Ma le macchine possono davvero pensare? Questa domanda alimenta le attività dello IULM AI Lab, organizzatore dell’evento digitale UMANia 2021.
Le macchine possono pensare? Per rispondere a questa e a tante altre domande sull’intelligenza artificiale, lo IULM AI Lab ha chiamato a sé numerosi esperti di una tecnologia che, sempre di più, si propone di avvicinare le macchine agli esseri umani.
di Francesca Nebuloni
Ma le macchine possono davvero pensare? E, se ancora non ci riescono, potranno farlo nel futuro, sviluppando persino una propria coscienza? Sono queste, in fondo, le domande che tutti noi ci poniamo quando si parla di intelligenza artificiale. Gli stessi quesiti alimentano le attività dello IULM AI Lab – il laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale dell’Università IULM di Milano – che, per dare una risposta a questi dubbi, ha organizzato l’evento digitale UMANia 2021. La tre giorni, giunta alla terza edizione e svoltasi tra il 3 e il 5 febbraio scorsi, ha infatti radunato numerosi esperti per dare una visione a 360° sull’intelligenza artificiale, sulle sue potenzialità di applicazione nei contesti aziendali e sui suoi limiti, nonché per chiarire lo stato dell’arte e ipotizzare quale sarà il futuro di un’umanità sempre più interconnessa.
PRIMA, LA TEORIA
La discussione di tutti questi temi, intitolata “Artificial Consciousness – Ma le macchine possono davvero pensare” e condotta da Federico Luperi, Direttore Innovazione e New Media e Responsabile Digital PR di Adnkronos, ha coinvolto non soltanto esperti di diverse aziende – Microsoft, IBM, Cisco, Open Search Tech, Logotel –, ma anche alcuni protagonisti della pubblica amministrazione, autori di Hoepli e professori di prestigiosi Atenei sia italiani che esteri.
Attraverso i vari interventi, si è indagato anche sulla facoltà delle macchine di discutere un tema senza l’influenza dei nostri bias. A tal proposito, è stato scelto come ospite della prima giornata di lavori Project Debater, il primo sistema di AI progettato e realizzato da IBM per aiutare gli esseri umani a ragionare in modo oggettivo, mostrato per la prima volta in Italia.
Dall’insieme dei ragionamenti è inoltre emerso quanto sia necessario operare in maniera corretta e responsabile per far sì che l’AI non sia soltanto un potente strumento a supporto del business, ma anche e soprattutto una tecnologia in grado di migliorare la vita delle persone. “I dati sono il nuovo petrolio e l’AI offre enormi possibilità per aumentare i profitti delle aziende, ma è anche una tecnologia potenzialmente invasiva e, per questo, bisogna utilizzarla in modo etico. Solo così può davvero generare valore per le imprese e le persone in maniera sostenibile”, ha commentato il Prof. Guido di Fraia, Prorettore all’Innovazione e all’Intelligenza Artificiale dell’Università IULM e CEO dello IULM AI Lab.
L’ospite d’onore di UMANia 2021 è stato Project Debater, il primo sistema di AI realizzato da IBM per aiutare gli esseri umani a ragionare in modo oggettivo
SUCCESSIVAMENTE, LA PRATICA
Se la prima giornata di UMANia 2021 è stata dedicata alla teoria, le due successive hanno visto invece il susseguirsi di 25 ore di interventi e workshop, tenuti da ben 67 ospiti e dedicati alle soluzioni di AI disponibili per l’applicazione concreta nel marketing e nella comunicazione aziendale. Secondo Guido di Fraia, conduttore di queste due giornate insieme ad Alessandra Massarelli, Responsabile Relazioni Esterne dello IULM AI Lab, “L’innovazione tecnologica può contribuire ad ottimizzare le attività di marketing e comunicazione, aumentando la competitività soprattutto delle PMI e coadiuvando la ripresa dopo la crisi legata al Covid-19”. Per questo, i diversi player coinvolti (IBM, QuestIT, SAS, Quantcast, Logotel, Awhy, Equinox, Liveperson, Microsoft) hanno illustrato attraverso esempi concreti come utilizzare l’AI nelle diverse fasi del “Funnel” della comunicazione efficace, messo a punto da IULM AI Lab e pubblicato nel volume Hoepli “Fare marketing con l’AI”.
Parallelamente, i partecipanti hanno avuto la possibilità di seguire un approfondimento - moderato da Giacinto Fiore, Co-Founder di AI Academy e “IA spiegata semplice” - dedicato alle applicazioni dell’AI nell’Healthcare e al contributo che queste tecnologie possono portare al settore. A completamento dell’esperienza è stata messa a disposizione la proiezione del docufilm “Naked-AI: What happens when Artificial Intelligence and Human Creativity meet?”. Il cortometraggio, frutto della collaborazione tra Cisco e Logotel, ha avuto lo scopo di far riflettere, ancora una volta, sui potenziali impatti generati dall’incontro tra intelligenza artificiale e creatività umana.
Guido di Fraia, Prorettore all’Innovazione e all’Intelligenza Artificiale dell’Università IULM e CEO dello IULM AI Lab.
FOCUS: UN EVENTO NELL’EVENTO
In qualità di evento di riferimento internazionale per l’intelligenza artificiale, UMANia 2021 ha rappresentato anche l’occasione perfetta per il lancio di Hack@UMANIA, l’hackaton rivolto alla community STEM italiana nel mondo. L’iniziativa - presentata da Aldo Razzino, CEO di Open Search Tech - rappresenta un’opportunità unica per i partecipanti, che nei mesi successivi potranno progettare un Cartoon AR Chatbot per la smart city sostenibile, ossia un assistente civico virtuale in grado di aiutare i cittadini negli spostamenti e diffondere buone pratiche. L’hackaton sarà suddiviso in due Data Challenge, organizzate da Hack@YOU in collaborazione con IULM AI Lab e EON Reality, incentrate sulla risoluzione di un problema matematico e di data storytelling. La sfida avrà luogo sulla piattaforma Open Data Playground, una vera e propria “arena digitale” creata da Open Search Tech. L’obiettivo è duplice: offrire ai ragazzi la possibilità sia di sviluppare nuove competenze e consapevolezze legate a intelligenza artificiale e realtà aumentata, sia di partecipare alla risoluzione di un problema sociale, contribuendo al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite (SDG11). ©ÈUREKA!
I diversi player coinvolti in UMANia 2021 hanno illustrato come utilizzare l’AI per generare valore nei diversi livelli del “Funnel” della comunicazione efficace.