Nel 1962 Alberto Delfo Colombo, recentemente scomparso, fonda Fluiten che, poco più di quarant’anni dopo, darà vita, insieme a The Johnson Corporation (ora Kadant Johnson) a Johnson-Fluiten. Nella foto di anteprima: Mark Strik, Vicepresidente per l’Europa del settore Flow Control di Kadant Johnson e Amministratore Delegato di Johnson-Fluiten, insieme a Fulvio Colombo, Direttore Generale di Fluiten Italia.
Risultato della joint venture tra due realtà storiche, Fluiten Italia e Kadant Johnson, in 20 anni di attività Johnson-Fluiten, azienda leader nel segmento dei giunti rotanti per l’industria, ha dimostrato ampiamente l’eccellenza delle proprie soluzioni.
di Leo Castelli
La collaborazione sinergica tra due diverse aziende, Fluiten Italia e Kadant Johnson, è diventata un case study di successo per il business del settore industriale. La storia, le opportunità, il marketing e l’innovazione, il passato e il futuro di Johnson-Fluiten rivelano cosa ha portato questa joint venture a diventare un’azienda con un forte brand e un’offerta unica nel panorama dei giunti rotanti. Il progetto Johnson-Fluiten discende chiaramente dalle identità e caratteristiche delle due aziende che l’hanno plasmata: Fluiten Italia e Kadant Johnson.
Fluiten Italia è un’azienda storica italiana che rappresenta un’eccellenza nel settore della meccanica di precisione. Dal 1961 produce tenute meccaniche per alberi rotanti, destinate a pompe e agitatori utilizzati nei settori chimico, petrolchimico, farmaceutico, alimentare, energetico ed Oil & Gas.
Kadant Johnson o meglio, l’azienda storica di nome The Johnson Corporation, è stata fondata negli stati uniti nel 1933 ed è stata l’azienda pioniera nell’invenzione del giunto rotante a pressione. Nel corso degli anni, è cresciuta fino a diventare leader mondiale nella produzione di giunti rotanti per vapore. Nel 2005, è stata acquisita dalla multinazionale Kadant Inc. e ribattezzata Kadant Johnson.
I 20 anni dalla fondazione di Johnson-Fluiten sono l’occasione ideale per parlare con i due principali rappresentanti delle aziende che hanno dato vita a questo progetto: Fulvio Colombo, Direttore Generale di Fluiten Italia e figlio di Alberto Delfo Colombo - fondatore nel 1962 dell’azienda milanese -, e Mark Strik, Vicepresidente per l’Europa del settore Flow Control di Kadant Johnson e da 19 anni anche Amministratore Delegato di Johnson-Fluiten s.r.l.
Johnson-Fluiten è presente da 20 anni nel mercato dei giunti rotanti, ormai è una realtà nota e apprezzata, ma non tutti ne conoscono le origini. Com’è iniziata la storia della collaborazione fra Kadant e Fluiten?
Fulvio Colombo. Ho sentito raccontare molte volte questa storia… Circa 22 anni fa, alla fine di lungo viaggio di lavoro, aspettando il volo per tornare a casa, in un bar di Napoli di fronte a un caffè, mio padre, Delfo Colombo si trovò a discutere insieme al suo Direttore Commerciale, Rino Campaniello, a proposito della gamma di prodotti che veniva proposta al mercato. Le tenute meccaniche rappresentavano il core business della Fluiten, e la produzione dei giunti rotanti era una parte interessante e in crescita all’interno dell’azienda, e questo richiedeva delle riflessioni. La gestione commerciale di questa gamma di prodotti rappresentava una sfida per l’azienda che non aveva una struttura di vendita e marketing dedicata a questo mercato, visto che la clientela di riferimento non era la medesima delle tenute meccaniche. Riflettendo sulla situazione dei diversi player ci si è accorti che un nome spesso associato ai giunti rotanti era “Johnson”, ma lo stesso nome non era presente tra quelli dei competitor diretti presenti dai clienti.
Mark Strik. Johnson Corporation era già conosciuta come leader mondiale nella produzione di giunti rotanti per vapore, che venivano impiegati soprattutto nelle cartiere, nelle quali il nome “Johnson” era sinonimo di “giunto rotante”. Grazie alla presenza capillare della sua rete commerciale, tutte le nazioni maggiormente industrializzate avevano facile accesso ai prodotti e all’assistenza per la gestione del vapore. Quello che mancava era però un know-how specifico e delle linee di prodotti per affrontare il mercato industriale che, per le sue peculiari applicazioni, faceva uso di fluidi diversi quali olio, acqua e aria. Per questo motivo le due aziende non si erano mai trovate faccia a faccia; entrambe realizzavano giunti rotanti, ma con caratteristiche diverse, per clientele differenti. E lo sviluppo del settore industriale, soprattutto quello europeo, era troppo interessante per non essere uno degli obiettivi di espansione commerciale dell’azienda.
