IgoodI è la prima avatar factory italiana fondata da Billy Berlusconi, nella foto di anteprima.
“La moda ha il fascino dell’inizio e della fine insieme, il fascino della novità e nello stesso tempo della caducità”: con queste parole il sociologo Georg Simmel definisce uno dei settori più iconici del panorama mondiale, il quale, stando a diverse fonti internazionali, risulta sempre più incentrato su innovazione e sostenibilità.
Quest’ultima ha acquisito ancora più valore in occasione dell’Earth Hour del 26 marzo scorso, evento nato con l’obiettivo di richiamare l’attenzione della popolazione mondiale sulla necessità di prendersi cura dell’ambiente.
Le prime conferme in merito all’evoluzione green della fashion industry giungono da Sustainable Magazine, secondo cui il mercato globale della moda green raggiungerà un valore di mercato pari a 8,5 miliardi di dollari entro il 2023 (+7% sul 2020) grazie all’utilizzo e alla disponibilità di nuovi materiali sostenibili, oltre all’introduzione di nuove tecnologie.
Ma non è tutto, perché si prevede che lo stesso asset registrerà un nuovo incremento fino a 9,8 miliardi nei prossimi tre anni e un’ulteriore impennata fino a 15,2 miliardi entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 9,1%.
Sulla stessa lunghezza d’onda è il London College of Style, accademia di riferimento nel mondo della creative education: l’approfondimento in questione, relativo ai principali trend sostenibili che caratterizzeranno il mondo fashion nel corso dell’anno corrente, come l’economia circolare, mette in primo piano il metaverso e, soprattutto, le “avacollection”, vere e proprie collezioni virtuali disegnate e progettate su virtual bodies e indossate da modelli avatar che sfilano sulle passerelle del metaverso.
Si tratta di un approccio innovativo per questa Industry, in grado di ridurre del 97% le emissioni di carbonio per ogni capo prodotto.
L’obiettivo di quest’iniziativa consiste nella realizzazione di pezzi digitali unici, riducendo sprechi e consumi sia in fase di produzione da parte dei brand sia in ottica acquisti da parte dei singoli consumer. Questi ultimi, infatti, hanno l’opportunità di scegliere e acquisire, interamente da remoto, vestiti e accessori coerenti con le proprie misure fisiche, senza l’inconveniente del reso.
Questo è ciò che emerge da una ricerca condotta su testate internazionali da Espresso Communication per IgoodI, prima avatar factory italiana fondata da Billy Berlusconi. La company realizza gemelli virtuali fotorealistici dotati di Smart Body, ovvero un dataset di misure antropometriche, analisi della Body Shape e tabella taglie personalizzata del soggetto, che consente ai singoli avatar di abilitare la piena personalizzazione virtuale dell’atto di acquisto.
“La moda è parte integrante del metaverso e della sua rivoluzione: la prima ‘Metaverse Fashion Week’ che si sta svolgendo su Decentraland è una delle conferme di questo trend”, afferma Berlusconi, “E le ‘avacollection’, sempre più professionali, abbattono sprechi e consumi, ci consentono di risparmiare tempo, favoriscono la virtual experience del cliente, abilitano soluzioni virtuose di sistema perfezionando le pipeline produttive e rendendole più green”.
I vantaggi relazionati all’utilizzo degli avatar vengono sottolineati anche da Metro UK: secondo il quotidiano cartaceo più diffuso nel Regno Unito, infatti, i gemelli digitali, grazie ai quali i consumer possono provare i capi a loro più graditi, riducono del 70% la restituzione degli abiti nei negozi di alta moda.
Il tutto può essere effettuato anche all’interno della propria dimora, evitando così spostamenti che possono far perdere tempo ai diretti interessati. In alcuni casi, gli appassionati hanno anche la possibilità di interagire con uno stilista virtuale in grado di fornire loro consigli mirati in base a gusto e stile.
Allo stesso tempo, il portale tech Medium parla del cosiddetto “Direct to Avatar”, ovvero un modello di business emergente che vende prodotti all’interno di realtà interamente virtuali. In questo modo, gli appassionati sono chiamati a evolversi in avatar per accedere alla piattaforma e acquistare: questa modalità risulta estremamente sostenibile, perché riduce gli spostamenti e i consumi dei compratori.
E ancora, l’Università di Huddersfield, sempre in un’ottica prettamente green, è scesa in campo con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di acquisto all’interno di un determinato sito aziendale, introducendo digital twin rivoluzionari. Lo scopo dell’iniziativa consiste nel modellare i vestiti con massima efficienza e ridurre così il consumo di risorse.
Per concludere, ecco un ulteriore spunto di Yahoo Finance: l’approfondimento in questione parla degli avatar in quanto mezzi all’avanguardia grazie ai quali dare forma e contenuto a capi di abbigliamento nella forma più precisa e accurata possibile. Ciò consente ai singoli professionisti del settore di effettuare un utilizzo consapevole dei materiali a disposizione.