“L’acqua è vita”, il progetto che ROCK NO WAR ha presentato il 28 novembre alla Florim Gallery di Fiorano Modenese, nel corso di una cena a inviti.
“L’acqua è vita”, il progetto che ROCK NO WAR ha presentato il 28 novembre alla Florim Gallery di Fiorano Modenese, nel corso di una cena a inviti condotta da Cesare Bocci e con madrina Lorena Bianchetti, prevede la costruzione di pozzi in Africa: Ciad, Uganda, Benin, Malawi, Nigeria, Madagascar, Etiopia, Ruanda, Sierra Leone; Asia: Cambogia; America Latina: Ecuador e Amazzonia.
Questo è solo il primo passo di un progetto che si amplierà in altre zone di crisi, che si stanno individuando anche vagliando le richieste in arrivo da più parti.
A oggi sono già stati realizzati o in fase di realizzazione i pozzi finanziati con le donazioni di Florim, Kerakoll e Modula pari a 120.000 euro. I pozzi hanno un costo variabile tra i 5.000 e i 10.000 euro, a seconda delle aree dove si deve intervenire. Ogni pozzo serve a dare acqua a decine di villaggi.
Cesare Bocci, parlando di sue precedenti esperienze in Africa, ha detto che “nonostante quello di drammatico che ho visto, ritorno sempre a casa con un sorriso, perché ho la certezza che quello che facciamo, anche se poco, salva delle vite”. Per Lorena Bianchetti “l’acqua è un bene prezioso, che deve essere disponibile per tutti. Costruire pozzi è fondamentale”.
Alla serata ha voluto portare il suo saluto anche don Erio Castellucci, Arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, che ha voluto sottolineare il valore di queste iniziative solidali condivise con imprenditori, associazioni e semplici cittadini. Piccoli passi per un mondo migliore.
Tra gli ospiti presenti anche Piero Ferrari e decine di imprenditori, molti dei quali hanno già fatto sapere di voler aderire al progetto. In sala anche le associazioni di volontariato con le quali ROCK NO WAR opererà nei Paesi dove verranno realizzati i pozzi. Nel corso della serata sono stati mostrati alcuni video di pozzi già realizzati, con testimonianze sul posto.
La durata del progetto
“L’acqua è vita” avrà una durata di almeno due anni. L’obiettivo è quello di realizzare almeno 50 pozzi e, quindi, ci si aspetta il coinvolgimento, l’interesse e l’adesione al progetto di altre aziende, privati, gruppi di amici o associazioni per dare vita a un’iniziativa sempre più condivisa e a una società sempre più solidale.
L’acqua è abbondante nel nostro Pianeta, copre il 70% della superficie, ma solo il 2,5% di questa è dolce, se poi escludiamo i ghiacciai ai poli ne resta meno dell’1%. Di questo 1% solo lo 0,1 è destinata al consumo umano.
Questa disponibilità d’acqua viene oggi influenzata dai cambiamenti climatici in corso, che stanno modificando la struttura ecologica del nostro pianeta, incidendo sia sui fattori climatici “primari” come temperatura e umidità, sia su quelli “secondari”, come l’evaporazione.
Sono sempre più evidenti e drammatici i fenomeni come quello dei profughi climatici, provenienti soprattutto da alcune regioni dell’Africa.
L’ONU, consapevole di questa situazione drammatica, dopo la chiusura del decennio 2005/2015 di “L’acqua per la vita”, ha rinnovato il suo impegno istituendo il decennio 2018/2028 “L’acqua per lo sviluppo sostenibile”, per sostenere gli obiettivi al 2030 (Sustainable Development Goals - SDGs).
Si tratta di 17 obiettivi, impostati a livello globale, ma valutati anche a livello nazionale, che comprendono l’“Acqua pulita e i servizi igienico sanitari”.
L’accesso e la disponibilità di acque salubri, pulite e di qualità, sono le condizioni indispensabili per la vita, incidono in maniera decisiva sullo stato di salute di tutte le persone, e in particolare dei bambini.
L’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, che determina la sopravvivenza delle persone. Per questo, è condizione imprescindibile per lesercizio degli altri diritti umani.
In chiusura non poteva mancare la firma dell’assegno simbolico di 120.000 euro firmato da Cesare Bocci, Lorena Bianchetti e Giorgio Amadessi, mentre la serata si è chiusa con un recital di Silvia Mezzanotte, una delle più belle voci della musica italiana, che ha voluto rendere omaggio ad alcune grandi donne e ricordare il valore della musica come momento di pace.
“Il ruolo di Rock No War odv”, ha commenta il Presidente Giorgio Amadessi, “è quello di sensibilizzare la comunità su temi spesso dimenticati, ma che sono fondamentali per lo sviluppo di una solidarietà concreta e condivisa. Stiamo coordinando la raccolta fondi a favore di quelle associazioni che sono attive nei vari Paesi e supervisionano i lavori in corso”.
“Tengo particolarmente alla collaborazione tra associazioni, perché fare rete è davvero moltiplicare le forze. Anche in questa occasione vorrei ringraziare di vero cuore le tre realtà imprenditoriali che, come già fatto in passato, hanno dato subito il proprio sostegno economico (consentendoci di iniziare già la costruzione dei primi pozzi) e che sono qui rappresentate da Claudio Lucchese di Florim, da Emilia Sghedoni di Kerakoll Group e da Franco Stefani di Modula”, ha aggiunto Amadessi.
“Senza la loro generosissima disponibilità e il loro sostegno non saremmo stati in grado di partire con questa nuova avventura solidale, quindi grazie davvero! E grazie a tutti quelli che vorranno camminare al nostro fianco”, ha concluso Amadessi.
Alcuni personaggi che hanno aderito al progetto “L’acqua è vita” di ROCK NO WAR. Foto: ©Luigi Ottani