Il centro di tornitura B1250. Nella progettazione dei modelli B750 e B1250, i tecnici Biglia hanno lavorato per aumentare la rigidità e la precisione.
La storia dell’astigiana Officine E. Biglia & C., principale costruttore italiano di torni e centri di tornitura CNC, è caratterizzata da un’evoluzione costante. A conferma del continuo lavoro di aggiornamento e miglioramento tecnologico, la fortunata serie B650/B658 e B1200, costruita in più di 1.000 esemplari, esce di scena per lasciare il posto ai centri di tornitura B750 e B1250, caratterizzati da alta rigidità e precisione.
di Carolina Sarpi
Quando si tratta di rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica, bisogna avere il coraggio di mettere da parte anche i modelli di successo. È il caso dei centri di tornitura della serie B650/B658 e B1200 costruiti da Officine E. Biglia & C. (www.bigliaspa.it): con oltre 10 anni di successi alle spalle e più di 1.000 esemplari venduti, hanno rappresentato circa il 25% della produzione complessiva dell’azienda astigiana di Incisa Scapaccino. “Ritengo fondamentale per crescere saper conservare e consolidare una tradizione fatta di conoscenze e di esperienza, senza trascurare, tuttavia, il vantaggio competitivo che deriva dalla capacità costante di innovazione”, spiega il responsabile commerciale Mauro Biglia. Ed ecco quindi arrivare, a sostituire i fortunati modelli, i centri di tornitura B750 e B1250, caratterizzati da alta rigidità e precisione e dall'introduzione di una torretta di nuova concezione dalle interessanti caratteristiche tecniche.
Le torrette adottano un motore integrato per l’azionamento degli utensili motorizzati al posto della classica trasmissione meccanica con catena cinematica.
ROBUSTI E AFFIDABILI
Nella progettazione dei modelli B750 e B1250, i tecnici Biglia hanno lavorato per aumentare la rigidità e la precisione. Ridisegnando le strutture e sfruttando l’analisi agli elementi finiti (FEM) è stato incrementato il peso della macchina; inoltre sono state aumentate la dimensione e la spaziatura delle guide degli assi X e Z. “La conseguenza è una macchina più rigida del 30% rispetto alla serie precedente”, spiega Biglia. “La superiore rigidità, unita all’alta potenza disponibile al mandrino, consente di incrementare la capacità di asportazione senza sacrificare la precisione e, in definitiva, di ottenere un’elevata produttività”.
UNA TORRETTA DI NUOVA GENERAZIONE
Ma la principale innovazione di questa nuova serie è costituita dalla torretta portautensili di nuova generazione, progettata e costruita interamente da Officine Biglia con bloccaggio e sbloccaggio idraulico con dentatura Hirth di grandi dimensioni per conferire una maggiore rigidità, ridurre le vibrazioni trasmesse all’utensile ed evitarne così la scheggiatura o l’usura prematura. Il cuore di questa torretta è il potente mandrino integrato (10-17 kW) e raffreddato, cioè stabilizzato termicamente. “La catena cinematica di trasmissione del moto presente nelle torrette tradizionali per azionare gli utensili motorizzati è stata sostituita da un motore integrato nel platorello portautensili. I principali vantaggi di questa soluzione sono la minimizzazione delle vibrazioni, l’eliminazione delle perdite di potenza e dei giochi dovuti alla trasmissione meccanica, la riduzione della generazione di calore. Il tutto si traduce in migliore finitura superficiale, maggiore capacità di asportazione e silenziosità”, spiega Biglia.
I modelli B750 e B1250 possono essere equipaggiati con una vasta gamma di opzioni capaci di ampliarne le possibilità operative o di rispondere ancora meglio a specifiche necessità.
LE DUE VERSIONI
La torretta portautensili è disponibile in versione semplice o motorizzata, con 12 o 16 posti. “Le 16 16 posizioni motorizzate sono le più richieste, perché rendono la macchina un vero centro di tornitura in grado di effettuare ogni genere di lavorazione. Con il crescere della complessità dei pezzi da lavorare, infatti, diventa fondamentale poter contare su macchine estremamente flessibili: per questo la soluzione motorizzata con 16 posti utensile risulta ad oggi quella preferita dagli utilizzatori, in particolare dai terzisti che necessitano di impianti produttivi, ma molto flessibili, in grado di gestire di volta in volta lotti anche molto diversi tra loro per numerosità di pezzi, complessità geometrica e tenacità del materiale da lavorare”, spiega Biglia.
