I magazzini Modula possono essere abbinati a ogni tipo di automazione, inclusi i robot autonomi mobili (AMR).
Un magazzino automatico verticale può cambiare (in meglio) il modo in cui viene gestita un’azienda. L’esempio di Modula lo conferma: meno ingombri, più funzionalità e maggiore ergonomia per gli operatori.
di Andrea Pagani
Il magazzino è motivo di preoccupazione per molte aziende: in poche vogliono averne uno, visto che il suo contenuto talvolta immobilizza ingenti capitali, e quando non se ne può fare a meno spesso ci si scontra con una gestione farraginosa e non ottimale delle merci.
Ma automazione, software e IoT hanno da tempo dato una risposta a queste necessità. Una data chiave in tal senso è il 1987, quando l’Ing. Franco Stefani ha realizzato il primo magazzino automatico verticale della serie Modula, il cui nome ha dato il via a una vera e propria rivoluzione per il settore.
UN PRIMO PASSO VERSO L’AUTOMAZIONE AZIENDALE
In molti casi il magazzino automatico verticale è il primo passo che le aziende compiono nella direzione dell’automazione.
Innanzitutto, perché, come dice la parola stessa, ‘automatizza’ le attività di picking. Ma i moderni magazzini possono interagire con altri software, attrezzature e impianti presenti in uno stabilimento, semplificando e agevolando il lavoro.
Un altro punto a favore di queste soluzioni è che non sono relegate a una specifica attività o settore applicativo.
“Il limite è la fantasia del cliente finale”, spiega Alice Bellelli, Marketing & Communication Manager di Modula. “Sono migliaia i nostri magazzini verticali operativi in tutto il mondo presso aziende impegnate nelle attività più svariate: dal semplice storage per il settore manifatturiero alle rivendite per il pubblico, dai dark store ai sistemi a temperatura e umidità controllate per merci deperibili”.
“Di recente abbiamo persino realizzato Modula Farm, un sistema per la coltivazione verticale nel quale luce, acqua e temperatura sono gestiti in maniera ottimale per la crescita di erbe aromatiche come il basilico, o per produrre fragole. Il cliente, a Singapore, aveva un evidente problema di spazio e noi lo abbiamo risolto”.
La sede di Modula a Salvaterra di Casalgrande (RE).
I VANTAGGI DI UN MAGAZZINO VERTICALE
Al di là dell’aspetto estetico, quali sono le differenze principali tra un comune magazzino e uno verticale automatico?
“Prima di tutto gli ingombri”, conferma Bellelli. “A parità di volume stoccato, possiamo ridurre un sistema di scaffalature da 850 metri quadrati a soli 14 con un Modula alto fino a 16 metri. In ciascun cassetto possiamo posizionare merci fino a 990 kg e avere complessivamente una capacità di 90.000 kg. In base all’attività che un operatore deve svolgere, i magazzini possono essere dotati di una serie di accessori che consentono di velocizzare le attività di picking e ridurre gli errori: possiamo installare un laser pointer o una barra led alfanumerica per indicare all’operatore quale componente prelevare all’interno di un cassetto”, dice Alice Bellelli.
“Con i particolari molto piccoli si può associare una bilancia contapezzi, mentre in presenza di merci particolarmente fragili o costose possiamo decidere di tracciare tutti gli accessi degli operatori con lettori badge, EKS o RFID. Possiamo prevedere anche integrazioni più spinte, per esempio con rulliere, conveyor, robot antropomorfi, cobot o con gli AMR, robot autonomi mobili”.
“Ma un magazzino automatico verticale è anche un’ottima scelta in termini di sicurezza ed ergonomia per l’operatore: gli scaffali tradizionali difficilmente vengono sfruttati a dovere, lasciano la merce esposta a polvere o altri agenti inquinanti, in zone pericolose, rumorose o nelle quali l’essere umano fisicamente non dovrebbe nemmeno entrare”, spiega Alice Bellelli.
