Aurelio Nervo, presidente e amministratore delegato di SKF Industrie S.p.A.
“Il mercato domestico ha registrato nel 2014 risultati in linea con il 2013, seppur con andamenti diversi nei vari settori. Sul fronte dell’export abbiamo assistito a un leggero aumento ma, nonostante questo, il fatturato si è contratto dell’1,2% rispetto al 2013, a causa del peggioramento del mix relativo ai canali di vendita, segmenti di mercato e clienti”: è quanto ha evidenziato Aurelio Nervo, presidente e amministratore delegato di SKF Industrie S.p.A. (www.skf.it), nel corso della conferenza stampa sui risultati dell’esercizio 2014 dello scorso 19 febbraio.
“I risultati del 2014 hanno comunque beneficiato in modo significativo delle azioni volte al recupero di efficienza e riduzione costi su cui il Gruppo SKF ha posto grande attenzione e che hanno permesso di compensare parzialmente gli effetti provocati dalla variazione negativa del mix”, ha aggiunto Nervo. “L’utile e il margine operativo hanno raggiunto rispettivamente i 73 milioni di euro e l’8,4%. Particolare attenzione è stata posta agli investimenti e l’esercizio 2014 ha fatto segnare un incremento degli stessi del 21% rispetto a quelli del 2013, passando da 18,6 a 22,5 milioni di euro”.
Nella pratica, il fatturato di SKF Industrie S.p.A. è risultato di 872 milioni di euro, a fronte degli 882 milioni di euro dell’esercizio precedente. L’utile operativo è stato pari a 73 milioni di euro; nel 2013 era risultato di 84 milioni di euro. La domanda di prodotti e servizi SKF, nel complesso, ha in parte risentito del rallentamento dell’economia nell’area Euro, registrando una riduzione del 2,6% del fatturato sul mercato estero e un leggero incremento, 1,1%, sul mercato domestico. Su quest’ultimo, le vendite relative ai settori industriali sono cresciute di più rispetto a quelle del settore automotive, che hanno, comunque, mostrato un leggero aumento. Le vendite relative al settore ferroviario hanno invece manifestato segnali di debolezza dovuti alla stagionalità degli ordini.
Al 31 dicembre 2014, i dipendenti SKF in Italia erano 3.593 (3.707 nel 2013). Del totale, 2.992 erano i dipendenti di SKF Industrie S.p.A. (3.086 al 31 dicembre 2013). Gli investimenti di SKF Industrie S.p.A. sono ammontati, nel 2014, a 22,5 milioni di euro (+21% rispetto al 2013) finalizzati principalmente a nuovi progetti e ai miglioramenti tecnologici e ambientali. Nel triennio 2012-2014 le società del Gruppo SKF in Italia hanno investito globalmente circa 58 milioni di euro.
Il Gruppo maggior fornitore a livello mondiale di prodotti, soluzioni e servizi nel settore dei cuscinetti volventi, tenute, meccatronica, servizi e sistemi di lubrificazione, a fronte di quanto detto, ha avviato la realizzazione di una struttura organizzativa semplificata, più efficiente e focalizzata sui clienti. La fusione delle attività relative al mercato industriale, a cui si aggiunge la razionalizzazione delle funzioni di staff di Gruppo/Country, costituirà il presupposto per una crescita continua e omogenea. Nel breve termine, la riorganizzazione in atto costituirà un percorso difficile e coinvolgerà circa 1.500 dipendenti in tutto il mondo – circa 110 le posizioni impiegatizie e dirigenziali interessate in Italia –. SKF è impegneta per gestire al meglio tale processo, affrontandone ogni implicazione con la massima attenzione e professionalità.
“Guardando al futuro”, utilizzando le parole del presidente e CEO Alrik Danielson, “la volatilità del mercato continua a persistere e prevediamo che la domanda rimanga relativamente immutata per il Gruppo. Risulta comunque difficile prevederne gli effetti a breve termine, condizionati dal basso prezzo del petrolio e dalle recenti oscillazioni valutarie caratterizzate da un dollaro rafforzato. L’acquisizione di parecchi nuovi business, l’aggiudicazione di riconoscimenti da parte dei clienti, l’attenzione al perfezionamento della nuova struttura del mercato industriale, semplificata, efficiente e più rivolta al cliente, resa possibile grazie anche alla fusione di due nostri settori industriali dal 1° gennaio 2015, sono e saranno le leve per far fronte al domani”.