“Loading the Future” è il titolo scelto per presentare la Business Unit Hydraulic Systems di Duplomatic Motion Solutions. Il 2 ottobre scorso, l’azienda ha proposto un appuntamento per illustrare le possibilità offerte da una corretta gestione delle valvole oleodinamiche. Nel corso del pomeriggio, quasi 100 tra clienti e prospect si sono confrontati sul futuro di questi componenti, sinora considerati “poveri” in quanto ancora poco automatizzati.
A introdurre l’evento è stato Roberto Maddalon, CEO di Duplomatic MS S.p.A., che ha spiegato come l’azienda, dopo una lunga esperienza nella costruzione di valvole oleodinamiche, abbia dato una radicale svolta alla propria offerta, trasformandosi da fornitore di prodotti a fornitore di soluzioni: “Una scelta dettata dalla necessità di crescere, che ha spinto Duplomatic MS a investire in uno degli ambiti più affini alla propria storia e in cui ha maturato le principali competenze”.
“Grazie alle persone della nostra azienda, negli anni abbiamo avuto grandi successi, raggiungendo l’eccellenza nella realizzazione delle valvole oleodinamiche. Di fronte a un mercato che si sta globalizzando dobbiamo sempre più competere sui mercati internazionali, ormai trainati da un fenomeno come Industria 4.0, che presuppone anche una concreta conoscenza dei protocolli di comunicazione. Per questa ragione, siamo stati tra i primi a investire su IO-Link senza però perdere il nostro core business: la produzione di valvole”, ha aggiunto Maddalon.
Proprio di IO-Link ha parlato Renzo Zaltieri, responsabile Ricerca e Sviluppo di Duplomatic Motion Solutions: “IO-Link è un protocollo di comunicazione che si sta diffondendo nel mondo dei controlli industriali. Questo perché, senza interferire con la logica del PLC, grazie al protocollo è possibile ottenere maggiori dati dal campo utili per la manutenzione predittiva”.
“Il progettista della macchina, infatti, rimane concentrato solo sull’automazione, mentre i dati per la manutenzione predittiva possono essere gestiti direttamente su un sistema esterno totalmente dedicato e indipendente. Oltre a ciò, IO-Link ha come vantaggio la facilità di integrazione nel sistema, che può essere fatta in modo graduale”, ha sottolineato Zaltieri.
Un’opportunità confermata da Maurizio Bardella, Project Leader di ifm electronic: un’azienda che, oltre a realizzare i sensori, provvede anche alla loro messa in servizio. Proprio Bardella ha ricordato che “il 95% dei prodotti ifm montano già un chip IO-Link. Questo permette, attraverso un semplice master IO-Link, di collegarsi alle centraline di controllo installando solo un cavo e aggiungendo un numero di sensori virtualmente illimitato”.
Un’opportunità che Duplomatic Motion Solutions ha saputo sfruttare al meglio in una centralina creata dalla Business Unit Duplomatic Hydraulic Systems, guidata da Roberto Renzini. I visitatori hanno potuto vedere in funzione la centrale di controllo oleodinamico sviluppata dal team di esperti dell’azienda, chiamata a gestire l’erogazione di potenza e la movimentazione di un impianto oleodinamico, ma anche ad analizzare lo stato di salute delle singole valvole.
Il tutto, messo a confronto con le prestazioni di una centrale “tradizionale”, ha dimostrato come le potenzialità di IO-Link non siano più solo teoriche, ma rappresentino una reale opportunità per tutte le aziende. L’impiego di IO-Link a bordo di valvole e sensori, infatti, ha un impatto economico pressoché nullo sul prezzo di acquisto, ma consente notevoli risparmi nel tempo.
Per poter sfruttare al meglio le tecnologie, come ha ricordato di Giuseppe Linati, direttore del Digital Innovation Hub Lombardia (Dih), occorre che le aziende accrescano il proprio livello di maturità digitale. Un processo al quale proprio Duplomatic Motion Solutions contribuirà insieme al Digital Innovation Hub Lombardia e che ha già visto l’analisi di numerose realtà industriali.
Al termine della valutazione, che il Digital Innovation Hub offre gratuitamente anche alle PMI, si potrà definire un processo di crescita in questo ambito. Tutto ciò perché i DIH rappresentano la “porta di accesso” al mondo Industria 4.0 per supportare la trasformazione digitale del sistema produttivo.