“Le priorità di Stratasy riguarderanno l’investimento in funzionalità software più solide, la continua crescita dei materiali, il completamento dell’acquisizione del business dei materiali di Covestro e la fornitura di soluzioni complete per l’uso in una varietà di settori”, dichiara Andy Langfeld.
In questa intervista, Andy Langfeld, Presidente area EMEA di Stratasys, alla luce delle richieste in ambito produttivo e della capacità della fabbricazione additiva, esamina cosa significhi tutto ciò per il futuro di questa tecnologica.
di Federica Conti
Le richieste in ambito produzione e le capacità della fabbricazione additiva avanzano di pari passo e, pertanto, aumentano i “punti di contatto” tra la domanda e l’offerta. Laddove richieste e capacità si incontrano nasce l’innovazione. Nell’intervista, Andy Langfeld, Presidente area EMEA di Stratasys, descrive cosa significhi tutto ciò e le dinamiche future delle tecnologie, del settore della stampa 3D e delle tecnologie associate.
Quali sono le tendenze e le dinamiche che si osservano attualmente nella stampa 3D e nella fabbricazione additiva?
Una tendenza fondamentale che stiamo osservando è la trasformazione della stampa 3D intesa esclusivamente come tecnologia di prototipazione a tecnologia fondamentale sia nella prototipazione che nella produzione. Siamo a un punto di svolta, in cui si assiste a un’accelerazione significativa nello sviluppo di nuovi materiali per la fabbricazione additiva (AM) e in cui le piattaforme della tecnologia sono in fase di sviluppo. Tutto questo accade in un momento in cui le aziende manifatturiere stanno attraversando un cambiamento rivoluzionario, che rende i vantaggi della fabbricazione additiva ancor più significativi.
I materiali giocano un ruolo centrale nella creazione di un maggior numero di punti di contatto con la produzione. I nostri tempi di lavorazione per i nuovi materiali si sono notevolmente ridotti, grazie al nostro nuovo modello a materiali aperti. Di conseguenza, mentre sul mercato compariva un nuovo materiale FDM ogni 12 o 18 mesi, abbiamo assistito al rilascio di oltre una dozzina di materiali solo nel 2022.
Stiamo anche osservando un passaggio fondamentale: la stampante 3D, spesso unico fulcro nelle conversazioni quando si parla di tecnologia, oggi è soppiantata nei dibattiti dalla capacità di incrementare la produzione, grazie agli sviluppi in questo settore, con l’intero ecosistema che diventa sempre più importante. Dal punto di vista della stampante 3D, l’ecosistema è a monte nella progettazione additiva, nella certificazione dei processi, nella programmazione, nella preparazione dei file e in altre funzioni, a valle, invece, nell’automatizzazione della post-lavorazione. È probabile che le integrazioni dell’Industria 4.0 e persino i progressi nell’intelligenza artificiale promuovano l’adozione nel settore manifatturiero negli anni a venire.
Il consolidamento degli OEM è stato indicato come probabile tendenza per il 2023. Quale sarà secondo lei l’effetto finale?
Penso che si osserverà un consolidamento in termini generali. Sul lato dei metalli, i casi d’uso per la fabbricazione additiva sono meno comprovati. Penso che questo sia il motivo per cui c’è maggiore speculazione riguardo al consolidamento nel settore della fabbricazione additiva con i metalli. Abbiamo comunque bisogno dell’innovazione da parte delle aziende emergenti. Tuttavia, abbiamo acquisito alcune di queste aziende per offrire soluzioni più solide e complete ai nostri clienti internazionali. Ciò richiede scalabilità e un’organizzazione globale per la commercializzazione e il supporto. Di conseguenza, ora siamo in grado di offrire soluzioni nella catena di valore del prodotto e su un’unica piattaforma software. I nostri clienti sono alla ricerca di tutto questo.
Quali sono le maggiori sfide che il settore della stampa 3D sta affrontando?
Le principali sfide sono quelle condivise con il resto del mondo: resilienza della catena di approvvigionamento, crescita dei prezzi dell’energia, disponibilità della forza lavoro e generale vivacità del mercato. La buona notizia è che mentre questi fattori globali influenzano gli OEM della fabbricazione additiva come tutti gli altri, noi facciamo parte della soluzione per le aziende manifatturiere. L’adozione della fabbricazione additiva in tutta la catena di valore della produzione può accrescere la flessibilità delle aziende manifatturiere, dando loro un grosso margine di manovra nei confronti delle forze esterne. La fabbricazione additiva ha ancora un ampio spazio per continuare a progredire nel sostituire le altre tecnologie e gli altri materiali di fabbricazione, ad esempio, sostituendo i materiali lavorati a macchina con polimeri tecnici e composti stampati in 3D.
