Alexander Rodchenko, Fabbrica di legname “Vakthan”, Regione del Nijny Novgorod, 1930. ©Alexander Rodchenko by SIAE 2017, Collection of Multimedia Art Museum, Moscow/Moscow House of Photografy Museum.
La Fondazione MAST promuove, organizza e produce dal 2013 Foto/Industria, la prima biennale al mondo dedicata alla fotografia dell’industria e del lavoro. La terza edizione, che è in svolgimento a Bologna dal 12 ottobre, si concluderà il 19 novembre, e prevede quattordici mostre in tredici sedi storiche del centro cittadino e al MAST. La mostra al MAST proseguirà fino al 14 gennaio 2018.
di Lorenzo Ruffini
Foto/Industria (www.fotoindustria.it) è nata quattro anni fa con l’intento di ampliare e condividere con il centro storico di Bologna l’idea imprenditoriale e culturale della Fondazione MAST (www.mast.org), centro di livello internazionale legato al gruppo industriale Coesia e concepito come tramite tra l’impresa e la comunità. Il MAST, Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia, si configura come un luogo di condivisione e collaborazione che ospita diverse attività e funzioni tra cui la PhotoGallery che, con la propria collezione di fotografia industriale curata da Urs Stahel e con l’allestimento di mostre temporanee, è oggi l’unica istituzione al mondo dedicata a un genere fotografico che è quello della civiltà industriale.
Lee Friedlander, Boston, 1986. ©Lee Friedlander, courtesy of Fraenkel Gallery, San Francisco.
IMMAGINI ORIGINALI E RILEVANTI
L’edizione in corso quest’anno dallo scorso 12 ottobre, con il Direttore artistico Francois Hébel, porta in Italia i grandi fotografi, permettendoci di scoprire i loro progetti più originali e rilevanti, il loro sguardo unico, la loro straordinaria capacità di indagare il rapporto tra l’uomo e il lavoro nei suoi aspetti sociali, economici, politici e geopolitici, filosofici, spirituali. L’iniziativa che raccoglie quattrodici mostre in tredici sedi storiche del centro cittadino e al MAST (qui proseguirà fino al 14 gennaio 2018), si concluderà il 19 novembre ed è un evento da non perdere per appassionati e non.
Due mostre sono curate da Urs Stahel: Thomas Ruff e Carlo Valsecchi. La prima nella PhotoGallery del MAST presenta le immagini di un fotografo che incarna il prototipo dell’artista dedito alla ricerca, demiurgo del’immagine, per cui l’apparecchio fotografico costituisce molto più di un mero dispositivo meccanico di registrazione ottica, piuttosto una macchina generatrice di immagini attraverso la quale trasformare gli elementi della realtà in un nuovo materiale visivo che parla di macchine e di energie.
La seconda, all’ex Ospedale dei Bastardini, mostra le immagini di grande formato che Carlo Valsecchi ha realizzato su uno dei più innovativi stabilimenti costruiti in Italia negli ultimi venti anni, dove la ricerca tecnologica punta a rivoluzionare la vita di molte persone, creando un futuro migliore. Per catturare il formato di questa fabbrica d’eccellenza, Valsecchi ha scelto immagini vicine al disegno tecnico con linee infinite, costituite da pilastri d’acciaio che strutturano gli edifici a perdita d’occhio.
Joan Fontcuberta, Ivan Istocnikoc e Klora durante la loro storica EVA, Attività Extra Veicolare. ©Joan Fontcuberta by SIAE 2017.
MOLTEPLICI ESPRESSIONI “DEL LAVORARE”
Le altre mostre che portano il visitatore anche alla scoperta del centro storico di Bologna raccontano “il lavorare” nelle sue molteplici espressioni con una selezione originale di opere dal Museo di Arte Multimediale di Mosca del russo Alexander Rodchenko (Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Casa Saraceni), con una eccezionale mostra di paesaggi industriali fotografati nell’arco di trent’anni del ceco Josef Koudelka (Museo Civico Archeologico), e con le migliori immagini realizzate per l’impresa nel corso della sua carriera dall’americano Lee Friedlander (Fondazione del Monte, Palazzo Paltroni).
Due le serie provenienti dalla Collezione Walther (Pinacoteca Nazionale): un corpus di fotografie anonime del primo Novecento su una città americana costruita per lo sfruttamento del carbone e il ciclo American Power di Mitch Epstein che documenta, un secolo dopo, come la produzione di energia sia onnipresente nello stesso paesaggio. Il francese Mathieu Bernard- Reymond (Spazio Carbonesi) trasforma in composizioni astratte fotografie di siti di produzione energetica, mentre il connazionale Vincent Fournier (MAMbo) mostra con imponenti immagini l’addestramento degli astronauti e i robot umanoidi.
Il catalano Joan Fontcuberta (Palazzo Boncompagni) presenta le sconvolgenti prove fotografiche sul cosmonauta sovietico che avrebbe dovuto essere il primo uomo sulla Luna; lo svedese Mårten Lange (Teatro San Leonardo) racconta la solitudine degli impiegati negli spazi di lavoro di oggi e la complessità delle più sofisticate apparecchiature da laboratorio, mentre il giapponese Yukichi Watabe (Museo di Palazzo Poggi), con una ambientazione da film noir, segue sul campo un ispettore di polizia in un’indagine criminale nel Giappone appena uscito dalla Seconda guerra mondiale.
Mitch Epstein, American Power, centrale a carbone Amos, Raymond, West Virginia, 2004. ©Mitch Epstein, courtesy of the Artist and of the Walther Collection Neu-Ulm, Germany, and New York, USA.
L’inglese John Meyers (Museo internazionale e biblioteca della Musica) è autore di un lirico reportage sugli stabilimenti industriali dismessi che attendono la riconversione in uffici, mentre gli italiani guardano alla realtà del nostro paese tra passato e presente: Michele Borzoni (Palazzo Pepoli Campogrande), con immagini di sconfinati spazi di lavoro nelle società di servizi di oggi e Mimmo Jodice (Santa Maria della Vita) con le inedite immagini dei bambini al lavoro nelle vie di Napoli, testimoni del suo impegno civile negli anni Settanta.
Con Foto/Industria, la missione della Fondazione MAST, come sintetizzato nel payoff “etica ed estetica”, svolge il duplice ruolo di offrire al pubblico una testimonianza artistica e creativa di alto valore estetico e quello di consolidare l’attenzione verso i valori etici del “fare” che caratterizzano l’identità industriale di Bologna, presenza imprescindibile e unica nel panorama italiano, promuovendola quale protagonista mondiale della fotografia dell’industria e del lavoro.
La biennale del 2017, con 39 giorni di apertura delle sedi espositive, è inoltre scandita da un ricco programma di eventi che si terranno prevalentemente al MAST (ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria): incontri e visite guidate con gli artisti, tavole rotonde con grandi personaggi dell’attualità, come il premio Nobel Joseph Stieglitz, e del mondo della fotografia contemporanea, performance teatrali e concerti, workshop per i più piccoli e, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, un ciclo di biopic sui protagonisti della fotografia mondiale. ©tecnelab
Josef Koudelka, Francia, Dunkerque, Sollac, area di omogeneizzazione, 1987. ©Josef Koudelka, magnum Photos.