Zayer Arion installata presso Costa Officine Meccaniche.
A un anno dalla sua installazione, abbiamo potuto ammirare in funzione, presso Costa Officine Meccaniche, una Arion di Zayer, macchina a portale con tavola mobile, equipaggiata per la prima volta con un controllo Mitsubishi Electric.
di Oscar Moda
L’oggetto del desiderio è una Arion di Zayer, una macchina a portale con tavola mobile che monta, per la prima volta nella storia della casa spagnola, un controllo Mitsubishi. Per capire le ragioni di questa scelta e scoprire il bilancio di un anno di lavoro, parliamo con i fratelli Costa, titolari di Costa Officine Meccaniche, a Cuveglio, in provincia di Varese.
La storia di questa azienda è simile a quella di tante altre imprese che sono il vanto del nostro tessuto manifatturiero, con un “plus” particolare. Quella di Costa Officine Meccaniche è una tradizione di ferrea volontà di crescita, di miglioramento, di scelte anche difficili, che però hanno sempre un obiettivo costante: l’eccellenza.
Nei primi anni ’70, Giuliano Costa era un tornitore con l’ambizione di creare una realtà tutta sua. Con la fatica e la determinazione del lavoro dopo orario, sabati e domeniche comprese, nel 1974 corona il suo sogno e, con due torni paralleli e una fresatrice manuale, inizia l’attività in proprio. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e sono passate anche tante macchine nel capannone, fino all’attuale dotazione che comprende fresatrici a 3, 4 e 5 assi, macchine per elettroerosione a tuffo e a filo, torni a controllo numerico e rettifiche piane, oltre a uno staff molto professionale e aggiornato, che comprende anche i due figli Maurizio e Alex, i quali, riempiendolo di orgoglio, hanno voluto continuare l’attività di famiglia.
Il controllo Mitsubishi Electric equipaggia una macchina Zayer.
PASSIONE E COMPETENZA
Maurizio Costa ci racconta un po’ di storia: “Appena terminata la formazione come Perito Meccanico, entrai subito in azienda. C’erano già tre persone con mio padre e, proprio grazie al know-how di uno di questi, abbiamo acquistato la prima macchina CNC. Verso la metà degli anni ’90 un nostro cliente di Varese chiuse l’attività e, in considerazione della reciproca stima, ci presentò al suo principale utilizzatore, passandoci tutto il suo lavoro e cedendoci la sua fresatrice a controllo numerico. In quella occasione assumemmo anche l’operatore che decise di portarci la sua conoscenza del lavoro su quella macchina”.
La si potrebbe chiamare fortuna ma, forse, ma è meglio chiamarla professionalità: nella vita si raccoglie quello che si semina. Con gli anni l’azienda è cresciuta, e lavora diversi tipi di materiali per soddisfare le richieste di una clientela che ha saputo apprezzare l’impostazione del lavoro “su misura” per ogni singola necessità. Della meccanica generale al Food & Beverage, dal farmaceutico all’aerospaziale, dalla costruzione di macchine utensili al settore stampi per metalli e per termoplastici, sono davvero molti i settori che Costa affronta sempre con la stessa passione.
Maurizio Costa in una fase di settaggio della macchina.
GUARDARE VERSO IL FUTURO
Raggiungere una buona reputazione tra i propri clienti e, in generale, disporre nel mercato di un portafoglio ordini che si proietta nel tempo può essere una soddisfazione che premia l’impostazione data al lavoro e può far pensare di aver raggiunto l’obiettivo. Forse questa è un’impostazione che può valere per molti, ma non per la famiglia Costa che, quindi, si è posta la domanda di come strutturarsi per affrontare meglio il futuro. In conclusione, come ci spiega Alex Costa: “Ci siamo resi conto che per poter crescere dovevamo acquisire una macchina più grande, potente e veloce, con l’obiettivo di allargare il nostro campo d’azione, sia come capacità produttiva, sia come mera dimensione lavorabile. Ma non è stata una scelta rapida: abbiamo impiegato quasi due anni, visitando fiere, approfondendo la conoscenza del mercato, confrontando quella che poi è stata la nostra scelta finale con le tante altre presenti sul mercato. Ne abbiamo viste tante, ma poi non ci convincevano per l’insieme dei valori di robustezza, velocità, numero di giri… In certi casi riuscivamo ad ottenere quello che desideravamo, ma con un cambio testa che implicava maggiori costi”.
Particolare in fase di lavorazione.
UNA SCELTA TECNOLOGICA
“La scelta della Arion è avvenuta in virtù dell’elevato livello tecnologico della macchina, e anche grazie al fatto che Zayer e Mitsubishi Electric hanno accettato di collaborare per installare il controllo della serie M8. Questa è la prima macchina al mondo con questa configurazione. Per noi era molto importante mantenere il controllo Mitsubishi perché molto ben conosciuto dai nostri operatori, inoltre questo impianto si è inserito in un contesto organizzativo che ha visto l’azienda muoversi, da una gestione ‘a vista’ delle attività lavorative all’adozione di un sistema di programmazione della produzione di tipo computerizzato, sviluppato anche grazie alla collaborazione dell’ing. Mario Fiorelli”, spiega Maurizio Costa.
In conclusione, il binomio vincente tra il centro di lavoro Zayer e il controllo numerico d’ultima generazione della serie M8 di Mitsubishi Electric ha reso possibile l’inserimento del macchinario secondo la logica di Industry 4.0, sia per un piano organizzativo interno all’azienda varesina, sia per gli aspetti legati ai benefici fiscali per l’acquisto d’impianti 4.0 Ready.
Particolare della testa a 45° Zayer.
BILANCIO DEL LAVORO FATTO
Alla domanda diretta circa il livello di soddisfazione dopo un anno di utilizzo, la risposta è stata semplice e franca: “Siamo soddisfatti dell’investimento, di come funziona la macchina, della sua precisione e della perfetta corrispondenza rispetto alle nostre aspettative, oltre che delle potenzialità di apertura sul mercato che ci ha portato”, dice Maurizio Costa.
Un pezzo lavorato da Costa Officine Meccaniche.
“La macchina dà il meglio di sé quando riusciamo a eseguire la programmazione off-line e con questa modalità saremmo pronti anche per due turni completi. Purtroppo, sia a causa dei problemi legati alla pandemia e anche se abbiamo registrato un tangibile aumento del lavoro, non abbiamo ancora raggiunto questo livello, pur non essendo così lontani. Diciamo che il primo, grande incremento di ordini è venuto dai nostri stessi clienti, ben contenti di poterci affidare anche lavorazioni di particolari di maggiore dimensione, mentre si muove più lentamente l’apertura di contatti nuovi. Riteniamo che questa sia una delle ‘code’ poco considerate della pandemia: la mancata o limitata circolazione delle persone si trasforma inevitabilmente in mancata o limitata circolazione di notizie e informazioni. Ma, come si diceva poco prima, i nuovi contatti arrivano, e forse l’avere un po’ più di tempo renderà migliori, più stabili e durature le nuove collaborazioni, che ci auspichiamo diventino come quelle ormai consolidate”, precisa Fiorelli.
l’eccellenza, quella vera, che è il “marchio di fabbrica” voluto da Giuliano al momento della fondazione, continua ad essere il motivo ispiratore di questa azienda. ©TECN’È
Da sinistra: Alex e Maurizio Costa, Mario Fiorelli, Giuliano Costa.