©Sara Cwynar. Tracy Grid (Green to Red), serie: Colour Factory, 2017.
Il premio della Fondazione MAST (www.mast.org) per la fotografia giunge alla sua quinta edizione. Presentato negli anni precedenti con il nome “GD4Photo Art”, da quest’anno si chiamerà “MAST Foundation for Photography Grant”. A ogni edizione, un gruppo internazionale di esperti seleziona circa 40 fotografi e fotografe. In un secondo tempo, una giuria sceglie i quattro progetti più interessanti. I candidati prescelti hanno a disposizione sei mesi di tempo per portare a termine il loro progetto, che sarà infine presentato nella PhotoGallery della Fondazione MAST.
Con questo concorso, la Fondazione MAST intende sostenere l’indagine di giovani artisti e fotografi sui temi dell’industria, della tecnologia, del territorio e del lavoro. Dobbiamo continuamente prendere atto di quanto siano scarse le nostre conoscenze sul mondo dell’invenzione e della scoperta scientifica, la progettazione, la produzione, il marketing e la vendita di macchine e prodotti, di quanto siano limitate la diffusione e la circolazione di immagini provenienti da questi settori.
Tanto più importante ed essenziale diventa allora visualizzare queste realtà: solo restituendole attraverso le immagini possiamo tentare di seguirne i percorsi, di comprendere le novità e il futuro della ricerca, dello sviluppo e della produzione. E la comprensione del mondo è condizione primaria ed essenziale per l’esistenza di un cittadino adulto e responsabile in una società libera e democratica.
La mostra, aperta dal 31 gennaio scorso fino al 1 maggio, presso la MAST Gallery, in via Speranza 42 a Bologna, con ingresso gratuito dal martedì alla domenica dalle ore 10:00 alle ore 19:00, espone i progetti realizzati appositamente per il concorso dai quattro finalisti: Mari Bastashevski (Russia), Sara Cwynar (Canada), Sohei Nishino (Giappone) e Cristobal Olivares (Cile). Vincitori ex aequo della quinta edizione sono risultati Sara Cwynar e Sohei Nishino. (Urs Stahel, curatore della Photogallery Mast e dell’esposizione)
©Sohei Nishino. Il Po, 2017, Zuccherificio in rovina.