Grazie all’impiego di un motore efficiente e all’assenza della catena cinematica, è possibile disporre di una potenza massima di 10 kW all’utensile con coppia di 32 Nm e 6.000 giri/min: questa combinazione permette di effettuare asportazioni anche molto consistenti, sfruttando pienamente le prestazioni degli utensili più moderni. “La presenza di un motore in prossimità della torretta e della relativa adduzione di lubrorefrigerante ha richiesto una particolare cura nell’assicurarne le condizioni operative ideali: per migliorare l’affidabilità e proteggere il mandrino integrato da possibili infiltrazioni di refrigerante, l’interno della torretta è pressurizzato”, prosegue Biglia.
UN’AMPIA GAMMA DI MANDRINI
I modelli B750 e B1250 differiscono tra loro fondamentalmente per la corsa dell’asse Z . Il massimo diametro lavorabile per entrambe le macchine è pari a 552 mm, mentre la lunghezza tra le punte è rispettivamente di 765 mm e 1200 mm. Entrambi i modelli sono in grado di gestire fino a un diametro massimo rotante sul banco di 680 mm (500 mm sul carro).
Sono stati utilizzati anche sui nuovi B750 e B1250 i nuovi elettromadrini Biglia. “Sono azionati da motori ad altissime prestazioni con elevati valori di coppia e di potenza che non hanno eguali nella loro categoria”, afferma il titolare. “Essi forniscono potenze e velocità più elevate, migliorando i tempi di accelerazione e decelerazione. I rigidi mandrini, realizzati con una combinazione di cuscinetti a rulli cilindrici e sfere abbinati a potenza e coppia disponibili ad un basso numero di giri, consentono notevoli asportazioni così come l’ottenimento di elevati valori di finitura superficiale e rotondità”.
Gli elettromandrini sono disponibili in svariate taglie e potenze: il più piccolo è quello ASA 6” da 65 mm di passaggio barra, capace di erogare 30 kW in S1 con una coppia di 286 Nm e un regime massimo di 4.500 giri/min. Il modello ASA 8” con passaggio barra da 80 mm offre 15 kW, una coppia di 398 Nm e 3.500 giri/min; ancora ASA 8”, ma con passaggio barra da 100 mm, la versione più potente garantisce 30 kW e 800 Nm, capaci di spingere il mandrino fino a 3.000 giri/min.
Indipendentemente dal modello, tutti gli elettromandrini sono raffreddati e stabilizzati.
La storia dell’azienda astigiana Officine E. Biglia & C., il principale costruttore italiano di torni e centri di tornitura CNC, è caratterizzata da un’evoluzione costante.
ISOLAMENTO TERMICO
Maggiore asportazione significa inevitabilmente maggiore generazione di calore. Proprio per questo l’isolamento termico e il raffreddamento delle fonti di calore è stato curato in modo particolare.
La vasca del lubrorefrigerante e l’impianto di raffreddamento del motore torretta e dell’elettromandrino sono scollegati dal basamento, in modo da non trasmettere il calore fino all’area di lavoro.
CAPACITÀ DI PERSONALIZZAZIONE
I centri di tornitura B750 e B1250 possono essere equipaggiati con una vasta gamma di opzioni capaci di ampliarne le possibilità operative o di rispondere ancora meglio a specifiche necessità.
In funzione delle richieste dell’utilizzatore, possono montare una contropunta o un contromandrino: nel secondo caso, il motore da 30 kW, 286 Nm e 4.500 giri/min permette di svolgere agevolmente tutte le operazioni di ripresa necessarie. Oltre agli encoder coassiali sulle viti presenti di serie, possono essere richieste righe ottiche pressurizzate per incrementare ulteriormente la precisione della macchina. Anche l’evacuatore può essere scelto sulla base di differenti fattori, come il volume di trucioli generato o il materiale lavorato. Inoltre, sul B1250 è possibile avere una lunetta trascinata dal carro dell’asse Z o motorizzata come asse indipendente.
“Per crescere è fondamentale saper conservare e consolidare una tradizione fatta di conoscenze e di esperienza, senza trascurare, tuttavia, il vantaggio competitivo che deriva dalla capacità costante di innovazione”, spiega Mauro Biglia.