“Macchine Protette, non c’è più safety senza cybersecurity”, promosso da MindSphere World a Piacenza, ha chiuso i battenti con successo. L’Associazione - che dal 2018 si fa promotrice dello sviluppo digitale del settore industriale e che riunisce un network di professionisti dell’IT, dell’OT ed esperti di automazione industriale - ha affrontato il tema della cybersecurity con enti istituzionali, associazioni di categoria, Competence Center e professionisti di alto profilo.
Macchine Protette è stato aperto dall’intervento del Generale Paolo Poletti, presidente di Securitalia Security Solutions ed ex Vicedirettore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AIS), che ha sottolineato come gli attacchi cyber sono per lo più compiuti da gruppi di competitor o enti governativi di altri paesi.
Il presidente di Securitalia ha poi evidenziato come, oltre al comparto industriale, anche la sanità dovrà necessariamente adeguarsi e investire sulla cybersecurity, in previsione della futura telemedicina che porterà a un’interconnessione dei macchinari e dei sistemi di gestione di tutto il settore.
Un trend inevitabile
“Non c’è dunque safety senza cybersecurity”, e gli investimenti europei e di paesi extraeuropei confermano questa posizione. È infatti previsto che il mercato globale passerà dai 133,3 miliardi di dollari di investimenti nella protezione delle infrastrutture critiche del 2021 a 157,1 miliardi entro il 2026. Investimenti che devono andare di pari passo con standard normativi che mettano in sicurezza costruttori di macchine ed end user.
Ecco perché durante la giornata è stato approfondito anche l’aspetto legale. Lo Studio Legale Oddo Lora Gabriele ha presentato alla platea le direttive promosse dal Nuovo Regolamento Macchine - che si riferisce principalmente alla sicurezza dei macchinari - e dal NIS (Network and Information System) 2 - che fa riferimento all’affidabilità dei servizi industriali -.
Queste due normative hanno l’obiettivo di salvaguardare l’integrità della macchina e del dato per garantire un elevato livello di safety. In particolare, nel NIS 2 si parla di affidabilità in termini di sicurezza del software, dell’importanza dell’analisi dei rischi, dei termini essenziali di individuazione delle responsabilità e della proprietà dei dati.
A seguire sono poi intervenuti esponenti di Associazioni di categoria come ANIPLA, UCIMA e UCIMU, oltre a responsabili di aziende abilitatrici del digitale nel comparto. Una giornata che ha riscosso un grande successo in termini di partecipazione e di interesse, risultato dell’importanza del tema e della necessità di approfondirlo per l’ottimizzazione di una fabbrica d’avanguardia.