La smart gripper pneumatica, nata dalla collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, dotata di numerosi sensori utili per migliorare produttività e sicurezza dei processi.
Il Gruppo Camozzi si distingue per la propria offerta, capace di rispondere a esigenze di massima affidabilità e produttività nei processi anche grazie a una visione aperta del mercato e alle iniziative messe in atto per la crescita del suo personale.
di Andrea Pagani
In un mondo in costante mutamento, stare immobili può risultare molto rischioso.
Attendere che “passi la burrasca” non dà garanzie di successo ma, al contrario, spesso si viene travolti dalle onde. Come comportarsi, dunque?
Mettendosi in discussione, puntando verso nuovi traguardi e cercando nuovi stimoli e nuove vie da percorrere. Il tutto non solo in occasione dei momenti complessi come quello che stiamo vivendo, ma in modo costante, sostenibile e progressivo.
È questa la strada imboccata dal Gruppo Camozzi, che oggi vanta una struttura e un’organizzazione rese forti proprio grazie a questo approccio.
SVILUPPO COSTANTE
Il Gruppo Camozzi è protagonista del mondo industriale sin dalla sua nascita, nel 1964, e da allora si è sviluppato per rispondere alle necessità di vari mercati.
Le 11 aziende delle quali è attualmente composto il Gruppo sono Camozzi Automation e Technopolymers (divisione Automation), Innse Berardi e Ingersoll (Machine Tools), Marzoli (Textile Machinery), Mora Cast & Machining, Camozzi Advanced Manufacturing, Newton Laser Metal Cutting e Campress Brass Forging (Manufacturing), Camozzi Research Center (CRC) e, infine, Camozzi Digital.
“Camozzi Digital è sostanzialmente uno spin off di Marzoli”, spiega Andrea Camisani, Mechatronics Technical Director di Camozzi Automation e Research Director del Gruppo Camozzi. “È nata oltre 10 anni fa per assicurare una marcia in più alle macchine tessili, arrivate in prossimità del proprio massimo sviluppo tecnologico. L’idea di poter estrarre dati da macchine e processi produttivi per poi analizzarli e trarne informazioni utili in ottica manutentiva è un mantra che sentiamo ripetere da molti, ma allora rappresentò una vera rivoluzione. Oggi la tecnologia sviluppata in Camozzi Digital viene utilizzata da tutte le divisioni, alle quali offre algoritmi di manutenzione predittiva, per la riduzione dei consumi, il miglioramento delle performance delle macchine e l’ottimizzazione dei processi”.
Un altro settore particolarmente vivace è quello della robotica. In quest’ambito in Camozzi Automation è in fase di sviluppo una gamma di innovativi end effector, accessori che si innestano sui polsi dei robot e che si occupano dell’esecuzione delle operazioni di manipolazione. Come la smart gripper pneumatica, nata dalla collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, dotata di numerosi sensori utili per migliorare produttività e sicurezza dei processi. Al suo interno sono presenti celle di carico, utili per valutare il peso del componente manipolato, e sensori “effetto pelle” che sono in grado di identificare l’eventuale scivolamento del pezzo dopo la presa e durante lo spostamento.
Camozzi Research Center (CRC), situato nella sede milanese di via Rubattino, è l’ultimo nato della “famiglia” del Gruppo con l’obiettivo di avvicinare il mondo della ricerca a quello della manifattura.
UN RINNOVATO UMANESIMO TECNOLOGICO
Il concetto di cambiamento è inteso in senso ampio all’interno del Gruppo Camozzi: sicuramente dal punto di vista tecnologico, ma non solo.
“È un input che i titolari ci trasmettono costantemente: essere innovativi per migliorare sotto molteplici aspetti”, prosegue Andrea Camisani. “Ovviamente nella nostra offerta commerciale, ma anche nel come progettiamo e realizziamo le nostre soluzioni e, più in generale, nel nostro modo di pensare. A tal proposito, proprio quest’anno è stato ufficialmente avviato un progetto di Academy interna: una iniziativa declinata su più ambiti aziendali che ci vede dunque impegnati sia sul fronte tecnico sia su quello delle soft skills. Un investimento sulle persone per trasferire competenze e formare al meglio i tecnici, ma anche per far crescere le persone, la loro capacità di collaborare e di formare una vera e propria rete con i colleghi per vivere al meglio l’esperienza lavorativa e di condivisione”.
In altre parole, Gruppo Camozzi sta lavorando per rendere possibile una transizione verso un rinnovato umanesimo tecnologico: per un’azienda che fondamentalmente realizza prodotti e offre servizi, porre al centro le persone significa riconoscerne il ruolo dominante in questo specifico momento storico.
