Il Politecnico di Milano (www.polimi.it) ospita in questi giorni, dal 6 al 9 febbraio, ITASEC18 (www.itasec.it), la seconda conferenza nazionale sulla sicurezza informatica, organizzata dal Laboratorio Nazionale di Cyber Security del CINI (www.consorzio-cini.it). ITASEC18 ha l’obiettivo di riunire ricercatori e professionisti provenienti dal mondo accademico, industriale e governativo nel campo della sicurezza informatica e ospita importanti speaker istituzionali.
La conferenza è stata simbolicamente aperta ieri, 6 febbraio, con la presentazione del libro bianco “Il futuro della Cyber Security in Italia: ambiti progettuali strategici”, curato dai professori Roberto Baldoni, oggi Vicedirettore Generale del DIS con delega alla Cyber Security, Rocco De Nicola dell’IMT di Lucca, e Paolo Prinetto del Politecnico di Torino.
“A partire dal libro”, sostiene Paolo Prinetto, che è anche Direttore del Laboratorio Nazionale di Cyber Security e Presidente CINI, “ragioneremo insieme su cosa si deve proteggere, come si possa farlo e quali siano le soluzioni possibili. Nel 2016, il cybercrime è costato all’economia mondiale qualcosa come 450 miliardi di dollari. Per capirci, parliamo di cifre analoghe al PIL di un paese come l’Austria, tanto per fare l’esempio di uno Stato a noi vicino. Secondo dati della Banca d’Italia, il 45,2% delle aziende italiane ha subito un attacco tra il settembre 2015 e il settembre 2016 e la percentuale sale al 62,8% nel caso di aziende con più di 500 addetti”.
“L’unica risposta possibile”, aggiunge Prinetto, “è lo sviluppo di una buona difesa, all’interno di un quadro normativo chiaro, quale quello delineato dal DPCM Gentiloni. La difesa deve essere basata sulla condivisione delle informazioni e sulla massima velocità di risposta”.
Il fil rouge dell’evento è focalizzato su “Conflitti Cyber: aspetti strategici, tattici, politici e legali” e si inserirà nel macro tema della scienza e tecnologia per la sicurezza informatica. Le tematiche vengono trattate in una serie di sessioni e incontri di carattere multidisciplinare attinenti ai vari aspetti economici, politici e legali della Cyber Security.
In dettaglio, ITASEC18 prevede dieci sessioni scientifiche su voto elettronico, privacy e malware, una sessione speciale dedicata alla crittografia quantistica e sette incontri su cybercrime, GDPR, Industry 4.0 e il futuro della Cyber Security. Sono previsti inoltre nove tutorial su blockchain, crittografia e sicurezza dei sistemi industriali.
L’evento ospita anche una sezione dedicata ai prototipi sviluppati da industrie, centri di ricerca e università e alcune sessioni speciali sulle startup nazionali di Cyber Security e sulle comunità di hacking.
A ITASEC18 è atteso, tra gli altri, per la giornata odierna, anche il Ministro dell’Interno, On. Marco Minniti, che dovrebbe rivolgere ai partecipanti un discorso sullo stato dell’arte della Cyber Security in Italia, e l’On. Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, per la giornata di domani, che interverrà sul tema dell’alleanza strategica tra ricerca, difesa e Cyber Security.
Prendono parte ai numerosi incontri in programma anche il Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, la Prorettrice Donatella Sciuto, e Stefano Zanero, Docente di Computer Security. Tra i partecipanti si segnalano anche il prefetto Alessandro Pansa, Direttore Generale DIS, Antonello Soro, Garante della Privacy, e Antonio Samaritani, Direttore AGID. L’evento è supportato dal sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica.
“Negli ultimi anni, il tema della sicurezza informatica è uscito dalle aule universitarie ed entrato nel linguaggio quotidiano. Il valore e i rischi che derivano dalla protezione e dall’uso dei dati sono percepiti con sempre maggior consapevolezza dalle istituzioni, dalle imprese, dai professionisti della comunicazione, dai cittadini. Temi rispetto ai quali la tecnologia gioca un ruolo fondamentale”, afferma il Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta.
“I gruppi di ricerca del Politecnico di Milano, e principalmente del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, sono quindi coinvolti quotidianamente nello studio e nello sviluppo di strumenti e soluzioni a disposizione degli attori pubblici e privati. L’obiettivo è quello di rispondere a esigenze che non sono esclusivamente tecniche, ma anche economiche, politiche e sociali centrali per il futuro del Paese”, conclude Ferruccio Resta.