Apre SPS Italia Digital Days, una panoramica completa sui principali trend e mercati. Cosa sta facendo il Paese per supportare il sistema industriale e le fiere? Come sta andando il mercato? In quale direzione vanno i Competence Center?
I Digital Days offrono una overview sulla situazione attuale, con esperienze di trasformazione produttiva e case history di riconversione. Il primo appuntamento è la tavola rotonda “L’industria che riparte: digitale e automazione al servizio di resilienza e competitività”, in programma il 28 settembre alle ore 11:00, che si svolge in live streaming sulla piattaforma SPS Italia Contact Place.
L’evento vede la partecipazione di: Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia; Fabrizio Scovenna, Presidente di ANIE Automazione; Alessia Morani, Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico; Marco Taisch, Professore del Politecnico di Milano e Presidente del Competence Center MADE; Josef Nierling, Amministratore Delegato di Porsche Consulting; Michele Poggipolini, Executive Director di Poggipolini.
“Il sistema industriale e imprenditoriale italiano esce provato dalla fase acuta della crisi causata dal Covid-19, ma ancora vivo. In questi mesi il sistema produttivo italiano ha dato prova di grande resilienza. Come Governo siamo intervenuti a sostegno del tessuto produttivo e del lavoro con risorse ingenti, al fine di tutelare i posti di lavoro attraverso il rafforzamento e l’estensione degli ammortizzatori sociali e in particolare con la Cig Covid”, spiega Alessia Morani, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico.
“Con il Decreto Liquidità sono state liberate risorse per 400 miliardi destinate alle aziende, facilitando così l’accesso al credito e rinviando molti adempimenti fiscali. Poi, con il Decreto Rilancio, sono stati stanziati 6 miliardi di contributi a fondo perduto in favore delle imprese, 4 miliardi per il fondo di garanzia per le PMI, e sbloccati 12 miliardi per il pagamento dei debiti commerciali degli Enti Locali”, aggiunge Alessia Morani.
“Adesso, dopo aver messo al sicuro il tessuto economico, è il momento di ripartire e premere l’acceleratore sulla crescita. Grazie all’impegno del Presidente Giuseppe Conte e di tutto l’esecutivo, abbiamo a disposizione 209 miliardi del Recovery Plan, una cifra mai vista dal dopoguerra. Risorse che dobbiamo spendere presto e bene, per superare i ritardi che l’Italia ha accumulato negli anni e mettere in moto le enormi energie presenti nel Paese”, spiega Alessia Morani.
“Nel piano che il Governo sta mettendo a punto e che sarà presentato nella sua forma definitiva, secondo quanto stabilito dalla Commissione UE, all’inizio del prossimo anno, un asse fondamentale sarà quello della digitalizzazione e dell’innovazione, per essere sempre più competitivi nel mercato globale. Una missione che, accompagnata dagli investimenti infrastrutturali e dalla riforma fiscale, darà il necessario sprint all’industria italiana”, conclude Alessia Morani.
“Dopo una timida frenata registrata nel 2019, l’industria italiana dell’automazione ha accusato l’impatto del lockdown in modo più o meno marcato a seconda del mercato di destinazione delle tecnologie. Alcuni settori, come il farmaceutico o l’alimentare, hanno tenuto, ma molti altri hanno registrato perdite importanti. In particolare, la mancata consegna delle macchine, a causa delle restrizioni anti Covid-19, ha portato alla mancanza di liquidità per le aziende fornitrici”, evidenzia Fabrizio Scovenna.
“Se i primi sei mesi del 2020 hanno fatto registrare una perdita a doppia cifra del fatturato, nella seconda parte dell’anno rileviamo un cambio di rotta che fa sperare in un recupero. Sulla base di questa tendenza, ci aspettiamo di chiudere l’anno con un -8% rispetto al 2019. La situazione è in evoluzione e richiederà importanti contributi da tutte le componenti socioeconomiche”, aggiunge Scovenna.
“Un sostegno arriva sicuramente dalle tecnologie abilitanti del processo di trasformazione digitale, grazie alle quali è possibile adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato e adottare un nuovo modello organizzativo più efficiente e competitivo. In questa fase, diventa poi fondamentale riprogrammare i piani governativi a supporto della transizione digitale dell’industria, sia dal punto di vista della pianificazione temporale sia in termini di potenziamento delle aliquote che regolamentano le detrazioni fiscali”, conclude Scovenna.
“Ricorderemo il 2020 come uno dei punti di svolta nella quarta rivoluzione industriale. Le tecnologie a disposizione per il supporto ai processi della fabbrica non mancano e sono da tempo accessibili anche alle piccole e medie imprese. Tuttavia, è l’anno in cui le aziende di ogni dimensione hanno compreso che l’Industria 4.0 abilita lo smart working industriale”, sottolinea Marco Taisch.
“Il lavoro manuale viene svolto dalle macchine, perché gli operatori possano svolgere compiti a più alto valore aggiunto. Chi ha compreso e anticipato il trend di trasformazione e di automazione dei processi non ha avuto gravi conseguenze dal blocco delle attività causato dalla pandemia. Per tutti gli altri, invece, è necessario un reskilling e upskilling dei lavoratori”, continua Taisch.
“Solo in questo modo potremo salvaguardare i posti di lavoro, colmare il divario di competitività e ripartire in sicurezza. Mettendo a disposizione le proprie competenze, il Competence Center Industria 4.0 MADE sta supportando le imprese per cogliere questa opportunità”, conclude Taisch.
Per seguire il dibattito è possibile registrarsi online al link https://contactplace.spsitalia.it/it/livestream/627/tavola-rotonda-diapertura.