DIGITALIZZARE NEL MODO GIUSTO
Un altro settore in forte sviluppo è quello degli attuatori elettromeccanici; di recente Camozzi Automation ha introdotto nuovi drive vettoriali sia per motore stepper che brushless. Si tratta di drive integrati di dimensioni molto contenute e disponibili per i principali bus di campo.
“Vanno incontro al tema dell’efficientamento e della sostenibilità, una sfida verso la quale siamo tutti chiamati a fare la nostra parte”, dice Camisani. “Il concetto di ecosostenibilità può infatti essere affrontato in diversi modi, come appunto attraverso il corretto dimensionamento delle risorse a bordo macchina riducendo la potenza installata e l’energia consumata”.
Pur non ignorando l’importanza del cloud computing, tuttora alla base di molte delle attività sviluppate da Camozzi Digital, con questo approccio si dà anche un contributo in ottica di ecosostenibilità applicando una forma di Edge computing brevettato direttamente all’interno del componente.
I risultati vengono comunicati alla macchina tramite il bus di campo, senza impegnare quindi la banda in uscita verso un server remoto.
“Crediamo molto nel giusto mix tra Cloud ed Edge computing, poiché consente di ottenere il massimo da ciascuna tecnologia”, spiega Camisani. “Dall’Edge otteniamo quelle informazioni puntuali utili per interventi immediati, fino alla retroazione sui processi in corso. Le stesse informazioni, quindi dati sui quali è già stata eseguita un’elaborazione, sono utili insieme ad altri elementi per ottenere attraverso il Cloud un valore statistico e previsionale”.
Il nuovo azionamento integrato con controllo vettoriale serie DRVI di dimensioni molto contenute, disponibile per i principali bus di campo.
MENO È MEGLIO
Quello della miniaturizzazione è un altro paradigma al quale il Gruppo Camozzi rivolge da tempo la propria attenzione. Un esempio in tal senso è l’isola di valvole serie D: dotata di tecnologia CoilVision, è in grado di monitorare e predire lo stato di usura ed efficienza di alcune parti dell’elettrovalvola stessa senza che sia necessario l’intervento di sistemi di calcolo esterni. In questo modo si evita di sovraccaricare il Cloud con un ingente quantitativo di dati da elaborare, pur mantenendo l’affidabilità tipica degli algoritmi predittivi.
Un altro interessante sviluppo è quello derivante dalla recente operazione di acquisizione quote di Seco S.p.A., società quotata in borsa e impegnata nella progettazione e produzione di soluzioni HMI e panel PC, da parte del Gruppo Camozzi.
“Si tratta di due grandi gruppi che sono andati oltre la semplice partnership, procedendo con una condivisione di quote societarie per sancire un percorso comune. Così facendo Camozzi sarà in grado di ampliare ulteriormente la propria offerta di prodotti e servizi digitalizzati, verso quella che può essere considerata una nuova frontiera per i modelli di business. In futuro molte aziende sceglieranno i servizi anziché i beni: questo metterà in gioco il tema dell’automation as a service, nella quale la connettività permetterà di abilitare i componenti solo quando necessario, pagandone l’effettivo utilizzo”.
IL VALORE DELLE COMPETENZE
Chi si occupa di gestione ed elaborazione dati sa quali siano le criticità da affrontate.
Innanzitutto, occorre prevedere un algoritmo che tenga conto di tutte le variabili in gioco, ma non basta dare tutto “in pasto” a un computer per ottenere le risposte volute. I dati possono infatti essere troppi, o non rappresentativi, o ancora legati a specifiche casistiche.
Quando i dati sono molti, la difficoltà maggiore è correlarli tra loro nel modo corretto; trarre conclusioni sbagliate è quindi un rischio da non escludere. Se da un lato il dato ha un valore statistico, dall’altro la costruzione della popolazione statistica è qualcosa di molto complesso che richiede una conoscenza di dominio.
Ed è qui che il Gruppo Camozzi può far valere la propria esperienza: operando da molti anni nei settori della costruzione (e dell’utilizzo) di macchine utensili e di quelle meccanotessili e, più in generale, della trasformazione dei materiali, questa grande realtà italiana si trova in una posizione di vantaggio nel valutare al meglio quali dati utilizzare per ottenere le informazioni più utili a ottimizzare impianti e processi. ©TECN’È
L’isola di valvole Serie D, dotata di tecnologia CoilVision, è in grado di monitorare e predire lo stato di usura ed efficienza di alcune parti dell’elettrovalvola senza che sia necessario l’intervento di sistemi di calcolo esterni.