Nei primi anni ’90 abbiamo quindi nello stesso mercato due realtà aziendali con prodotti, culture, dimensioni e necessità diverse. Quanto è stato difficile giungere all’idea di un progetto comune?
Fulvio Colombo. Proprio queste differenze hanno permesso i primi contatti; non essendo “concorrenti diretti” non c’era un rapporto di competizione e, dopo poco tempo, l’idea che sarebbe stato possibile “completarsi a vicenda” ha cominciato a prendere corpo. Fluiten cercava di trovare le giuste risorse da mettere in campo per poter promuovere i propri giunti rotanti ed assistere i clienti in un mercato sempre più internazionale, potendo contare sull’eccellenza tecnica del prodotto, la flessibilità produttiva e una lunga storia nel mondo della meccanica industriale.
Mark Strik. Johnson, dal canto suo, aveva come obiettivo quello di sviluppare nuovi prodotti adatti a un mercato industriale diverso da quello nel quale era leader. Il processo di creazione di un team tecnico che realizzasse una gamma di giunti rotanti di successo appariva particolarmente lungo e difficoltoso, dato che l’azienda non possedeva un know-how specifico sulle diverse applicazioni industriali target. Capire le rispettive qualità e lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi comuni è stato più facile del previsto.
Fulvio Colombo. Esatto. Gli obiettivi di business erano complementari, ma l’aspetto che ha permesso a questa sinergia di crescere e prendere forma è stata sicuramente la comune mentalità. Le aziende hanno capito che la compatibilità era profonda: essendo entrambe realtà “famigliari” condividevano valori, ideali, etica e approccio al lavoro.
Mark Strik. Diciamo che c’è stato subito “feeling” a livello personale… Nel senso che viste le similitudini, appena è emersa l’idea di un possibile progetto comune, l’idea è piaciuta a tutti. Il percorso che ha portato poi alla nascita di Johnson-Fluiten è stato particolarmente veloce e semplice da affrontare. I primi anni sono stati a dir poco entusiasmanti per tutto il team!
“Gli ottimi risultati di Fluiten sono il frutto di oltre 60 anni di dedizione, passione e traguardi raggiunti. Per centrare questi traguardi sono stati necessari tre elementi: le tecnologie, gli investimenti, ma soprattutto le persone”, sosteneva Alberto Delfo Colombo.
Quali sono stati i momenti più significativi che ricordate di questo lungo percorso insieme che dura da vent’anni?
Mark Strik. Uno dei momenti più emozionanti è stato quando la società ha superato i 10 milioni di fatturato. Stiamo parlando di una crescita di circa 4 volte rispetto al volume iniziale… arrivare a questa cifra sembrava impensabile. È stata la dimostrazione che mettere passione e serietà in un progetto possono renderlo vincente e portare a risultati incredibili.
Fulvio Colombo. Credo che anche l’acquisizione di Johnson da parte di Kadant, avvenuto nel 2005, sia stato un evento fondamentale. Una grande multinazionale quotata in borsa che assorbe l’azienda con cui avevamo da poco condiviso un percorso comune… La preoccupazione iniziale poi si è dissolta molto in fretta poiché il rapporto di fiducia reciproca non è mai venuto a mancare.
Parlando di business e di mercato, cosa ha distinto le soluzioni Johnson-Fluiten dalla concorrenza? E questi aspetti sono ancora validi oggi?
Mark Strik. Ci sono diversi aspetti che sono stati, e che sono ancora, vincenti nell’offerta di Johnson-Fluiten; la vastità della gamma di prodotti per cominciare… con i nostri giunti possiamo coprire le esigenze di gestione di tutti i tipi di fluido: acqua, olio (diatermico, ma anche idraulico), refrigerante, aria e vapore. E questo ci permette di servire con successo mercati eterogenei; dal siderurgico al farmaceutico, dalle macchine utensili all’alimentare e dalla carta alla gomma e plastica. Entrando più nello specifico, i prodotti Johnson-Fluiten possono vantarsi di un benefit esclusivo; grazie al nostro know-how abbiamo sviluppato una soluzione unica; il “Quick Replacement Design”(QRD). I giunti della serie R-RH sono stati progettati per consentire una rapida sostituzione della tenuta meccanica senza dover rimuovere il componente dalla macchina. Il vantaggio per chi utilizza questi giunti rotanti è considerevole; la macchina che equipaggia giunti con QRD potrà beneficiare di tempi di manutenzione estremamente ridotti rispetto alla stessa macchina con componenti standard.
