Un futuro sostenibile non può prescindere dal packaging a base cellulosica.
Nel 2019 sono state oltre 3,5 milioni le tonnellate di carta e cartone avviate al riciclo, grazie all’impegno condiviso con la filiera cartaria, rappresentata in Italia da Comieco, Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
di Pamela Pessina
L’affermarsi di nuovi modelli di distribuzione e consumo, rispetto ai quali si pongono come fattori di cambiamento l’accelerazione della digitalizzazione e la maggior sensibilità ambientale dei consumatori, sembra sostenere e incentivare la spinta verso una riprogettazione del packaging legata all’utilizzo di materiali sostenibili, provenienti da materie prime rinnovabili e facilmente recuperabili e riciclabili, come carta e cartone. Ma quali sono le caratteristiche imprescindibili per un packaging ideale? Monomateriale, personalizzato, di dimensioni sempre più ridotte e leggero. Il packaging in carta e cartone deve essere sostenibile e rispondere alle esigenze dei consumatori sempre più orientati verso acquisti rigorosamente “green”, grazie anche a un’industria cartaria capace di raccogliere le nuove sfide, puntando su un’innovazione continua.
Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.
UNO STUDIO TRA SOSTENIBILITÀ E RICICLO
In questo ambito, la ricerca “I nuovi modelli di consumo e la riprogettazione del packaging: la scelta di materiali sostenibili nell’era dell’economia circolare”, presentata lo scorso novembre da Comieco, Consorzio nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica, e realizzata dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, analizza le soluzioni industriali che la filiera cartaria sta mettendo a punto proprio per progettare e realizzare imballaggi che riescano allo stesso tempo a soddisfare esigenze di sostenibilità, innovazione e funzionalità con l’obiettivo di facilitarne la raccolta e il riciclo.
In occasione della conferenza stampa di presentazione della ricerca che si è tenuta lo scorso dicembre, Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco ha dichiarato: “L’idea della ricerca ha trovato un forte impulso e alimento dalla fase pandemica in cui ci siamo ritrovati, che ha accelerato una serie di fenomeni che avevamo già sostanzialmente individuato quando abbiamo ritenuto opportuno, con l’Istituto Sant’Anna, approfondire il tema dell’innovazione nella progettazione e nella circolarità nel settore degli imballaggi a base cellulosica. Due fattori, in particolare, hanno messo in evidenza la necessità di una riflessione. La prima legata alle modalità di acquisto. C’è stata una radicale trasformazione, soprattutto in Italia, dove si è passati dalle tradizionali modalità di acquisto a quelle online e in questo cambiamento l’imballaggio gioca un ruolo fondamentale. Dove prima si pensava all’imballaggio sullo scaffale di vendita, oggi è necessario immaginare nuovi imballaggi all’interno di un processo di acquisto online. L’altro fenomeno in forte crescita è quello del delivery, la consegna di alimenti, che ha dato un’accelerazione alla ricerca di nuove soluzioni per i materiali dei contenitori, che devono garantire sicurezza, qualità ma anche sostenibilità e soprattutto circolarità”.
La tendenza è quella di una riprogettazione del packaging legata all’utilizzo di materiali sostenibili, provenienti da materie prime rinnovabili e facilmente recuperabili e riciclabili, come carta e cartone.
L’IMPORTANZA DEI NUOVI MATERIALI
Lo studio parte quindi da un’analisi del contesto legato ai consumi. La rete si conferma il “negozio” preferito dalla maggior parte dei cittadini (nel periodo gennaio/settembre 2020 l’e-commerce è cresciuto del 29%) ma il 70% di chi compra online è disposto a spendere un po’ di più pur di garantirsi una spesa “green” (fonte: Idealo 2019) e l’80% degli e-shopper predilige un imballaggio ecosostenibile perché trasmette l’impegno dell’azienda verso le tematiche ambientali (Fonte: Comieco 2019).
Una delle frontiere di innovazione che lo studio esplora è l’utilizzo dei nuovi materiali per gli imballaggi, dove la carta e il cartone hanno un ruolo centrale: dai materiali bio-based di origine animale, a quelli di origine vegetale e alle bioplastiche fino ad arrivare ai nanomateriali, tra i quali spicca la nanocellulosa, che ha proprietà uniche come la bassa densità, la grande resistenza, la leggerezza, la rigidità e il basso costo. E non solo: è anche costituita da biomassa, è rinnovabile, biodegradabile e compostabile.
Il settore cartario svolge un ruolo strategico sul mercato dei nuovi materiali grazie alla disponibilità in natura della cellulosa, fondamentale per la realizzazione di imballaggi a basso impatto ambientale, facili da riciclare.
La ricerca di nuovi materiali per il packaging si sta orientando verso l’impiego di materie prime di origine naturale e rinnovabile e verso la produzione di materiali innovativi biodegradabili e, in alcuni casi, compostabili.
IL RUOLO DELLA CARTA
Proprio l’industria del riciclo di carta e cartone rappresenta un’eccellenza italiana dell’economia circolare. “La filiera cartaria è un perfetto modello di riferimento continentale dell’economia circolare”, dichiara Carlo Montalbetti, “perché grazie allo sviluppo della raccolta urbana di carta e cartone, che oggi si attesta su oltre 3,5 milioni di tonnellate, è riuscita a sopperire alla scarsità di materia prima vergine generando nel nostro Paese una filiera industriale virtuosa, che ha fatto del riciclo la risposta alla necessità di prolungare la vita della risorsa naturale (la cellulosa). Basti pensare che quasi il 60% della produzione cartaria nazionale avviene utilizzando fibre di riciclo”.
“L’utilizzo dei nuovi materiali per la progettazione sostenibile degli imballaggi a base di carta e cartone, che potrebbe favorire ulteriormente lo sviluppo di una bioeconomia basata su un approvvigionamento sostenibile di materie prime rinnovabili, è in costante crescita: a titolo esemplificativo la domanda globale di nanocellulosa ha raggiunto le 13.870 tonnellate nel 2015 e stime di settore affermano che il valore del mercato globale, che nel 2015 era pari a 65 milioni di dollari, arriverà a 530 milioni di dollari nel 2021”, commenta Marco Frey, Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese e Direttore del laboratorio di ricerca sulla sostenibilità (SuM) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Nel Food & Beverage, accanto al packaging tradizionale, assumono un ruolo fondamentale i prodotti monouso impiegati prevalentemente per il catering, l’asporto, il food delivery.
FOCUS: PROMUOVERE L’IMBALLAGGIO ECOLOGICO
Comieco è il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, nato nel 1985 dalla volontà di un gruppo di aziende del settore cartario interessate a promuovere il concetto di “imballaggio ecologico”. Nel 1997, con l’entrata in vigore del D. Lgs. 22/97, Comieco si è costituito in Consorzio Nazionale nell’ambito del sistema CONAI e, attraverso una incisiva politica di prevenzione e di sviluppo, ha contribuito a triplicare la raccolta differenziata di carta e cartone in Italia: da 1 a oltre 3 milioni di tonnellate, seguendo (e superando) gli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti di imballaggi cellulosici previsti dalla normativa europea. ©ÈUREKA!
L’obiettivo della ricerca Comieco è esplorare il mercato, in continua espansione, dei nuovi materiali utilizzati nel settore del packaging.