La nuova Building Automation arriva prima di tutto dalla capacità di connettere oggetti intelligenti e di analizzare i dati in modo sempre più veloce e accessibile.
Le nostre città hanno l’esigenza di divenire più smart e intelligenti: per farlo occorre partire dalle fondamenta, gli edifici. Secondo alcuni recenti studi, gli edifici commerciali e residenziali consumano circa il 40% dell’energia primaria a livello globale. Un dato che raccoglie anche un’incredibile opportunità: pensiamo infatti al potenziale di efficienza energetica negli edifici che rimane inutilizzato. non solo abbiamo la responsabilità di ridurre al massimo il consumo di energia, ma abbiamo le tecnologie per farlo. Compito delle aziende che operano nel settore è rendere gli edifici più intelligenti per migliorare la sicurezza e il comfort di chi ci vive, ottimizzando anche l’efficienza operativa e riducendo il consumo di energia. È necessario implementare le logiche proprie dall’approccio IoT, rendendo l’edificio un oggetto interconnesso e aprendo le porte a una gestione efficiente e rivolta al futuro. La nuova Building Automation arriva prima di tutto dalla capacità di connettere oggetti intelligenti e di analizzare i dati in modo sempre più veloce e accessibile.
di Anna Guida
Entro il 2050 più di 2,5 miliardi di persone si stabiliranno nelle città (United Nations, World Urbanization Prospects: 2014 Revision). Di fronte a un tale boom di urbanizzazione dobbiamo ripensare alla struttura delle nostre città e fare in modo che diventino più smart e più efficienti. Ma come? Partiamo dalle fondamenta degli agglomerati urbani: gli edifici. Sono il luogo dove si svolgono le nostre vite: dove lavoriamo, facciamo acquisti, ci rilassiamo, studiamo e trascorriamo la maggior parte del nostro tempo.
Secondo alcuni recenti studi, gli edifici commerciali e residenziali consumano circa il 40% dell’energia primaria a livello globale. Eppure, questo dato raccoglie anche un’incredibile opportunità. Pensiamo all’82% del potenziale di efficienza energetica negli edifici che rimane inutilizzato (IEA, World Energy Outlook 2012, internal analysis): non solo abbiamo la responsabilità di ridurre al massimo il consumo di energia, ma abbiamo ormai le tecnologie per farlo. Compito delle aziende che operano nel settore è rendere gli edifici più intelligenti per migliorare la sicurezza e il comfort di chi ci vive, ottimizzando anche l’efficienza operativa e riducendo il consumo di energia. È necessario implementare a livello di edificio le logiche proprie dall’approccio IoT, rendendo l’edificio stesso un oggetto interconnesso e aprendo le porte a una gestione efficiente e rivolta al futuro. La nuova Building Automation arriva prima di tutto dalla capacità di connettere oggetti intelligenti e di analizzare i dati in modo sempre più veloce e accessibile.
La “vecchia” automazione di edifici era “chiusa” su piattaforme proprietarie, con le diverse applicazioni organizzate indipendentemente. I nuovi Smart Building hanno, invece, presupposti molto diversi. Quando si vuole offrire la migliore usabilità possibile è necessario garantire anche la migliore integrazione con terze parti e le regole sono: apertura e rispetto degli standard http://www.internet4things.it/industry-4-0/standard-per-lindustry-4-0-e-per-liot-nel-piano-di-lavoro-delluninfo/. Nessuno più pensa all’edificio come a un solo e semplice involucro, perché l’evoluzione ci porta a vedere il building come un “sistema” in cui i diversi impianti evolvono e si integrano per fornire agli utenti condizioni di vita ottimali e sostenibili di tutte le funzioni e i servizi disponibili.
MOLTEPLICI SFIDE IN DIVERSE DIREZIONI
Giuliano Busetto, Presidente di ANIE, Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche.