Fulvio Colombo. Un altro fattore di successo risiede nel DNA di Johnson-Fluiten, essendo molto simile a quello di Fluiten, una percentuale molto importante dell’attuale produzione è rappresentata da prodotti custom e personalizzati. La differenziazione rispetto alla concorrenza è un valore aggiunto che viene tuttora riconosciuto da mercato. Inoltre, la serie G di giunti rotanti da noi proposta può vantarsi dell’esclusiva tecnologia Laser Lift con la quale è realizzata la tenuta meccanica. Questa innovazione rappresenta una particolarità che non ha eguali a livello mondiale e che rende questi prodotti particolarmente adatti per specifiche applicazioni industriali, come le macchine utensili, che possono beneficiare di questa caratteristica che migliora le performance della tenuta meccanica.
La sede di Johnson-Fluitec, specializzata nella progettazione e realizzazione di giunti rotanti per applicazioni con aria, olio, acqua e altri fluidi.
Qual è oggi il messaggio fondamentale di questo brand? In cosa si differenzia Johnson-Fluiten nella mente dei clienti?
Fulvio Colombo. Il mercato oggi considera molte cose come scontate; tutti gli utilizzatori si aspettano, anzi “pretendono” che il prodotto funzioni e performi al massimo. E questo deve essere capito, la base di partenza per i nostri giunti è la qualità produttiva, la cura con cui i componenti vengono realizzati, poi assemblati e infine testati ormai è la base di partenza con la quale si compete nel mondo dell’industria manifatturiera. Il vero ago della bilancia ormai è il servizio. L’importanza di tutto quello che “sta dietro” il prodotto finale è di particolare interesse per noi. Aspetti quali la velocità di risposta e di assistenza per riparazioni, la ricerca di soluzioni personalizzate e l’attenzione costante verso il cliente sono per noi i veri obiettivi.
Mark Strik. Quando si pensa al prodotto Johnson-Fluiten vogliamo che l’associazione sia alla qualità a 360°; sia del servizio pre- e post-vendita che viene fornito dai nostri commerciali, sia dal personale tecnico quando si tratta di trovare soluzioni per risolvere problemi su applicazioni speciali. Noi vogliamo diventare un vero “partner” per il cliente; vogliamo fornire soluzioni, vogliamo farlo nel modo più efficace possibile e nel modo più veloce possibile parlando di consegne. Anche il tema della sostenibilità e dell’efficienza per noi è di vitale importanza. È ciò che devono garantire i nostri prodotti, un valore reale per il cliente che si deve tradurre in un vantaggio. Per esempio, con l’introduzione dei nostri ultimi giunti adattabili a più fluidi e applicazioni si può ridurre l’inventario del cliente che può utilizzare una soluzione per più macchine.
Diamo uno sguardo al futuro, quali sono le prospettive e i prossimi obiettivi?
Mark Strik. Noi vogliamo continuare a crescere. La spinta a continuare a incrementare il portafoglio dei prodotti e il livello qualitativo medio è il concetto che ha dimostrato di funzionare.
Fulvio Colombo. Espansione interna. Assolutamente, ma anche a livello geografico, ci sono ancora diverse zone che hanno molto margine di sviluppo. Penso alle economie emergenti, al Sud America all’Asia per esempio. E ad alcuni settori che si stanno dimostrando sempre più interessanti, per esempio quello delle macchine per il rendering, cioè per la lavorazione degli scarti animali per la produzione di farina d’ossa.
Mark Strik. Ci sono molti obiettivi ai quali stiamo puntando, ma visti i risultati al di spora delle nostre aspettative ottenuti fino ad oggi, possiamo solo indirizzare le nostre risorse e la nostra passione nella stessa direzione intrapresa vent’anni fa. E come diciamo noi, “sky is the limit…”.
I 20 anni dalla fondazione di Johnson-Fluiten sono stati l’occasione ideale per parlare con i due principali rappresentanti delle aziende che hanno dato vita a questo progetto: Mark Strik e Fulvio Colombo.
