Le tecnologie additive si stanno diffondendo su larga scala e rappresenteranno presto una rivoluzione nel manifatturiero. Sono smart, si inseriscono nel contesto 4.0 e vengono riconosciute come abilitanti per l’industria del futuro, parte integrante del processo produttivo, complementari alle altre soluzioni per la fabbrica intelligente. Non solo, sono il punto di svolta per tre delle principali sfide in ambito industriale: digitalizzazione, sostenibilità e personalizzazione; permettono di accorciare il time to-market e favoriscono la risoluzione dei problemi nella supply chain.
Per approfondire il grado di diffusione di queste tecnologie nel sistema manifatturiero italiano, SPS Italia ha promosso lo studio “Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie additive”, realizzato con i partner Politecnico di Milano/MADE, Politecnico di Torino/CIM4.0, Università degli Studi di Pavia e Porsche Consulting, presentato in occasione del primo evento digitale del 2021 sulla piattaforma Contact Place.
“L’Additive Manufacturing abilita una completa digitalizzazione del processo manifatturiero. Per questo abbiamo scelto di realizzare uno studio per comprenderne la diffusione e parlare ancora una volta di competenze. SPS Italia continuerà a fare cultura e creare opportunità di relazione attorno a queste tecnologie, la cui applicazione contribuirà significativamente al progresso futuro delle nostre imprese anche in termini di sostenibilità”, ha detto Francesca Selva, Vice President Marketing & Events Messe Frankfurt Italia.
L’indagine “Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie additive” è stata svolta su un campione significativo di aziende e ha consentito di delineare un quadro generale sullo stato dell’arte e gli sviluppi futuri dell’Additive Manufacturing all’interno del sistema manifatturiero italiano. I risultati sono stati presentati seguendo i diversi ambiti di analisi dello studio: grado di conoscenza, competenze, ROI e grado di diffusione/approccio all’adozione delle tecnologie additive.
“Dall’analisi dei risultati si conferma il consolidato ruolo di alcune tecnologie (estrusione e letto di polvere) e alcune classi di materiali (polimeri e metalli) come dominanti sulla scena al momento, per prototipazione e produzione di piccola serie. Risulta anche evidente la necessità di trarre vantaggio dalle tecnologie additive partendo da un re-design del prodotto. In termini di attesa su tecnologie future, il material jetting sembra suscitare grande interesse”, ha evidenziato Bianca Maria Colosimo, Professoressa del Dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano, MADE Competence Center I4.0.
“L’additive manufacturing è un mercato in forte crescita, che si stima supererà a i 27 miliardi di dollari nel 2023. Il punto di svolta si avrà quando diventerà una tecnologia da grande scala, sostituendo le tecniche tradizionali e generando nuovi business model. La sfida per le imprese è saper guardare avanti, immaginando i possibili scenari evolutivi del proprio settore, avviando, allo stesso tempo, un percorso sperimentale che sia scalabile e sostenibile. Vincerà chi, grazie a un approccio strategico, trasformerà l’Additive Manufacturing in una leva di vantaggio competitivo”, ha sottolineato Giovanni Notarnicola, Associate Partner Porsche Consulting.
“Le competenze che mancano per l’adozione dell’Additive Manufacturing sono le conoscenze approfondite dei processi e delle metodologie di post-processo e finitura e le competenze sul ‘design for AM’. Tra i servizi destinati a favorire l’adozione dell’Additive Manufacturing nelle imprese è il traning on the job, per la formazione del personale all’interno di laboratori dedicati, quella considerata più strategica, seguita dalla consulenza per la tecnologia da adottare e su design & engineering per Additive Manufacturing”, ha precisato Luca Iuliano.
“Questa tecnologia è comunque in forte espansione in tutti i settori industriali e non, con particolare riguardo ai settori aerospaziale, automotive e medicale”, ha aggiunto Luca Iuliano, Presidente Competence Center CIM4.0, Direttore del Centro Interdipartimentale di Integrated Additive Manufacturing IAM@PoliTo del Politecnico di Torino.
“Esiste una quota tutt’altro che trascurabile di utenti dell’Additive Manufacturing che hanno una chiara visione dell’impatto in termini di costi di questa tecnologia AM, ma una fetta importante di potenziali fruitori ha ancora poca chiarezza non solo sui costi, ma anche sul valore aggiunto di questa tecnologia”, ha commentato Ferdinando Auricchio, Professore di Scienza delle Costruzioni del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università degli Studi di Pavia.
L’osservatorio “Conoscenza, uso e sviluppi futuri delle tecnologie additive” è disponibile online cliccando https://contactplace.spsitalia.it/it/dettaglio-prodotto/3015/osservatorio-additive-manufacturing. Per rivivere l’evento sulla piattaforma Contact Place: https://contactplace.spsitalia.it/it/ondemand/1165/we-love-talking--lo-stato-dell-arte-delle-tecnologie-additive-per-il-digital-manufacturing-uno-studio-di-settore.
A SPS Italia, che si svolgerà nel 2021 a Parma, dal 6 all’8 luglio, un’area dedicata all’Additive Manufacturing animerà il District 4.0 aggiungendosi alle altre tecnologie di frontiera già presenti: Automazione avanzata, Digital & Software, Robotica e meccatronica. Il progetto è supportato da Formnext, la fiera europea di riferimento per le tecnologie additive che Messe Frankfurt organizza ogni anno a novembre a Francoforte.