Possiamo dire che lo sviluppo della Building Automation si muove in due direzioni: da un lato c’è la risposta a esigenze specifiche che nascono dal mercato, in primis la gestione dell’energia; dall’altro il potenziamento delle tecnologie digitali viste anche in ottica IoT. Uso il termine “gestione efficace dell’energia” e non il più tradizionale “risparmio energetico”, perché credo che questa sia la sfida più grande che dobbiamo affrontare. Oggi è riduttivo per un sistema di Building Automation parlare solo di risparmio energetico: il trend emergente è la gestione nel suo insieme, ovvero l’integrazione tra la produzione di energia (che avviene direttamente nel building con diverse fonti energetiche rinnovabili), i sistemi di accumulo (dai classici accumulatori alle auto elettriche) e naturalmente il consumo e la migliore efficienza energetica. Su quest’ultimo punto ricordo le potenzialità della domotica, che permette di regolare in modo automatizzato i consumi selezionando parametri come luce, temperatura, qualità dell’aria in relazione agli ambienti del building che si occupano, come l’intero sistema di controllo ed efficientamento dell’edificio, sia esso inteso come grande infrastruttura, edificio residenziale o commerciale.
Le esigenze descritte si concretizzano in soluzioni tecnologiche che diventano proposte commerciali da abbinare alle classiche soluzioni edilizie: standardizzazione dei protocolli di comunicazione, maggiore intelligenza a bordo dei contatori, Smart Building con remotizzazione delle informazioni attraverso anche l’uso delle tecnologie tipiche dell’IoT.
Quanto all’Italia, circa il 90% del mercato del settore è rappresentato in ANIE (www.anie.it) per cui, dal nostro osservatorio privilegiato, posso senza dubbio affermare che, anche grazie agli ingenti investimenti in ricerca e innovazione delle aziende per prodotti e soluzioni sempre più performanti (mediamente il 4% del fatturato), nel nostro Paese si sono create competenze e capacità tecnologiche di eccellenza in grado di offrire le migliori risposte alle esigenze più diverse.
Affinché tali soluzioni possano efficacemente penetrare nel mercato su larga scala, è necessario che le tecnologie impiantistiche vengano meglio diffuse e conosciute sul mercato e supportate con adeguate politiche di sostegno all’innovazione, come pure a livello normativo. In questa direzione va certamente l’ecobonus (detrazioni Irpef del 65% sulla riqualificazione energetica degli edifici e del 50% per gli interventi di recupero e ristrutturazione), che è in linea con le richieste che la nostra Federazione avanza da tempo e che speriamo possa diventare presto una norma strutturale.
Per parte nostra, come ANIE, siamo impegnati a rafforzare la collaborazione tra le aziende e lo scambio di informazioni tra gruppi merceologici diversi (illuminazione, contatori, accumulatori, trasformatori, componenti di installazione, sistemi avanzati di supervisione e controllo, energie rinnovabili), base indispensabile per garantire un’efficace proposta di Building Automation. In ANIE è attivo un gruppo di lavoro “Building” che mette in relazione le diverse componenti tecnologiche che intervengono in un edificio, mentre è di più recente costituzione un nuovo e più esteso gruppo di lavoro che si occupa di analizzare i trend della digitalizzazione nel building e di promuovere lo sviluppo di soluzioni per l’interconnessione dei dispositivi in ottica IoT, naturale evoluzione della domotica in termini tecnologici, architetturali e applicativi.
Le opportunità offerte dalla Building Automation sono molte: la ristrutturazione e la contestuale riqualificazione edilizia del territorio saranno temi predominanti nei prossimi anni. Non trascurabili poi sono gli aspetti sociali e ambientali correlati. Sociali, perché questo tipo di tecnologie, molto semplici e flessibili, garantiscono sicurezza, comfort e autonomia a chi abita uno spazio e dunque possono essere un valido aiuto per una popolazione come quella italiana che statisticamente conterà sempre più persone anziane; ambientali, perché è ormai imprescindibile avere edifici a basso impatto o addirittura ZEB (zero energy building).
Dall’altro lato, la maggiore criticità legata all’implementazione della Building Automation è costituita dalle competenze: è necessario creare figure professionali qualificate, che conoscano le soluzioni tecnologiche elaborate delle aziende e le propongano efficacemente sul mercato in modo integrato. Anche su questo aspetto stiamo lavorando, facendo leva sul network di filiera.
(a cura di Giuliano Busetto, Presidente di ANIE, Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche).
MIGLIORARE L’EFFICIENZA ENERGETICA CON L’AUTOMAZIONE
Marco Simonella, ABB Global Product Manager Building Products.
In un mondo in rapida evoluzione, stiamo assistendo alla moltiplicazione nella nostra vita quotidiana di prodotti e dispositivi intelligenti che controllano, ottimizzano e gestiscono i sistemi che ci accompagnano ora per ora nel corso della giornata.
