L’industria 4.0 e i macchinari che ne costituiscono l’ossatura hanno spinto il mercato della componentistica ad adeguarsi in termini di digitalizzazione. Sono così nati i componenti “intelligenti”, in grado di monitorarsi e controllare il funzionamento dell’intero impianto, trasformandosi in ulteriori preziosi tasselli nel mosaico dell’Internet of Things, composto da macchine, oggetti e ambienti in grado di ricevere e trasmettere informazioni critiche.
Il mercato degli “oggetti connessi” è in costante espansione, come ha confermato una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano; in forte ascesa anche il segmento dei servizi, fra i quali quelli di Remote e Predictive Maintenance.
I componenti realizzati in contesti di produzione che fanno uso delle soluzioni fornite dall’Internet delle Cose risultano essere trasformati in componenti smart. Tali componenti smart hanno funzionalità di percezione, interazione e interconnessione tra di loro, con la conseguenza prima di incrementare ed estendere gli aspetti adattativi e automatizzati delle funzioni di produzione.
L’industria manifatturiera intelligente si pone l’obiettivo di conseguire l’ottimizzazione delle attività di produzione tramite l’impiego di tecnologie avanzate e informazioni estese. L’approccio multidisciplinare a tale attività costituisce la base concettuale della produzione intelligente, che si concretizza nell’aggiornamento e nella gestione della produzione e degli aspetti progettuali, connessi a una particolare tipologia di prodotto.
Sulla base di queste osservazioni, vi è il sempre più crescente ricorso a materiali avanzati, a modelli decisionali adattativi, a sensori smart, all’analisi dei dati e a dispositivi intelligenti, con lo scopo di facilitare la gestione dell’intero ciclo di vita di un prodotto.
A seguito di queste considerazioni, risulta fondamentale l’approccio concettuale alla base del funzionamento dell’industria manifatturiera intelligente. Tale ecosistema di produzione viene realizzato attraverso l’adozione di nuovi modelli, forme e tecnologie il cui fine ultimo è la trasformazione dei componenti tradizionali in componenti smart. Un’ulteriore possibilità è garantita dall’intelligenza artificiale.
Un fattore significativo e un ulteriore passo avanti per un’industria manifatturiera intelligente è l’integrazione di sensori nei componenti smart. In settori industriali come quello energetico, delle attrezzature industriali e della movimentazione dei materiali, la primaria esigenza di estendere il ciclo di vita di tutti i componenti critici dei macchinari e delle attrezzature impiegate porta ad avvalersi delle possibilità e delle funzionalità fornite nei contesti di applicazione dell’IoT.
Ulteriori funzionalità consentono l’accesso immediato all’identificazione accurata e aggiornata del seriale del prodotto e dell’identificazione del modello, tramite sistemi barcode, QRcode o RFID, al fine di visualizzare l’inventario a disposizione in tempo reale. Integrando il tutto alle soluzioni fornita in ambito IoT, anche l’utente finale potrà ricevere aggiornamenti in tempo reale su eventuali upgrade o sulle prestazioni attuali di un determinato componente.
In tale contesto, i fornitori di componenti più evoluti stanno implementando nuove tecnologie di sensoristica di coppie e vibrazioni per adeguarsi alle prerogative dell’Industria 4.0, specie per quanto riguardo l’integrazione dei sistemi che consentiranno il monitoraggio del componente smart sia in condizioni operative sia per le esigenze di manutenzione predittiva ordinaria e straordinaria.
All’avanguardia, in tal senso, R+W, azienda leader nella produzione di giunti e alberi di trasmissione, che, da sempre, mette la propria esperienza a disposizione del progettista. L’azienda è stata una delle prime realtà industriali ad avvertire la richiesta di componenti intelligenti da parte del mercato e ha saputo rispondere prontamente progettando il primo giunto smart: AIC, acronimo di Artificial Intelligence Coupling che viene presentato in occasione di MECSPE, a Parma, dal 29 al 31 ottobre, al padiglione 5, stand G05.
“Ci siamo resi conto che l’Industria 4.0 per raggiungere il massimo dell’efficienza deve avere sempre più componenti in grado di auto-monitorarsi e di monitorare il funzionamento della macchina dalla manutenzione a un controllo delle prestazioni continuo, senza dimenticare la capacità di prevedere guasti e rotture delle varie parti del motore”, spiega Davide Fusari, Country Manager di R+W Italia.
La tecnologia sviluppata da R+W permette di registrare alcuni parametri di esercizio – temperatura, vibrazioni, disallineamento della coppia che sta trasmettendo – grazie alla sensoristica integrata nel giunto stesso. Diversi giunti R+W sono già disponibili in versione smart; la gamma di giunti che possono integrare questa tecnologia è in fase di ampliamento.
Il risultato, che rappresenta il più evoluto esempio di componentistica smart attualmente disponibile, permette di realizzare macchine sempre più efficienti, precise e in grado di controllarsi continuamente per prevedere eventuali guasti che andrebbero a impattare negativamente sulla produttività.
Chi volesse approfondire l’argomento non può assolutamente perdere il numero di ottobre di TECN’È, che dedica un articolo al nuovo giunto e alle soluzioni R+W a MECSPE, ma soprattutto deve ricordarsi di leggere l’approfondimento in programma sull’home page di novembre completamente incentrato sul giunto AIC.