A scuola in sicurezza grazie anche all’ultima creazione ICA. Già, perché l’azienda civitanovese della famiglia Paniccia fa parte della squadra che ha prodotto il “Banchetto Piano”.
Quest’ultimo è un progetto del Gruppo Zordan che permette di sopperire alla prevista carenza di banchi alla riapertura delle scuole. Il nome è stato scelto perché il manufatto è ricavato da fogli “piani” di multistrato di pioppo, coltivato e prodotto in Italia, certificato PEFC.
ICA ha dato il proprio contributo con una delle ultime innovazioni introdotte dal proprio laboratorio di Ricerca & Sviluppo: una vernice igienizzante ad alta resistenza, chiamata Aseptica. Si tratta di una nuova linea per interni, la cui composizione permette un’ottimale protezione del manufatto e conferisce al banco elevatissime caratteristiche di resistenza chimico-fisica.
Il ciclo di verniciatura scelto, oltre ad avere proprietà igienizzanti, è formato da prodotti a base acqua senza, emissioni di solventi in atmosfera, e che contribuiscono alla riduzione dei CO2.
Questi prodotti all’avanguardia mostrano ulteriormente la sensibilità di ICA verso le persone, offrendo garanzia di massima pulizia e igiene soprattutto durante questo periodo di emergenza sanitaria.
Il Gruppo Zordan, che ha provveduto alla prototipazione, alla lavorazione e alla verniciatura, ha studiato il “Banchetto Piano” in modo tale che potesse essere riutilizzato come seduta o come scaffale, oltre che facilmente riciclabile. il Comune di Valdagno ha invece contribuito al progetto acquistando i materiali
È stato di grande importanza anche il lavoro dei volontari dell’Associazione Nazionale Alpini della sezione di Valdagno, che hanno assemblato 272 banchetti in vista dell’11 settembre e che permetteranno così agli studenti di Novale e Ponte dei Nori – in provincia di Vicenza - di fare circa 30.000 h di scuola prima dell’arrivo dei banchi definitivi.
Il progetto è libero e disponibile per tutti i territori che volessero imitarlo. Inoltre, questa iniziativa risponde ad almeno quattro degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030: se il modello rigenerativo verrà replicato, l’effetto si amplificherà insieme ai benefici per l’intera comunità.