Anche gli edifici e le case residenziali sono interessati da questa evoluzione e ABB (www.abb.it), come Gruppo ai vertici mondiali nel settore dell’energia e dell’automazione, svolge un ruolo da protagonista in questo mondo “connesso” e offre al mercato una vasta gamma di prodotti per la Building Automation e la domotica. Le soluzioni spaziano da ABB i-bus KNX al sistema di home automation Mylos free@home, che riunisce tutte le funzioni in grado di rendere la domotica semplice, intuitiva, facile da programmare, veloce e pronta all’uso, fino ad arrivare all’ultimo nato, il sistema DomusTech Free, che pensa alla protezione della propria casa e di chi vi abita, unendo in un unico impianto la possibilità di sovrintendere a due diverse funzioni della gestione dell’abitazione o degli ambienti del piccolo terziario: la sicurezza e la domotica.
Si tratta di soluzioni che non solo si mettono al servizio del comfort e della qualità della vita di chi frequenta o abita gli edifici, ma che sono fondamentali per migliore l’efficienza energetica degli impianti, riducendo i consumi e permettendo di beneficiare dei bonus fiscali previsti dall’attuale normativa.
Secondo alcuni recenti studi, infatti, gli edifici commerciali e residenziali consumano circa il 40% dell’energia primaria, utilizzata principalmente per il riscaldamento, il condizionamento, l’illuminazione artificiale e il funzionamento di elettrodomestici e impianti tecnici e, in generale, grazie all’applicazione di diverse soluzioni e all’ottimizzazione della tecnologia di controllo è possibile ottenere un risparmio energetico medio che varia tra il 10% e il 30%.
Inoltre, gli utilizzatori finali potranno avvalersi delle più moderne tecnologie e interfacce di connettività diffusa, mentre i progettisti e gli installatori, che sono gli interlocutori diretti dell’utente, beneficeranno di nuove opportunità di business, conferendo un alto valore aggiunto alla propria attività.
(a cura di Marco Simonella, ABB Global Product Manager Building Products)
L’INTERNET OF THINGS È SEMPRE PIÙ DI CASA
Davide Ceppi, Responsabile Marketing Sistemi Residenziali di BTicino.
L’approccio all’'automazione dell’edificio in BTicino (www.bticino.it) inizia già negli Anni Ottanta. A quel momento risale infatti la decisiva accelerazione in investimenti tecnologici che l’hanno condotta a inserire per prima soluzioni elettroniche stand alone nell’offerta di installazione civile, modificando radicalmente i parametri di riferimento del settore. Gli sviluppi successivi hanno preparato progressivamente il lancio delle soluzioni domotiche My Home, nel Duemila: di fatto erano i primi “oggetti connessi” concepiti per creare comfort e sicurezza nelle case, controllati anche da remoto tramite il portale My Home Web. Da allora ci siamo conquistati una leadership di mercato e tecnologica che non è stata ancora messa in discussione e che ci ha portato a sperimentare sempre nuove strade, fino a proporre soluzioni integrate anche per gli edifici connessi ad uso terziario e quindi a candidarci come uno dei protagonisti dell’Internet of Things in Italia. Secondo l’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, due degli ambiti cosiddetti più “caldi” dello IoT in Italia sono rappresentati dalle Smart Home e dalle Smart Cities. È evidente come queste prospettive risultino molto favorevoli per BTicino, proprio in virtù della nostra offerta per la casa connessa, basata sul know-how maturato nella domotica, e di quella per la distribuzione, il controllo e la misura dell’energia negli edifici, che è alla base delle Smart Grid e quindi delle Smart Cities.
Oggi vogliamo offrire maggiore semplicità, facilitando ai consumatori la comprensione e la gestione dei dispositivi. Anche attraverso l’eliminazione di procedure complesse e libretti d’istruzione, a favore di semplici e comprensibili App, del tutto simili a quelle che utilizziamo tutti i giorni per giocare o leggere le notizie. Puntiamo inoltre a “democratizzare” l’accesso alle funzioni evolute, consentendo di installarle all’interno del parco abitativo esistente, senza la necessità di posare complesse infrastrutture.
Pensiamo infine che in ambito terziario la connessione rappresenti un’occasione unica per garantire maggiore affidabilità e rapidità di manutenzione, e possa contribuire al lavoro dei tecnici, consentendo loro di effettuare interventi puntuali, immediati e, possibilmente, preventivi.