A tal proposito, sappiamo ormai quanto sia complesso trovare operatori qualificati e dotati di patentino per il carrello elevatore. Modula ha pensato anche alla gestione dei pallet: a differenza di soluzioni più tradizionali, con Modula Pallet il caricamento avviene da terra e può essere eseguito con un carrello elevatore, un transpallet elettrico o uno manuale.
“Ovviamente Modula Pallet non è pensato per i grandi magazzini con decine di migliaia di pallet, ma esistono molte realtà che ne devono movimentare centinaia e necessitano di una soluzione semplice e sicura per gestire pallet in entrata, in uscita, in transito o quant’altro”, commenta Bellelli.
IL SEGRETO È NEL SOFTWARE
Modula non si limita a costruire i magazzini automatici verticali, ma ne sviluppa anche il software di gestione.
“Con un software accessibile da PC è relativamente semplice conteggiare le merci in ingresso e in uscita, tracciare i prelievi e i depositi, analizzare la frequenza di movimentazione o conoscere l’attività degli operatori”, prosegue Alice Bellelli. “Così facendo, è possibile conoscere in tempo reale le disponibilità e ottenere un inventario istantaneo con un clic. Collegando il Warehouse Management System (WMS MODULA) all’ERP aziendale, poi, si sbloccano ulteriori funzionalità pratiche: possiamo impostare un livello minimo di giacenza per ciascun prodotto, sotto il quale lanciare un alert o direttamente un riordino, oppure usare il Modula come contenitore per la maturazione”, commenta la Marketing & Communication Manager.
“Abbiamo clienti che usano i nostri magazzini con merci che hanno delle date di maturazione, cioè che prevedono un determinato tempo prima di poter essere prelevate. Il software renderà disponibili quegli specifici cassetti solo quando sarà stata raggiunta la data stabilita. Analizzando i prelievi e la frequenza di utilizzo di determinati cassetti, inoltre, il software li posiziona nei punti più vicini alla baia di carico, così da ridurre ulteriormente i tempi di attesa. Le possibilità sono molte, e talvolta sono gli stessi clienti a proporci nuove applicazioni: poiché siamo noi a sviluppare il software, non abbiamo problemi a implementarle. Tutto ciò non si traduce in una maggiore complessità per l’operatore, che anzi si ritrova agevolato dall’intuitiva interfaccia touch screen presente su ogni magazzino”.
La modularità è uno dei punti di forza di questi magazzini verticali: tra dimensioni e funzionalità, offrono più di 12.000 possibili combinazioni.
TANTE POSSIBILITÀ TRA LE QUALI SCEGLIERE
Modula è sia il nome dell’azienda e del prodotto, sia il concetto alla base del magazzino. La modularità è infatti insita in ciascuna soluzione, tanto che tra dimensioni e funzionalità si superano le 12.000 possibili combinazioni.
Ma è un prodotto modulare anche nel tempo: si può scegliere di acquistare un modello e ampliarlo successivamente, o aggiungerne un altro in un reparto diverso e collegarli tra loro via software.
Scegliere la soluzione più adatta può sembrare complesso, ma anche in questo caso è un software a rispondere alla maggior parte delle domande in base alle specifiche caratteristiche di ciascun potenziale utilizzatore.
“Abbiamo realizzato un calcolatore ROI che tiene conto dei principali parametri di utilizzo, come il tipo di prodotto da immagazzinare, il numero di persone coinvolte e la frequenza del picking, lo spazio occupato a terra, persino il costo dell’affitto del magazzino”, conclude Alice Bellelli. “In base a questi parametri siamo in grado di fare una stima preliminare sulla tipologia del magazzino e degli accessori da proporre e di valutare il ritorno dell’investimento, che in genere non supera i 10 mesi”. ©TECN’È
Il software, completo ma di semplice utilizzo, permette di tracciare e conteggiare le merci in ingresso e in uscita e analizzarne la frequenza di movimentazione.