Il corso ISM-Industrial Short Master di Poliefun, giunto alla 10 edizione, ha raggiunto la sua maturità e si propone come ambito formativo d’eccellenza. Nella foto di anteprima: l’ISM è un vero e proprio ponte tra l’università e le industrie del comparto del trattamento delle superfici.
“Per mia natura riesco a formarmi un’opinione precisa solo dopo avere approfondito, essermi posto domande e avere osservato il tema in questione da innumerevoli punti di vista”, esordisce così il prof. Paolo Gronchi, che riepiloga in questo breve articolo l’esperienza di IMS-Industrial Short Master 9 e racconta le importanti novità della decima edizione in qualità di esperto per Poliefun e co-organizzatore dello stesso evento ISM.
“Mi occorre tempo, ma alla fine sono felice di aver trovato la chiave di lettura o di essermi fatto un’opinione fondata e solida. So che per questo devo chiedere scusa, senza prostrarmi però ai modi dei tempi che viaggiano su ritmi televisivi, immediate risposte a domande, prese di posizione veloci, twitterate ed e-news”, prosegue Gronchi.
“È quanto succede oggi nei confronti di un’iniziativa didattica qual è l’ISM, organizzata dal sottoscritto insieme ad altri: solo in questi ultimi anni ho compreso la reale portata dell’iniziativa. Complice di questo ritardo una serie di cose tra cui un’assuefazione alla didattica - dovuta al mio ruolo di docente universitario -, la più importante per me, che mi ha impedito una più reale, tridimensionale, valutazione di tutte le particolarità”, aggiunge Gronchi.
“Siamo ora al decimo anno di questa iniziativa e, con ragione, posso dire che non era mai accaduto nel mondo di mezzo dell’università e dell’industria. Ci abbiamo lavorato per tanti anni come Poliefun, con alterne vicende, ma adesso siamo a un’istituzionalizzazione del ponte tra i due soggetti”.
“L’Industrial Short Master, per la prima volta in Italia, ma crediamo anche in Europa, lega l’università e l’industria del settore dei trattamenti superficiali. Si realizza in tal modo una sinergia che può solo far bene alla società, aiutarla a identificare i vari ruoli”, continua Gronchi.
“Ma cos’è il mondo di mezzo? Il tempo è quello della fine del percorso didattico di una persona, quando si va esaurendo, dopo la scuola dell’obbligo, l’educazione scolastica e universitaria, cioè degli anni delle medie superiori e dell’università. È logico che in quel tempo il dovere della società sia quello di indirizzare verso il mondo del lavoro”, spiega Gronchi.
“Come è possibile far questo senza l’aiuto esperto dell’industria? Non è possibile. E come è possibile che l’industria accetti personale mai minimamente educato ai paradigmi d’azienda? È altrettanto impossibile. Per lungo tempo se ne è parlato, si sono cercate soluzioni fin dagli anni ’90. L’ISM è ora diventato uno strumento reale e concreto”, sottolinea Gronchi.
Dall’ISM9 all’ISM10
“Ci sono numeri che per la prima volta certificano l’esistenza di questo legame a lungo cercato, fortemente auspicato, leggibili nelle edizioni passate - nel totale circa 400 partecipanti – e, specialmente, nel corso appena conclusosi, l’ISM9, e nella progettazione innovativa di quello che sta per iniziare, con un nuovo calendario diviso tra aprile-maggio 2023 e settembre-ottobre 2023”, afferma Gronchi.
Prima di proseguire, ricordiamo che all’ISM9 sono state coinvolte ben 3 università, 22 aziende sostenitrici, 30 partecipanti, 20 aziende formatrici, 15 visite a produzioni e laboratori.
“Se entriamo invece nella descrizione dell’impostazione, va innanzitutto segnalata la presenza di tre luoghi per la ‘somministrazione’ della didattica: una frontale, la seconda in azienda e la terza nelle imprese più a valle della filiera”, dice Gronchi.
Quella frontale è realizzata con moduli in aula, oppure via web: necessaria, quest’ultima, per unire le varie sedi da un capo all’altro dell’Italia senza costi e trasferte, certamente pesanti sotto molti punti di vista (Moduli = M).
Quella in azienda coinvolge le imprese dei primi stadi della filiera del settore dei trattamenti superficiali, con introduzione e spiegazione dei cicli produttivi da parte dei tecnici (Seminari & stage Tecnici = ST).
La terza, quella nelle aziende più a valle della filiera, è simile alla precedente, e descrive il reparto automotive e OEM, (Automotive, Seminari & stage Tecnici = AST).
I luoghi della didattica
“Il primo luogo è dedicato agli argomenti di base della tecnologia del trattamento superficiale: si parte da concetti scientifici e ingegneristici, ovvero, rispettivamente delle caratteristiche chimiche e fisiche, al fine di comprendere e gestire i prodotti vernicianti (polveri e liquidi), i rivestimenti galvanici ed elettroforetici e della ingegnerizzazione dei processi produttivi per la sintesi e la produzione”, chiarisce Gronchi.
“Nella seconda e terza parte didattica si partecipa da vicino ai processi di applicazione dei rivestimenti su substrati metallici, nelle aziende. Tra queste, particolare attenzione viene data alle imprese del settore dell’auto, maggiormente impegnato nella ricerca, con ingenti risorse che esso dedica all’avanzamento tecnologico”, evidenzia Gronchi.
“In ogni luogo non viene mai perso il riferimento all’evoluzione dei materiali per il risparmio energetico e la sostenibilità. Gli avanzamenti tecnologici, che sono più vivaci per i substrati leggeri quali plastica e legno, infatti, indicano spesso la strada evolutiva per i materiali e l’ingegneria di processo per la salvaguardia ambientale”, specifica Gronchi.
“Poiché poi uno dei fini di un rivestimento è quello decorativo, oltre a quello funzionale e protettivo, il colore, la sua percezione e il suo ottenimento hanno uno spazio importante, con diversi interventi di docenti universitari, architetti e operatori dell’industria del finishing”, commenta Gronchi.
“Il corso, infine, si chiude con una lezione interattiva su quelle che sono le dinamiche e le modalità dell’avviamento al lavoro, lezione dedicata soprattutto agli studenti. Il rilascio di un attestato, sulla base di una partecipazione attenta, qualifica il partecipante che ha seguito il corso stesso in tutte le sue lezioni o in parte”, dichiara Gronchi.
“L’ISM10 si propone dunque come un’ulteriore evoluzione delle edizioni passate del corso e fa tesoro di un’esperienza giunta al decimo anno. Il rapporto tra università e industria viene rafforzato e rappresenta, allo stato attuale, il massimo sforzo degli organizzatori”, conclude Gronchi.
Schema dell’evoluzione del corso ISM-Industrial Short Master di Poliefun, giunto alla sua decima edizione. Una novità su tutte la partecipazione di due ulteriori università: quelle di Napoli e Padova.