Per questo abbiamo lanciato Eliot (Electricity Internet Of Things), il nostro programma per gli oggetti connessi, che dopo un originale videocitofono connesso, prevede a giorni la presentazione di Smarther, un innovativo termostato, cui seguiranno altri prodotti creati per fornire nuovi servizi all’utilizzatore.
(a cura di Davide Ceppi, Responsabile Marketing Sistemi Residenziali di BTicino)
DALLA BUILDING AUTOMATION ALLO SMART BUILDING
Michele Pandolfi, Product Manager Domotics di Gewiss.
Recentemente, come evoluzione del concetto di Building Automation, è sempre più usato il termine Smart Building, in particolare quando ci si vuole riferire a un contesto che include, oltre ai dispositivi associati agli impianti, tutti quei devices intelligenti in grado di comunicare con l’impianto stesso. Parliamo di smartphone ed elettrodomestici intelligenti, ad esempio, ma anche smart watch, braccialetti intelligenti, smart glasses, eccetera. Tutti oggetti ascrivibili al mondo del cosiddetto Internet of Things, che utilizza la piattaforma cloud per la condivisione delle informazioni. Ed è proprio grazie al cloud che oggi risulta più agevole e semplice l’integrazione funzionale di tutti gli smart objects, altrimenti ostacolata dalla necessità di utilizzare la stessa tecnologia (come bus su doppino, onde convogliate, radio frequenza, etc.) per tutti i dispositivi che comunicano tra loro.
Lo Smart Building, come evoluzione della Building Automation, offrirà quindi grazie alla tecnologia cloud la possibilità concreta di realizzare modelli di Smart City e Smart Grid, rimasti ancora oggi in una fase di prima progettazione.
Gewiss (www.gewiss.com), come azienda leader nel settore dell’impiantistica civile, monitora da tempo l’evoluzione in atto spinta e guidata dalla diffusione del cloud. Evoluzione che rappresenterà importanti opportunità per lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni, aprendo contestualmente il mercato a nuovi modelli di business. Questi, a loro volta, prevedranno la vendita di pacchetti completi sia di soluzioni tecnologiche per il controllo dell’edificio che di tutta una serie di servizi per gli ambiti più diversi, da quelli più specifici per l’impiantistica (manutenzione degli impianti e monitoraggio della prestazione energetica), a quelli più attinenti alla vita degli utenti (formule assicurative e servizi di supporto alle necessità della vita quotidiana).
Nei prossimi anni, insomma, ci attende una sfida che porterà importanti cambiamenti anche nel nostro settore, a cui dobbiamo farci trovare preparati per sfruttarne appieno tutte le opportunità di sviluppo.
(a cura di Michele Pandolfi, Product Manager Domotics di Gewiss)
RETROFIT, MA CON UNO SGUARDO AL FUTURO “FUTURE-FIT”
Ivan Mangialenti, Strategic Marketing e Relazioni con le Associazioni, Europe Operations di Schneider Electric.
Quando si parla di “edifici intelligenti”, non ci si riferisce unicamente a ristrutturazioni o nuove costruzioni. Nelle economie sviluppate, almeno la metà degli edifici che saranno in uso nel 2050 sono già stati costruiti (United Nations Environment Programme, Buildings and Climate Change). In molti di questi, sono proprio i sistemi di gestione, vecchi o obsoleti, la prima causa delle principali inefficienze. Per superarle sono fondamentali delle soluzioni di riammodernamento che vadano ad aggiornare le infrastrutture obsolete permettendo di monitorare, misurare e ottimizzare i consumi di energia per tutto il ciclo di vita dell’edificio, indipendentemente dall'età o dalle tipologie degli impianti esistenti.
Modernizzare edifici pensando solo al momento attuale però non è sufficiente. Gli edifici devono resistere alla prova del tempo, garantendo l'efficienza oggi e domani. Ogni passo di riammodernamento deve essere pensato a prova di futuro. Gli edifici intelligenti abbattono i tradizionali silos nella gestione dell’energia, integrando sistemi diversi, senza la necessità di eseguire una costosa installazione da zero.
Mettendo insieme l'energia, l’automazione e il software, EcoStruxure è la nostra risposta per accrescere il valore negli edifici con sicurezza, affidabilità, efficienza e sostenibilità attraverso un ecosistema di building management connesso e dinamico: dai sensori ai servizi. E per le nuove costruzioni, fa sì che l’efficienza dell’edificio possa resistere alla prova del tempo.
