Lo studio del Professore Fortunato Tito Arecchi presso l’Istituto Nazionale d’Ottica di Firenze. Il Professore Fortunato Tito Arecchi nel suo laboratorio presso l’Istituto Nazionale d’Ottica di Firenze (Fonte ©Lasertec)
Il 16 febbraio scorso è scomparso Fortunato Tito Arecchi, Professore emerito di Fisica Superiore presso l’Università di Firenze. Aveva 87 anni. È deceduto per un improvviso infarto nella sua casa fiorentina. Fortunato Tito Arecchi è stato un pioniere degli studi italiani di fisica del laser, campo in cui ha raggiunto una celebrità internazionale.
Laureatosi nel 1957 in Ingegneria presso il Politecnico di Milano, è stato tra i pochi giovani ricercatori italiani ad accorrere presso le Università californiane per apprendere le prime nozioni sul laser, che era stato scoperto da appena 7 mesi.
Al suo rientro in Italia, presso il CISE di Segrate, in provincia di Milano, dopo aver dedicato pochi anni allo sviluppo di nuove tipologie di sorgenti laser – nel 1962 il primo laser He-Ne italiano –, si dedicò alle caratteristiche peculiari del laser, principalmente la sua coerenza, studiandole non sulla base dei principi dell’ottica classica, ma attraverso l’analisi statistica dei fotoni generati da una sorgente e raccolti da un fotomoltiplicatore.
Ho avuto l’onore di iniziare nel 1969 la mia vita professionale lavorando con lui su questi studi, dimostrando che la luce laser era diversa da quella termica naturale, essendo i fotoni emessi in fase tra loro. Studiò poi il comportamento della materia in prossimità delle sue transizioni di fase, osservando l’analogia tra queste e il passaggio del laser da sotto a sopra soglia.
Continuò questi studi presso l’Istituto Nazionale d’Ottica di Firenze che indirizzò verso l’ottica quantistica e gli studi sulle applicazioni del laser, diventando, nel 1975, suo Presidente. Nel 1977 ha avuto la cattedra di Fisica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze.
Proseguendo gli studi sul laser, qui osservò che questo poteva essere sede di un “caos controllato” e che era simile a quanto avveniva nei neuroni cerebrali. L’ho incontrato per l’ultima volta nel maggio scorso, in occasione del 60° anniversario della nascita del laser: era in laboratorio a indagare sperimentalmente sulla “dinamica dei processi cognitivi”. Ciao Tito! Buon riposo in quegli spazi celesti di cui abbiamo più volte discusso assieme. (Antonio Vendramini)
Ingrandimento del significativo cartello appeso alla sua lavagna. (Fonte ©Lasertec)