DELFO COLOMBO, LE RADICI DEL FUTURO
Nel 1962 Alberto Delfo Colombo, conosciuto da tutti come Delfo, fonda Fluiten, l’azienda produttrice di tenute meccaniche per l’industria che, poco più di quarant’anni dopo, darà vita, insieme a The Johnson Corporation (ora Kadant Johnson) a Johnson-Fluiten. Fluiten rappresenta un’eccellenza nella progettazione e realizzazione di tenute meccaniche. Come ha dichiarato il fondatore, recentemente scomparso: “Gli ottimi risultati di Fluiten oggi sono il frutto di oltre 60 anni di dedizione, passione e traguardi raggiunti. Per centrare questi traguardi sono stati necessari tre elementi: le tecnologie, gli investimenti, ma soprattutto le persone che sono le risorse capaci di fare la vera differenza nelle realtà aziendali. Per il raggiungimento di questi obiettivi, è indispensabile infatti un’organizzazione di persone altamente qualificate e motivate”.
LA QUALITÀ, AD OGNI COSTO
Per Delfo Colombo, realizzare prodotti di qualità è sempre stato un punto d’onore. Come ha avuto modo di ribadire, “Il mio chiodo fisso erano le tenute meccaniche, che dovevano funzionare bene: dovevano durare, non perdere ed essere economiche. Ancora oggi questi sono sfide che Fluiten deve continuare ad affrontare perché man mano che passa il tempo e la tecnologia si evolve la richiesta del mercato alza sempre di più l'asticella: le tenute che prima andavano bene per certe applicazioni e per certi limiti ora devono essere ripensate perché i limiti vengono spostati. Condizioni operative sempre più elevate, certificazioni, sicurezza e controllo delle emissioni sono i fattori a cui dedicare molta attenzione. La qualità e la ricerca dell’eccellenza sono diventate il nostro marchio di fabbrica”.
LA CENTRALITÀ DELLA FORMAZIONE
Oggi è di moda dire che si lavora in team. Da sempre Fluiten ha pensato che per crescere, un aspetto determinante sia lavorare uniti con un obiettivo comune, non trascurando il benessere e il bisogno di chi è coinvolto nel raggiungimento degli obiettivi. Questo perché per ottenere risultati ambiziosi sono necessari gli stessi elementi di sempre: le tecnologie, gli investimenti, ma soprattutto le persone che, come tali, riescono a fare la vera differenza nelle realtà aziendali. Fluiten lo sa, privilegia la crescita di giovani che hanno voglia di imparare lavorando, e con pazienza apprendono la conoscenza delle varie professionalità necessarie nei vari reparti presenti in azienda.
UNA VITA DA IMPRENDITORE
Si possono compiere grandi opere imprenditoriali anche producendo cose che nessuno vede. Avete mai visto una tenuta meccanica nella vita di tutti i giorni? Eppure, c’è chi ci ha dedicato la vita, come Alberto Delfo Colombo, fondatore e Presidente dell’azienda. I risultati che più lo hanno gratificato sono nei suoi prodotti, nella cura minuziosa con cui vengono realizzati, nelle applicazioni realizzate su misura. E nel poter affermare che il prodotto italiano è tra le eccellenze del mercato.
IL VALORE DELLE PERSONE
Delfo Colombo ha sempre creduto fermamente che la capacità di affermarsi dipenda dalla coesione e dalla professionalità delle persone che compongono un’azienda. In Fluiten l’elemento umano è determinante e Fluiten è ancora un’azienda a misura d’uomo. Come ricordava spesso: “Un indice di cui vado fiero è il bassissimo turnover del nostro personale. Alcuni collaboratori lavorano con noi da molto più di trent’anni e, come in una grande famiglia, sono coinvolti quotidianamente nelle decisioni che riguardano le nostre strategie di mercato”.
LA STORIA CONTINUA
In Italia più dell’80% delle aziende sono a conduzione famigliare: molto spesso i fondatori non lasciano successori interessati a proseguirne l’attività, e solo il 30% di queste imprese sopravvive alla transizione generazionale. Fortunatamente non è questo il caso; con la recente scomparsa di Delfo, il testimone è passato al figlio del fondatore, Fulvio Colombo, determinato a far proseguire l’attività dell’azienda e a far sì che la storia dei successi di Fluiten e Johnson-Fluiten possa rinnovarsi e continuare a essere raccontata ancora per molto tempo. ©TECNeLaB
“La qualità e la ricerca dell’eccellenza sono diventate il nostro marchio di fabbrica”, diceva Alberto Delfo Colombo, qualità che rimane uno dei plus delle soluzioni Johnson-Fluitec.