnologie per l’automazione e il processo di fabbrica.
Latteria Soresina è il primo produttore al mondo di Grana Padano, controllato e certificato in ogni sua parte e proposto sul mercato in diversi formati e stagionature.
QUALITÀ PRIMA DI TUTTO
“A livello produttivo la sfida più grande che ci troviamo ad affrontare è riuscire a fare un prodotto con uno standard qualitativo molto elevato, azzerando gli sprechi”, spiega Aaron Maianti, Responsabile divisione Elettrica Elettronica & Automazione dell’azienda. A livello pratico, questo vuol dire che ogni fase del processo produttivo del latte deve essere sottoposta a rigidi controlli e seguire procedure certificate.
“Nei nostri stabilimenti”, continua Maianti, “trattiamo ogni giorno all’incirca tra gli 11.000 e i 14.000 q di latte. Se qualcosa all’interno del processo dovesse andare storto, implicherebbe il richiamo di una enorme quantità di prodotti già immessi sul mercato. Rischio che naturalmente non possiamo permetterci”.
Ogni fase del processo produttivo del latte deve essere sottoposta a rigidi controlli e seguire procedure certificate.
UNA SCELTA BEN PONDERATA
Che ruolo gioca in tutto questo la collaborazione tra Latteria Soresina e Baumer, avviata di recente? “Pur conoscendo già le soluzioni dell’azienda svizzera”, ci racconta Davide Arpini, Direttore tecnico di Latteria Soresina, “siamo entrati in contatto diretto con Baumer quando abbiamo dato il via al progetto di revamping del reparto latte fresco e UHT qui a Soresina. Abbiamo deciso di affidarci a loro dopo un’attenta valutazione e di uno screening fra i fornitori storici. Il nostro obiettivo era, in particolare, aumentare la capacità produttiva del reparto. Ampliare gli impianti implicava anche la conseguente implementazione di una serie di strumenti estremamente importanti, in quanto responsabili della misurazione e del controllo di alcuni passaggi salienti nell’ambito del processo produttivo del latte”.
Determinante nella scelta di Baumer è stata la capacità di proporre soluzioni di eccellenza per la misurazione di ogni grandezza fisica: portata, livello, temperatura, conducibilità e pressione sono controllate ora da prodotti di altissimo livello.
“Velocità di risposta, robustezza meccanica, precisione e adattabilità a tutte le condizioni di processo sono caratteristiche difficili da trovare in un unico prodotto”, aggiunge Arpini. “Averle tutte in un’intera famiglia di dispositivi è stato un grande vantaggio”.
Misuratore della conducibilità Baumer PAC50 miniaturizzato, votato dalla rivista tedesca “Computer&Automation” come prodotto dell’anno 2023.
STRUMENTO ESSENZIALE
Punta di diamante del pacchetto Baumer è il PAC50, nuovo misuratore di conducibilità miniaturizzato con un ruolo chiave nell’ambito dei processi di lavaggio e del food safety, votato dalla rivista tedesca “Computer&Automation” come prodotto dell’anno 2023.
“Alla fine di ogni ciclo di lavorazione del latte”, dice Maianti, “che è costituito sostanzialmente da filtrazione, pastorizzazione, omogeneizzazione e raffreddamento, l’impianto deve essere accuratamente deterso. Questo significa in pratica che ogni sua parte, tubazioni e serbatoi in primis, deve essere sottoposta a una serie di lavaggi con apposite sostanze, come soda caustica e acido nitrico, alternati a risciacqui. In questo processo, ogni volta che viene introdotto un liquido diverso, il misuratore di conducibilità lo rileva trasmettendolo al PLC di controllo, così da dare il via libera al passaggio del liquido successivo”.
SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ
“Quando si parla di conducibilità nell’ambito di un processo di lavaggio”, spiega Nicola Miglioranza, Key Account Manager di Baumer Italia, “è importante che lo strumento utilizzato sia molto reattivo, poiché una sua lentezza nella misura implicherebbe danni a carico del cliente, sia in termini di spreco della materia prima che di chimica per la pulizia”.
“Un conduttivimetro veloce porta enormi vantaggi in ambiti fondamentali come sicurezza alimentare e sostenibilità. È uno strumento capace di riconoscere tempestivamente se è in atto una contaminazione, permette di evitare campagne di ritiro o di esporre a pesanti rischi legali in caso di denunce per intossicazione. Al tempo stesso consente alla produzione di non riversare troppe acque reflue negli impianti di depurazione comunali, il cui conferimento ha un costo elevato, ed è destinato ad aumentare sempre di più in futuro”.
Del pacchetto completo che Baumer ha fornito a Latteria Soresina fanno parte anche i sensori di flusso magneto-induttivi CombiFlow PF75H.
VELOCITÀ DI ADATTAMENTO
Un altro aspetto fondamentale sono i vari passaggi di fase da caldo a freddo durante i cicli di lavaggio. “Siccome la temperatura incide fortemente sulla conducibilità”, aggiunge l’ingegnere Erald Dema, Product Marketing Manager di Baumer Italia, “è importante che lo strumento sia in grado di adattarsi rapidamente alla temperatura, poiché uno sbalzo di 50 °C raddoppierebbe il valore rilevato, andando a falsare il risultato ottenuto. Ed è questo il punto di forza del conduttivimetro Baumer PAC50; compensarsi in base al variare della temperatura a una velocità nell’ordine di pochi secondi, quando il resto del mercato propone soluzioni con tempi anche di un minuto, se non di più. Minuti in cui gli impianti buttano via risorse”.
Uno dei principali obiettivi perseguiti da Baumer nello sviluppo del PAC50 è stato infatti quello di rispondere ai nuovi bisogni del mercato in termini di risparmio ma, soprattutto, di una forte riduzione degli sprechi.
RISPARMIO ED EFFICIENZA
“Del pacchetto completo che Baumer ci ha fornito”, continua Maianti, “fanno parte anche i sensori di portata e contalitri CombiFlow PF75H con tecnologia magneto-induttiva, che consentono di effettuare un monitoraggio preciso ed efficiente del processo nei passaggi salienti come bilanciamento, miscelazione e dosaggio. Privi di strozzature al loro interno, questi strumenti evitano perdite di carico”.
In Latteria Soresina i sensori CombiFlow PF75H vengono utilizzati, per esempio, per verificare che il processo di lavaggio avvenga alla corretta velocità, oppure per il monitoraggio dei cicli di pastorizzazione o, ancora, nelle fasi di passaggio del prodotto alla macchina che lo confeziona.
“Il sensore che ci ha fornito Baumer”, aggiunge Maianti, “è facile da usare grazie al display touch screen a colori e molto accurato. Con un indice di protezione IP al top, ci permette di effettuare lavaggi intensivi con acqua e altre sostanze, senza paura di infiltrazioni nello strumento”.
“Una caratteristica, quest’ultima, presente anche nel sensore a battente idrostatico della serie PFMH, che ci ha stupito per la sua precisione nella misura del livello nei serbatoi di stoccaggio, per noi da sempre critica perché condizionata da molti fattori ambientali. A tutto ciò si aggiungono i vantaggi di una notevole compattezza meccanica, costante che accumuna tutti i sensori offerti nel pacchetto, senza per questo comprometterne affidabilità e accuratezza”. ©ÈUREKA!
Sensore a battente idrostatico della serie PFMH di Baumer, estremamente preciso nella misurazione dei livelli all’interno dei serbatoi di stoccaggio.