Penso che dobbiamo migliorare la nostra capacità di articolare questi vantaggi in termini economici concreti. Ad esempio, stiamo definendo esattamente i casi in cui la fabbricazione additiva ha più senso rispetto allo stampaggio a iniezione e in che modo questo si traduce in costi per parte. Per inciso, alla fine sarà l’economia a vincere, non le funzionalità, il che rappresenta un grande cambiamento per il nostro settore.
Andy Langfeld, Presidente area EMEA di Stratasys.
Quali sono, secondo lei, le maggiori opportunità per la fabbricazione additiva nella produzione oggi?
Le richieste delle aziende manifatturiere e le capacità della fabbricazione additiva si incontrano a metà strada. Se si guarda alla produzione, si vedrà che le richieste si stanno spostando verso delle serie più piccole, una maggiore personalizzazione, una maggiore produzione onshoring. I produttori vedono come un valore una produzione di volume ridotto di pezzi di ricambio, ma che sia su richiesta.
Di contro, si osserva la crescita delle capacità della fabbricazione additiva: altre tecnologie, altri materiali, un livello di certificazione e di ripetibilità superiore, costo per parte ridotto e volumi maggiori. Oggi, le soluzioni economiche più convincenti preferiscono parti più piccole e più complesse in volumi al di sotto dei 10.000 pezzi, ma in alcuni casi fino a 200.000. Guardando avanti, vedo un numero sempre maggiore di punti di contatto tra le richieste della produzione e la stampa 3D, e ciascun punto di contatto nuovo apre la strada a nuovi casi d’uso.
Per quanto riguarda il futuro, cosa sta per accadere e in che direzione ci si sta muovendo?
Penso che ci sia sempre qualcosa da imparare sul futuro guardando la distinta base (BOM) di un qualsiasi prodotto. Negli ultimi anni, le tecnologie di stampa 3D sono migliorate in modo da poter produrre parti in volumi maggiori e con un costo per parte inferiore, una tendenza che è ragionevolmente probabile che continui. Un numero più elevato di quelle parti in una distinta base si trasformerà fino a diventare economicamente interessante per un processo di fabbricazione additiva.
In particolare, quando si osserva una distinta base standard, in genere non è possibile stampare ogni parte, ma oggi, dal punto di vista tecnico ed economico è sensato stampare in 3D tra il 20 e il 50% di tutti i componenti. Questo rapporto dipende dal numero di parti in plastica, dalla loro complessità, dimensione e costo. Più complessa è la parte, in particolare se le dimensioni sono inferiori a 200 mm, maggiore è la probabilità di poter sostituire un processo tradizionale come lo stampaggio a iniezione con la fabbricazione additiva.
Un ostacolo fondamentale all’adozione della fabbricazione additiva è la scelta delle parti, che richiede un certo livello di esperienza nei processi di produzione, sia convenzionali che di fabbricazione additiva. Alcuni OEM additivi stanno supportando i clienti con questo processo di identificazione delle parti, mentre alcuni fornitori di software offrono soluzioni per aiutare ad automatizzare la selezione delle parti. In particolare, gli ingegneri applicativi sono fondamentali per aiutare a identificare le parti, ma anche per modificare i progetti per la fabbricazione additiva e ridurre le dimensioni della distinta base combinando le parti, in modo da migliorare ulteriormente i casi d’uso. Abbiamo appena iniziato con questo tipo di analisi, ed è per questo motivo che siamo così fiduciosi nella crescita della stampa 3D per la produzione in futuro.
Per concludere, può darci qualche indicazione su cosa possiamo aspettarci dalla stessa Stratasys nel breve e medio termine?
Le nostre priorità riguarderanno l’investimento in funzionalità software più solide, la continua crescita dei materiali, insieme al completamento dell’acquisizione del business dei materiali di Covestro e alla fornitura di queste soluzioni complete per l’uso in una varietà di settori. Ci saranno ancora nuove stampanti 3D, anche molto interessanti, ma ciò che stiamo facendo sul lato del software e dei materiali sarà altrettanto entusiasmante, soprattutto perché siamo in grado di fronteggiare interi flussi di lavoro digitali per applicazioni chiave in settori quali odontoiatria, sanità, moda e produzione. ©TECNeLaB
“Si assiste, tra l’altro”, dice Andy Langfeld “a un’accelerazione significativa nello sviluppo di nuovi materiali per la fabbricazione additiva”.