EcoStruxure è l’ecosistema di soluzioni di Schneider Electric (www.schneider-electric.it) che ricomprende tutte le componenti della propria offerta utili a realizzare un edificio intelligente e interconnesso. Possiamo collocare le sue componenti su tre principali livelli.
Il primo è quello dei Connected Products. Da alcuni anni i prodotti di Schneider Electric nascono come nativamente collegabili e sono quindi in grado di fornire informazioni circa il loro stato, la misura e le caratteristiche del flusso elettrico che li attraversa, e così via. Tutte le componenti di campo dell’offerta Schneider Electric (sensori, attuatori, misuratori di energia, interruttori scatolati e di MT, ecc.) sono coinvolte in questa evoluzione, a costituire una base di informazioni disponibili per tutte le funzioni di edificio.
Il secondo livello viene chiamato Edge Control. A seconda delle caratteristiche dell’edificio Schneider Electric rende disponibili diverse famiglie di gateway e controllori che consentono di integrare le informazioni provenienti dai Connected Products (o da prodotti di terze parti che utilizzano protocolli standard di comunicazione), di implementare le applicazioni e di rendere disponibili al cliente le interfacce per la gestione degli impianti controllati. È così possibile controllare tutte le funzioni dell’edificio tramite un’unica interfaccia grafica semplice e intuitiva, da un dispositivo locale o remoto.
Il terzo livello è quello Cloud, che rende disponibili tutte le informazioni relative al funzionamento dell’edificio e dei suoi impianti su una infrastruttura IT di alto livello, proprietaria del cliente o fornita da Schneider Electric. A questo livello tutte le informazioni confluiscono in un vero e proprio Big Data all’interno del quale possono essere implementate applicazioni di Asset Management, di Predictive Maintenance, di Energy & Sustainability Management. Le informazioni possono essere scambiate con altre applicazioni anche di terze parti, per rendere possibile da un lato realizzare applicazioni sofisticate di analisi e gestione del funzionamento dell’edificio, e dall’altro lato renderlo interoperabile con altri edifici, in ottica Smart City.
(a cura di Ivan Mangialenti, Strategic Marketing e Relazioni con le Associazioni, Europe Operations di Schneider Electric)
OTTIMIZZARE LA GESTIONE DELL’INTERO CICLO DI VITA DEGLI EDIFICI
Fabio Del Prete, Country Division Lead Building Technologies di Siemens Italia.
Siemens (www.siemens.com/it) è da anni tra i protagonisti indiscussi della Building Automation a livello mondiale e con la Divisione Building Technologies si focalizza sui cardini attorno a cui ruota l’ottimizzazione della gestione dell’intero ciclo di vita degli edifici: efficienza energetica, sicurezza e sostenibilità. I principali punti di forza che ci riconosce il mercato sono due: un’offerta completa e integrata, che copre tutte le esigenze di automazione di un edificio, e una gamma di servizi particolarmente ampia e articolata. Sicurezza, comfort, risparmio energetico, produttività, flessibilità, integrazione dei servizi, sostenibilità ambientale sono le caratteristiche che una struttura architettonica oggi deve soddisfare per poter essere definita ‘intelligente’, caratteristiche che possono essere ottenute grazie alla soluzione di Total Building Solutions destinata sia agli edifici di nuova realizzazione sia alla ristrutturazione di quelli esistenti.
Negli ultimi anni, la Building Automation ha visto emergere la necessità di una interazione tra diversi sottosistemi per arrivare a una vera e propria integrazione. La sfida era quella di sviluppare una piattaforma unificata che permettesse di prelevare le informazioni direttamente dai diversi sistemi, consentendo uno scambio nativo dei dati, una normalizzazione degli stessi e una gestione univoca dei parametri rilevati. Solo così, infatti, è possibile da un lato creare le condizioni ambientali ideali e dall’altro ottenere quella razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse alla base di qualsiasi ambiente che si possa definire intelligente. Il sistema di Building Automation Desigo, parte integrante della Total Building Solutions, conferisce all’intera infrastruttura tecnologica di un edificio le caratteristiche e le prestazioni funzionali che garantiscono comfort, efficienza energetica, sicurezza e profittabilità. Cuore del sistema è l’innovativa piattaforma di supervisione Desigo CC (control center), una piattaforma software capace di integrare tutti gli impianti presenti nell’edificio, sia Siemens, sia di terze parti. L’architettura di Desigo CC è stata pensata per crescere insieme alle esigenze dell’impianto. Per quanto riguarda l’interfaccia utente, viene lasciata la massima libertà di scelta, visto che può essere gestita sia da postazioni dedicate, sia dal web. La piattaforma, completamente scalabile sia in termini di configurazioni funzionali sia di dimensioni degli impianti, è stata progettata e sviluppata per poter gestire in modo semplice, sicuro e integrato le differenti tipologie di impianti di un edificio: da quelli di termoregolazione a quelli elettrici, di illuminazione e schermature solari, dagli impianti di protezione incendio a quelli di sicurezza e gestione esodo.
(a cura di Fabio Del Prete, Country Division Lead Building Technologies di Siemens Italia)
EFFICIENZA ENERGETICA, SICUREZZA, COMFORT E DESIGN
Alessandro Ravagnin, Responsabile Marketing Sistemi di Vimar.
In termini di funzioni ed esigenze, i maggiori trend che la Building Automation sta ponendo in questo momento si confermano quelli dell’efficienza energetica e della sicurezza, affiancati sempre più dal comfort e dalla remotizzazione. In termini di efficienza energetica, molto si sta facendo per utilizzare sempre più le fonti rinnovabili e per sfruttare il più possibile il sole come fonte naturale di illuminazione e di termoregolazione (anche con la gestione delle tende oscuranti per venire incontro, in estate, alle esigenze di raffrescamento). La richiesta di sicurezza trova risposte sempre più potenti negli edifici con numerose soluzioni per gestire in modo intelligente tutti i dispositivi di videosorveglianza, videocitofonia, TVCC, antintrusione e automazione accessi. Per certi tipi di applicazioni (per esempio scuole e ospedali) il comfort inteso come gestione evoluta della qualità dell’aria è un bisogno sempre più sentito. Imprescindibile per tutti gli impianti di Building Automation è poi la gestione da smartphone e tablet, sia iOS che Android, e in generale la gestione da remoto di tutti i sistemi. Infine, soprattutto nel nostro Paese, un occhio va sempre al design: nei prodotti Vimar la cura nelle geometrie, nei materiali, nelle finiture e nella qualità del prodotto è molto elevata, come pure per l’attenzione per le interfacce utente e la loro usabilità.
Vimar (www.vimar.it), grazie a un’esperienza decennale maturata nel campo, è in grado di proporre soluzioni che rispondono a tutti questi criteri: una gamma di prodotti e sistemi – che combinano estetica, affidabilità e funzionalità – connessi a Internet tramite le più evolute tecnologie digitali e per questo in grado di dialogare tra loro dando vita a edifici intelligenti. Dal sistema domotico By-me per il residenziale e il piccolo terziario, al sistema di Building Automation Well-contact Plus, sviluppato su standard KNX. Dai dispositivi in radiofrequenza EnOcean, ZigBee, ai termostati e cronotermostati controllabili via GSM e WiFi, passando dai sistemi di TVCC, videocitofonia e antintrusione sviluppati su tecnologia IP: oggi è sempre più importante che il protocollo di comunicazione (il “linguaggio” con cui i vari componenti dell’impianto dialogano fra loro) utilizzato dai vari sistemi dell’edificio sia standard o comunque aperto, in modo da consentire l’integrazione tra soluzioni di vari produttori e favorire la penetrazione delle tecnologie nel mercato.
E il futuro dove ci porterà? Penso che i prossimi anni vedranno la diffusione di sistemi predittivi, ovvero sistemi di automazione che si autoregolano in base allo storico, e di sistemi di controllo vocale, che si affiancheranno e gradualmente sostituiranno i tradizionali sistemi a pulsante. Il tutto ovviamente dovrà esser sempre più green. ©ÈUREKA!
(a cura di Alessandro Ravagnin, Responsabile Marketing Sistemi di Vimar)
Nessuno più pensa all’edificio come a un solo e semplice involucro, perché l’evoluzione ci porta a vedere il building come un “sistema” in cui i diversi impianti evolvono e si integrano per fornire agli utenti condizioni di vita ottimali e sostenibili di tutte le funzioni e i servizi disponibili.